CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1042/A

INTERROGAZIONE ZUNCHEDDU, con richiesta di risposta scritta, sul decreto 17 gennaio 2013, n. 1, e sulla determinazione n. 1067 del 1° febbraio 2013 dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale circa la revoca, il commissariamento ad acta e la riprogrammazione delle risorse comunitarie previste di 8,5 milioni di euro del bando "Lav…Ora".

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La sottoscritta,

premesso che:
- con il recente decreto n. 1 del 17 gennaio 2013, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ha provveduto alla nomina di un commissario ad acta al fine di "attivare le procedure volte alla revoca dell'avviso denominato Lav…Ora - Progetti per l'inclusione sociale per il finanziamento di progetti per l'erogazione di contributi a favore di inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati";
- inoltre, l'Assessore ha sollecitato di provvedere "ad attivare le procedure volte alla riprogrammazione delle risorse comunitarie destinate all'avviso Lav…Ora, secondo gli indirizzi politico-amministrativi impartiti, nonché, all'adozione degli atti conseguenti";
- tali imposizioni hanno causato la rimozione del direttore generale delle politiche sociali e mortificato il lavoro da lui portato avanti entro tempi celeri e con esiti efficaci ed efficienti, in sinergia con il direttore del Servizio attuazione politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali;
- il suddetto bando era stato approvato con determinazione n. 14715 del 22 novembre 2012 e poi modificato in data 27 dicembre 2012 con determinazione n. 16697;
- è invece del 1° febbraio 2013 la determinazione prot. n. 1067, rep. n. 7, del Servizio attuazione politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali e la notizia, non ancora ufficiale, secondo cui il commissario ad acta, avrebbe "ordinato illegittimamente" la revoca del bando europeo (nonostante sia rispondente alle normative comunitarie e già passato al vaglio dell'Autorità di gestione), e avviato un nuovo progetto sostitutivo per l'utilizzo di quei fondi che vengono così sottratti alla gestione e al controllo trasparente dei comuni;
- nello stesso documento, a pagina 3, si riporta la nota n. 2359 del 20 dicembre 2012 dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale indirizzata al direttore del Servizio attuazione politiche sociali, comunitarie, nazionali e regionali con la quale si ribadisce che "il documento non corrisponde alle direttive e agli indirizzi politico amministrativi impartiti dallo scrivente Assessorato. Direttive impartite al fine di rendere la procedura in esame la più aderente possibile alle finalità sottese all'interesse pubblico, che la disciplina comunitaria intende perseguire. Interesse pubblico che, allo stato, non viene adeguatamente e ragionevolmente perseguito là dove si indicano come destinatari unici dei finanziamenti solo alcune Amministrazioni comunali" e che "tra i destinatari delle risorse di cui sopra, devono essere invece, ricompresi, ai fini di un più rapido ed efficiente utilizzo delle stesse, gli enti pubblici e privati, incluse le Università di Cagliari e di Sassari, le organizzazioni e le cooperative del privato sociale, le associazioni e fondazioni di promozione sociale, nonché le associazioni datoriali e di categoria" e conclude invitando il direttore del Servizio "a volere provvedere ad horas a sospendere la procedura de qua, al fine di integrare l'avviso pubblico sulla base delle direttive impartite";
- con queste note, però, l'Assessore non chiarisce nei dettagli quali siano i contenuti del bando che non corrispondono "alle direttive e agli indirizzi politico-amministrativi" impartiti dallo stesso;
- inoltre, si mette in evidenza come l'Assessore pur contemplando un interesse pubblico come prioritario, dia risalto al coinvolgimento di enti privati, al fine di rendere "più rapido ed efficiente" l'utilizzo delle risorse in oggetto;
- si mette in evidenza che nelle pagine 4 e 5 si legge che con nota prot. n. 924 del 30 gennaio 2013 con la quale il direttore di Servizio attuazione politiche sociali, comunitarie, nazionali e regionali "in mancanza di motivazioni scritte in merito alla necessità di procedere alla revoca, in base all'art. 21, comma 5, della legge regionale n. 31/98, esprime il proprio dissenso all'adozione dell'atto di revoca";
- alle ancora immotivate conseguenze subite da validi ed efficienti dirigenti dell'Amministrazione regionale, si aggiungono i danni perpetrati su più fronti, dalle istituzioni locali, già fortemente impoverite, agli utenti fino alle numerose imprese sarde che hanno aderito al progetto, seguendo gli indirizzi regionali tesi a promuovere "una forte integrazione fra il tessuto socio-economico del territorio e i servizi istituzionali";
- il decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale rappresenta un grave atto d'irresponsabilità, in quanto il bando europeo non è revocabile, né sostituibile; nell'eventualità di un bando sostitutivo, questo dovrà essere sottoposto nuovamente al vaglio dell'Autorità di gestione del POR FSE 2007/2013 e seguire un iter lungo almeno sei mesi, con la probabilità che la Comunità europea non certifichi la spesa e annulli tutto il procedimento, quindi anche l'impiego delle risorse adesso disponibili;
