CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1099/A
INTERROGAZIONE LOCCI - TOCCO - LAI - BARDANZELLU - PETRINI - SANNA Paolo Terzo - MURGIONI - LUNESU - RODIN, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità della continuità territoriale aerea a tariffa unica.
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I sottoscritti,
preso atto che:
- in conformità a quanto previsto dalla dall'articolo 36 della legge n. 144 del 1999 e dagli articoli 16 e 17 del regolamento (CE) n. 1008/2008, la Regione autonoma della Sardegna, titolare delle funzioni in materia di continuità territoriale, ai sensi dei commi 837 e 840 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006, può imporre oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea su alcune rotte fra gli scali aeroportuali di Alghero, Cagliari e Olbia e gli scali di Roma Fiumicino e Milano;
- il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture, con nota n. 5933 del 14 febbraio 2011 ha conferito al Presidente della Regione la delega per indire e presiedere una nuova conferenza dei servizi al fine di riesaminare il regime onerato dopo il ritiro dei decreti del gennaio 2011;
- la conferenza dei servizi tenutasi in data 7 settembre, 5 e 26 ottobre 2011 con il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture e con l'ENAC ha espresso parere favorevole all'applicazione della tariffa unica senza distinzione tra residenti e non residenti;
- il bando d'asta per la concessione degli oneri di servizio svoltosi ad aprile 2012 è andato deserto in quanto le compagnie aeree hanno precisato che, stante quanto prescritto nel bando, avrebbero avuto una perdita di circa 20 milioni di euro;
considerato che:
- ad una lettura frettolosa fatta da molti, noi compresi, ciò è sembrato un fatto inaudito e grave nei confronti dei sardi; però, ad una rilettura delle condizioni stabilite dal bando, si possono fare alcune considerazioni che possono essere motivo di riflessione:
- il calcolo degli oneri di servizio che dovevano prevedere le compensazioni a base d'asta risultava essere stato di euro 49.644.620;
- questa cifra è il risultato del calcolo degli oneri di servizio sulla base della valutazione di un coefficiente di riempimento (di passeggeri) degli aerei delle tratte onerate di tipo teorico del 65 per cento; in realtà solo due rotte avevano questa percentuale ed esattamente la rotta Olbia-Roma e Cagliari-Roma; le altre avevano tutte un coefficiente di riempimento dell'aereo inferiore; maggiore è il valore del coefficiente di riempimento e minore sarà l'esborso degli oneri di servizio da parte della Regione;
- calcolando il coefficiente di riempimento storico (valore reale e non teorico riferito al 2010 come indicato negli allegati tecnici di riferimento) ci sarebbero voluti in più euro 13.475.380; quindi, il costo delle compensazioni per la tariffa unica sarebbe dovuto essere di euro 63.120.000 e non di euro 49.644.620;
- il calcolo dei costi del carburante era stato fatto con cambio euro/dollaro a 1.38;
- sulla base di queste considerazioni si può dire che la libertà della Sardegna e la possibilità di fare incrementi di PIL per 365 giorni all'anno costerebbe circa 14-15 milioni di euro in più valutando anche le variazioni avvenute nel frattempo;
ritenuto che:
- nonostante le difficoltà economiche del momento si possa "ripulire" il bilancio su altre voci non altrettanto importanti e reperire i fondi mancanti per determinare una scelta "rivoluzionaria" per l'economia ed il rilancio sociale della nostra Regione che, non bisogna dimenticare, è un'Isola; quindi, se non si risolve il problema dei trasporti delle persone, di tutte indistintamente, residenti e non, non si potrà far fronte alla concorrenza sempre più aggressiva da parte dei nostri competitors del bacino del Mediterraneo; attualmente con i costi del trasporto aereo, oltre quello navale, su cui è più difficile incidere alle condizioni attuali, noi siamo fuori mercato soprattutto nel periodo di maggior flusso di passeggeri tra giugno e settembre dove si concentra il 90 per cento degli arrivi in Sardegna; per la Sardegna le risorse che dovranno essere impegnate per la continuità territoriale aerea non sono una spesa improduttiva ma un investimento per il proprio futuro in quanto, con il regime delle nuove entrate, a regime dal 2010, abbiamo la possibilità di incamerare i 7/10 dell'Irpef e soprattutto i 9/10 dell'IVA generata nel territorio regionale e una serie di altri tributi; quindi con l'aumento del numero dei turisti, quella che sembra una spesa, può diventare un'occasione di guadagno per la Regione e di lavoro per i sardi;
- dovremmo avere un maggiore coraggio proprio nel momento della nostra peggiore crisi perché il problema dell'insularità potrebbe in questo caso diventare un'opportunità di sviluppo;
- dovremmo puntare ad avere una continuità territoriale con una tariffa unica per tutti e per tutto l'anno, compreso il periodo di alta stagione estiva; pertanto manifestiamo molte perplessità con quanto previsto dalla delibera n. 41/22 del 15 ottobre 2012 dove si prevede che la tariffa unica dovrebbe trovare applicazione per nove mesi all'anno, a decorrere dal 16 settembre fino al successivo 14 giugno; nel restante trimestre, la tariffa resterebbe invariata per i residenti mentre per i non residenti andrebbe a variare entro un range con tetto massimo prestabilito (price-cap); in pratica la Sardegna sarebbe fuori mercato proprio nei tre mesi di maggior traffico aereo, nel periodo di maggiori presenze, che permetterebbe di rilanciare l'economia ed il PIL della Sardegna,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere se si possano riconsiderare gli impegni economici relativi al prossimo bando sulla continuità territoriale aerea prevedendo la tariffa unica per tutti i 365 giorni dell'anno e non per soli 9 mesi con la modifica della delibera n. 41/22 del 15 ottobre 2012; infatti, come risulta dai dati dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, tra giugno e settembre si concentra il 90 per cento delle presenze.Cagliari, 19 aprile 2013