CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 1097/A
INTERROGAZIONE FLORIS Vincenzo - DIANA Giampaolo - SABATINI - MANCA - CORDA, con richiesta di risposta scritta, sull'utilizzo di diserbanti chimici per la pulizia ordinaria delle strade statali nel territorio sardo.
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I sottoscritti,
premesso che:
- è noto che l'Anas Spa svolge la pulizia delle strade di propria competenza usando prodotti fitosanitari ad elevato tasso di tossicità, al fine di impedire la ricrescita delle piante infestanti;
- l'attività di pulizia delle strade non può, in alcun modo, prevaricare diritti inalienabili come quello alla salute e quindi quello di preservare le condizioni di "ambiente salubre";
- l'utilizzo di tali sostanze determina danni all'agricoltura e alla composizione tipica della flora sarda primaverile, determinando pertanto degrado paesaggistico e ambientale;
- si ha notizia che l'Anas Spa utilizzi, ai fini della pulizia delle strade, il gliphosate un brevetto dell'americana Monsanto, prodotto ideato per supportare le produzioni vegetali transgeniche, le cui peculiarità constano infatti nell'evitare la crescita di qualsiasi competitore vegetale salvo appunto il mais geneticamente modificato;
- il gliphosate è attualmente usato in Sardegna per il diserbo di cunette e pertinenze stradali e ferroviarie da Anas e Ferrovie dello Stato, ma anche purtroppo da alcune province e altre amministrazioni locali;
considerato che:
- l'uso dei diserbanti in oggetto compromette di fatto il suolo e soprattutto determinando un'alterazione dell'ecosistema tale da compromettere il normale svolgimento delle attività agricole, come l'apicoltura e il pascolo degli animali da produzione in quelle aree;
- viene modificato l'habitat e quindi le condizioni ambientali che determinano danni per la fauna e la flora selvatici;
- tali prodotti sono difficilmente biodegradabili e anzi spesso finiscono, a seguito di fenomeni piovosi, ad inquinare le falde acquifere e i corsi d'acqua;
- la falciatura meccanica garantirebbe invece la conservazione delle radici delle piante falciate, ostacolo naturale a eventi franosi poiché trattengono a loro il terreno;
- le imprese certificate come biologiche rischiano di perdere tale classificazione qualora dovessero risultare tracce di diserbante chimico nei terreni di pertinenza delle suddette attività, con la conseguente dovuta restituzione dei contributi e impossibilità di accedere al circuito biologico per almeno 5 anni;
- all'utilizzo dei diserbanti non segue purtroppo uno smaltimento adeguato dei rifiuti secondo la classificazione che assumono le stoppie a seguito di trattamento con prodotti chimici;
- fino a pochi anni fa, inoltre, l'Anas appaltava a piccole imprese locali il diserbo mediante sfalcio manuale o meccanico dei tratti stradali statali e tali appalti, sommati, determinavano un importante capitolo economico per le imprese e i lavoratori sardi;
- oggi gli appalti vengono spesso vinti da imprese siciliane, calabresi e pugliesi levando un'altra fetta di economia alle imprese sarde;
- il diserbo eseguito in tal modo elimina insieme alle erbe infestanti tutti quegli endemismi vegetali che determinano la biodiversità sarda, rischiando peraltro di compromettere l'entomofauna determinante per i processi di impollinazione e quindi di conservazione delle specie vegetali, di grande interesse per la geobotanica, e che sono protette dal CITES,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quale sia la risposta ottenuta dall'Assessore regionale della difesa dell'ambiente in merito alla richiesta inoltrata all'Anas Spa per la sospensione dell'utilizzo di diserbanti chimici per la pulizia delle strade sarde di competenza statale;
2) quali misure si intendano adottare a livello regionale e presso il Governo nazionale per rendere illegale l'uso di sostante tossiche ai fini delle attività in capo all'Anas nel merito della pulizia di strade e cunette;
3) se si intenda prevedere misure risarcitorie per gli apicoltori e in generale le imprese agricole e zootecniche che abbiano subito danni dall'utilizzo di sostanze velenose;
4) se si intenda richiedere risarcimenti presso l'Anas Spa per i danni ambientali provocati al demanio;
5) se non si intenda sottoscrivere un accordo con Anas Spa per favorire lo svolgimento dei lavori da parte di piccole e medie imprese sarde.Cagliari, 18 aprile 2013