- con l'annullamento e la sostituzione del bando Lav…Ora, atti assolutamente illegittimi, ancora una volta si condanna cinicamente un gran numero di cittadini bisognosi a ulteriori disagi e povertà; al primo momento di entusiasmo per il progetto, attesissimo nel territorio sardo, è seguita una forte delusione per la mancata e concreta opportunità di creare esperienze formative-occupazionali per persone svantaggiate, fondamentale per fronteggiare in modo diretto, immediato e trasparente la situazione di disagio sociale e di emergenza economica in cui vivono un gran numero di sardi;
- alla decisione dell'Assessore di revocare il bando si iniziano a registrare non solo la contrarietà dei tanti comuni e dei piani unitari dei servizi alla persona (PLUS) che avevano già provveduto ad avviare l'iter procedurale (in taluni casi concludendolo) secondo quanto disposto nel bando e nel rispetto della scadenza fissata per il 15 febbraio 2013, ma anche delle numerose imprese, cooperative e aziende che avevano aderito al progetto e che avrebbero dovuto accogliere i soggetti svantaggiati beneficiari delle borse di lavoro in oggetto (per un totale di 8,5 milioni di euro), e le cui richieste, stando al decreto assessoriale sopra citato, verranno annullate nella più totale indifferenza e per cause ancora incomprensibili e non chiarite dallo stesso Assessore;
- ad aggravare la situazione è la collocazione temporale del provvedimento dell'Assessore, che infatti è stato emanato proprio nel pieno della campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento italiano, nonché in previsione delle prossime elezioni regionali; fatto che potrebbe indurre anche a pensare ad una possibile riprogrammazione delle risorse comunitarie in oggetto;
- inoltre, a destare molte perplessità è l'oscuro destino delle risorse comunitarie di 8,5 milioni di euro in oggetto, che una volta riprogrammate potrebbero essere dirottate dalla gestione pubblica (quindi dei quattro ambiti PLUS e dei comuni) verso altri canali, anche privati, di cui nulla è dato sapere;
- già in precedenza l'impiego di pubbliche risorse, come nel caso dei 22 milioni di euro gestiti per il bando "Ad Altiora", aveva destato perplessità in quanto a tutt'oggi non sono noti i risultati del progetto, né dove e come siano impiegate le persone formate, per le quali le istituzioni della Regione non chiedono alcun rendiconto, tantomeno chi abbia gestito tali risorse e come siano state impiegate nei casi specifici,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le reali motivazioni che sono alla base della revoca del Bando Lav…Ora, vista anche la non sussistenza dei ritardi che sarebbero stati attribuiti al direttore generale delle politiche sociali e al direttore del Servizio attuazione politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali nell'iter procedurale di un bando che invece è stato predisposto e pubblicato con notevole celerità, a seguito dell'autorizzazione della competente Autorità di gestione;
2) quali siano, nello specifico, le reali motivazioni che hanno indotto l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale alla rimozione del direttore generale e al commissariamento ad acta;
3) visti anche i precedenti poco chiari trasparenti circa le risorse del bando Altiora, quali siano le reali intenzioni dell'Assessore circa la riprogrammazione delle risorse comunitarie di euro 8,5 milioni e quale sia l'iter procedurale che si intende adottare, visto che, a più di un mese dalla pubblicazione del bando e in prossimità della scadenza fissata per il 15 febbraio, non vi sia ancora alcuna disposizione in merito;
4) perché abbia predisposto la revoca, il commissariamento e la riprogrammazione di un bando già autorizzato dalla competente Autorità di gestione e accolto positivamente dai PLUS e dai comuni della Sardegna nonché dalle imprese, cooperative e aziende coinvolte nel progetto;
5) se abbia valutato la gravità della situazione creatasi a seguito delle disposizione impartite circa il bando soprattutto alla luce della posizione assunta del direttore di Servizio attuazione politiche sociali, comunitarie, nazionali e regionali che (come riportato nel testo della determinazione prot. n. 1067, rep. n. 7, sopra riportata) "in mancanza di motivazioni scritte in merito alla necessità di procedere alla revoca, in base all'art. 21, comma 5, della legge regionale n. 31/98, esprime il proprio dissenso all'adozione dell'atto di revoca";
6) in riferimento alla determinazione prot. n. 1067, rep. n. 7, del Servizio attuazione politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali del 1° febbraio 2013, quali siano nello specifico:
a) i contenuti del bando che non corrispondono "alle direttive e agli indirizzi politico amministrativi impartiti dallo scrivente Assessorato. Direttive impartite al fine di rendere la procedura in esame la più aderente possibile alle finalità sottese all'interesse pubblico, che la disciplina comunitaria intende perseguire";
b) le ragioni per cui l'Assessore da una parte sostiene che l'interesse pubblico non verrebbe "adeguatamente e ragionevolmente perseguito" in quanto sarebbero stati indicati come "destinatari unici dei finanziamenti solo alcune Amministrazioni comunali", ma allo stesso tempo ritiene che rispetto ai destinatari delle risorse di cui sopra deve essere previsto il coinvolgimento anche di enti privati "ai fini di un più rapido ed efficiente utilizzo delle stesse".

Cagliari, 5 febbraio 2013