CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1058/A

INTERROGAZIONE BARRACCIU - COCCO Pietro - SABATINI, con richiesta di risposta scritta, sul pericolo di nuova diffusione della blue tongue in Sardegna, sulla relativa necessità di avviare una campagna di vaccinazione per il 2013 e sul mancato pagamento degli indennizzi dovuti agli allevatori ai sensi della legge n. 218 del 1988 per i capi già abbattuti.

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I sottoscritti,

preso atto che, nonostante la gravità della situazione, da parte degli Assessorati competenti non è ancora pervenuta nessuna risposta alla precedente interrogazione n. 1047 di analogo oggetto presentata in data 12 febbraio 2013;

considerato che:
- la legge n. 218 del 1988 per la lotta contro l'afta epizootica ed altre malattie epizootiche degli animali, all'articolo 2, comma 1, stabilisce che "il sindaco, su proposta del servizio veterinario dell'unità sanitaria locale competente, ordina l'abbattimento e la distruzione degli animali infetti e di quelli sospetti di infezione";
- la stessa legge, all'articolo 2, comma 4, definisce che "per gli animali infetti o sospetti di infezione o di contaminazione o sani recettivi, abbattuti ... è concessa al proprietario una indennità pari al 100 per cento del valore di mercato, calcolata sulla base del valore medio degli animali della stessa specie e categoria";
- ancora, la legge n. 218 del 1988, dispone:
- all'articolo 3, comma 1, che "le indennità di cui all'articolo 2 gravano sulla quota a destinazione vincolata del Fondo sanitario nazionale, per la parte afferente alla profilassi delle malattie infettive e diffusive degli animali";
- all'articolo 3, comma 2, che "Per tali indennità il Ministro del tesoro, in deroga alle procedure previste dalla legge 23 dicembre 1978, n. 833, assegna direttamente alle regioni, su proposta del Ministro della sanità, le somme destinate al pagamento delle indennità di abbattimento in relazione agli abbattimenti effettuati o preventivati dalle regioni interessate";
- all'articolo 3, comma 3, che "le regioni provvedono direttamente, entro sessanta giorni dall'abbattimento, a liquidare agli allevatori le indennità ad essi spettanti";
- il regolamento (CE) n. 349/2005 della Commissione del 28 febbraio 2005 che stabilisce norme sul finanziamento comunitario degli interventi urgenti e della lotta contro certe malattie animali ai sensi della decisione 90/424/CEE del Consiglio, all'articolo 2, lettera a), definisce "indennizzo rapido ed adeguato: il versamento, entro novanta giorni dall'abbattimento degli animali, di un'indennità corrispondente al prezzo di mercato";
- il succitato regolamento, all'articolo 3, lettera a), prevede che "lo Stato membro beneficia di una partecipazione finanziaria della Comunità per l'indennizzo rapido ed adeguato" e, all'articolo 7, definisce le "Condizioni dei versamenti e documenti giustificativi";
- lo stesso regolamento, all'articolo 9, comma 3, stabilisce che "laddove le autorità competenti effettuino pagamenti degli indennizzi al di fuori del termine previsto dall'articolo 2, lettera a), si applicano le norme seguenti:
a) 25 per cento di riduzione delle spese ammissibili per pagamenti effettuati tra novantuno e centocinque giorni successivi all'abbattimento degli animali e/o alla distruzione delle uova;
b) 50 per cento di riduzione delle spese ammissibili per pagamenti effettuati tra centosei e centoventi giorni successivi all'abbattimento degli animali e/o alla distruzione delle uova;
c) 75 per cento di riduzione delle spese ammissibili per pagamenti effettuati tra centoventuno e centotrentacinque giorni successivi all'abbattimento degli animali e/o alla distruzione delle uova;
d) 100 per cento di riduzione delle spese ammissibili per pagamenti effettuati oltre centotrentacinque giorni successivi all'abbattimento degli animali e/o alla distruzione delle uova";

