CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1109/A
INTERROGAZIONE AGUS - CUCCU - DIANA Giampaolo con richiesta di risposta scritta, sul mancato rispetto della diffida alla ASL n. 6 di riapertura del Centro di riabilitazione Santa Maria Assunta di Guspini.
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I sottoscritti,
premesso che:
- con esplicita volontà espressa presso la Prefettura di Cagliari il 3 luglio 2010, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale si impegnava alla salvaguardia ed al rilancio dell'importante Centro di riabilitazione Santa Maria Assunta, confermando poi il suddetto impegno, il 2 agosto 2010, con la sottoscrizione della convenzione per l'annessione del centro al patrimonio pubblico della ASL n. 6 di Sanluri;
- a seguito della firma, la ASL n. 6, in data 9 agosto 2010, subentrava nella gestione, nelle more della definitiva acquisizione;
- la presa in carico da parte della ASL evidentemente non riscontrò la piena convinzione della Regione, tanto che da subito la struttura venne privata di due importanti servizi, in precedenza voluti e nati per precisa volontà della stessa ASL n. 6: il Centro Hospice ed il Centro Alzheimer, servizi poco presenti ancora oggi in Sardegna;
- dopo quattro mesi dall'acquisizione furono bloccati i ricoveri presso il Centro di riabilitazione, procrastinando un'impropria gestione che nel 2011 portò la ASL n. 6 a dichiarare, nel consuntivo di bilancio, una spesa di gestione pari 2.357.265 euro di cui solo il costo del personale, prevalentemente interinale, ammontava a 1.710.732 euro, a fronte di soli tre pazienti ricoverati;
preso atto che nessuna concreta volontà di onorare gli impegni assunti fu manifestata sino al dicembre 2012, a parte i ripetuti comunicati, pubblicati sia sulla stampa che sul sito istituzionale dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, nei quali si ribadiva la volontà dell'acquisizione, intercalati dalle ignobili insinuazioni sulla precedente gestione del centro, ma di fatto l'unico atto concreto, il 19 maggio 2012, fu la chiusura del Centro di riabilitazione, reputato dalla stessa Regione centro di eccellenza;
considerato che:
- dopo aver chiuso il centro, la ASL n. 6 avviava, sul finire del 2012, le procedure per un incarico di consulenza, finalizzato all'acquisizione della struttura, con un impegno finanziario di 50 mila euro, incarico affidato il 31 dicembre 2012 e concluso con una proposta di offerta di acquisto, il 6 febbraio 2013, da inoltrare al commissario liquidatore e rispetto alla quale si attende ancora risposta all'interrogazione n. 1046;
- si è verificata una quantomeno inusuale procedura, che ha portato allo scioglimento della Fondazione da parte del Presidente della Regione, in data, 26 aprile 2011 con decreto n. 516, contravvenendo alla volontà costitutiva, che prevede, in caso di scioglimento della Fondazione, il rientro del patrimonio nella piena proprietà del Comune di Guspini, motivo per cui appare improprio che sia la parte acquirente, e non il Comune di Guspini, a determinare il valore del Centro di riabilitazione, tramite un perito del tribunale, ignorando peraltro la convenzione, nonché il valore a suo tempo stimato dal commissario liquidatore e pubblicato sul bando rispetto al quale la Regione non ha mai presentato offerta, pur avendone richiesto formalmente una proroga il 31 gennaio 2012, prot. n. 0000185;
- infine, il commissario liquidatore, con la diffida alla ASL n. 6 del 22 aprile 2013, ha voluto e dovuto necessariamente ripristinare le condizioni minime proprie di una transazione tra enti pubblici, perché il bene pubblico non è soggetto a valutazione di parte, ma necessita che siano rispettate le procedure previste dalla legge, a tutela dell'ente e dei creditori, che dal 2 agosto 2010 attendono risposte,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere quali atti intenda porre in essere perché vi sia l'immediato rispetto della diffida del 22 aprile 2013, la reale acquisizione ed il rilancio del centro, da sempre considerato e proclamato tassello fondamentale rispetto al riordino del sistema sanitario regionale, auspicato da tempo anche dalle direttive ministeriali.Cagliari, 6 maggio 2013