constatato, però, che:
- la Commissione europea, il 18 dicembre 2012, ha comunicato la revoca di talune zone di restrizione per blue tongue e, in particolare la Provincia di Trento, in Italia, e la Francia, esclusa la Corsica, sono state dichiarate indenni da blue tongue, mentre si evidenzia una recrudescenza in Sardegna, per la quale il Ministero della salute ha confermato, in data 9 novembre 2012, l'esistenza di 15 focolai, ma per le vie informali i focolai oggi presenti in Sardegna sembrano aggirarsi intorno al numero di 500 e negli ultimi mesi quasi 10.000 capi affetti da blue tongue sono morti e/o sono stati abbattuti, coinvolgendo circa 600 aziende e provocando danni per più di 2 milioni di euro;
- gli allevatori che hanno subito le perdite, in particolare del Sulcis e dell'Ogliastra, non hanno ancora ricevuto gli indennizzi che gli sono dovuti;

valutato che la nuova ondata di diffusione della febbre catarrale minaccia pesantemente la salute degli allevamenti e l'economia della Sardegna in particolare quella delle zone interne, rendendo opportuno e necessario predisporre un programma di contrasto dell'epidemia che vada dalle vaccinazioni all'adeguamento sanitario delle strutture degli allevamenti;

considerato che la direttiva n. 2000/75/CE del Consiglio, come modificata dalla direttiva n. 2012/5/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 marzo 2012, stabilisce all'articolo 5, lettera b), che "l'autorità competente di uno Stato membro può decidere di autorizzare l'impiego di vaccini contro la febbre catarrale degli ovini, purché la Commissione sia informata prima che tale vaccinazione sia eseguita" e che il periodo utile alla vaccinazione va da gennaio a marzo;

verificato che nel corso degli anni 2011 e 2012 la Regione ha proceduto all'acquisto di un certo numero di dosi vaccinali utilizzate in minima parte;

vista la risposta della Commissione europea (che si riporta di seguito integralmente) ad una interrogazione nel merito della questione (ITP-001022/2013 Risposta di Tonio Borg a nome della Commissione 25.2.2013. L'Italia, in particolare la Sardegna, è stata particolarmente colpita dalla blue tongue sin dal 2000. Il programma italiano di eradicazione della blue tongue per il 2013 ammesso ad un cofinanziamento dalla decisione di esecuzione della Commissione 2012/761/UE1, che comprende anche disposizioni relative alla Sardegna, è fondato su una solida base di conoscenza e di esperienza. Il programma approvato comprende la vaccinazione quale misura volontaria da attuarsi su richiesta degli allevatori. Esso prevede tuttavia che, in caso di cambiamenti intervenuti nella situazione epidemiologica (introduzione di nuovi serotipi, focolai epidemici di serotipi già presenti), dopo un'adeguata valutazione del rischio può essere attuata una campagna di vaccinazione di massa e/o di emergenza. Nel caso di una grave recrudescenza della patologia, come quella recentemente verificatasi in Sardegna, è essenziale una tempestiva vaccinazione d'emergenza. La Commissione segue da vicino la situazione e l'attuazione delle misure di controllo stabilite nella direttiva 2000/75/CE del Consiglio, nel regolamento (CE) n. 1266/2007 della Commissione e nell'ambito del summenzionato programma di eradicazione. La Commissione continuerà a seguire la questione nel quadro del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali. La Commissione ha ricevuto nel novembre 2012 dalle autorità competenti italiane centrali l'indicazione dei costi preliminari eventualmente da rimborsare se detti costi fossero ritenuti ammissibili in base alle disposizioni della decisione 2009/470/CE e del regolamento (CE) n. 349/2005 della Commissione. Successivamente non sono pervenute altre informazioni dall'Italia),

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) cosa impedisca alla Regione di procedere al pagamento degli indennizzi dovuti ai sensi della legge n. 218 del 1988 per i capi già abbattuti col parere delle autorità sanitarie;
2) se la Regione non ritenga necessario avviare una campagna di vaccinazione d'emergenza per il 2013 e se sì, in che tempi, e se ne abbia dato comunicazione, d'accordo con il Ministero della sanità, alla Commissione europea.

Cagliari, 4 marzo 2013