CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1040/A

INTERROGAZIONE SANNA Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sul mancato riscontro alla precedente interrogazione n. 668/A e sulla destinazione futura dell'ormai dismesso ex carcere di Oristano sito in piazza Mannu in applicazione dell'articolo 14 dello Statuto.

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Il sottoscritto,

premesso che la Giunta regionale, come accade oramai da anni, senza che alcuno sollevi rilievi sulla gravità di tali comportamenti, non ha inteso rispondere all'interrogazione n. 668/a del 2 settembre 2011 sulla mancata acquisizione al patrimonio regionale di importanti immobili siti nell'ambito del Comune di Oristano e nello specifico l'ex distretto militare e l'ormai ex carcere circondariale di piazza Mannu e, in dispregio a qualunque canone di rispetto istituzionale, l'Esecutivo continua a minare le funzioni di controllo del Consiglio regionale ed a inibire qualunque canale informativo con il sostanziale oscuramento degli atti di Giunta;

considerato che si sono completate le complesse procedure di trasloco e di trasferimento dei detenuti dalle strutture di piazza Mannu a quelle di Massama recentemente inaugurate ed oramai operative in tutti gli aspetti funzionali e, conseguentemente, le strutture del vecchio carcere risultano da settimane vuote e prive di qualunque destinazione;

rilevato che il complesso di piazza Mannu, appartenente al demanio dello Stato è immobile vincolato e sotto la giurisdizione della Soprintendenza per i beni architettonici di Cagliari già dal 1987 per l'interesse storico ed artistico ed incorpora, al suo interno, il Palazzo giudicale ed il Castello posto a difesa della Porta Mari entrambi punti nevralgici della configurazione storica della città medievale;

evidenziato che, con la recente dismissione delle strutture già adibite a carcere circondariale, l'immobile in questione si trova, dunque, libero da vincoli di destinazione pubblica e perciò disponibile ad essere oggetto di progetti ed idee per un nuovo utilizzo attraverso un appropriato ed indispensabile lavoro di restauro e di contestualizzazione storica anche nel quadro di una ricostruzione dell'intera piazza ai fini della migliore gestione dei beni culturali in essa ricadenti;

constatato che, ai sensi e per effetto dell'articolo 14 dello Statuto sardo, la Regione succede nei beni e nei diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare ed in quelli demaniali al fine di preservare tali beni dal degrado e dall'incuria e per essere ricondotti, unitamente agli enti locali territoriali, ad un uso pubblico in linea con il valore e le caratteristiche intrinseche del bene stesso,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per conoscere innanzitutto se si ritenga serio e responsabile impedire che il Consiglio regionale svolga le proprie attività di controllo e di indagine a causa della continua omissione da parte della Giunta regionale dei propri doveri di trasparenza e di riscontro agli atti ed ai quesiti posti dai singoli consiglieri, in secondo luogo se l'Assessorato competente abbia inoltrato richiesta alle autorità responsabili del demanio dello Stato per provvedere, ai sensi dell'articolo 14 dello Statuto, al subentro nella titolarità dell'immobile sito a Oristano in piazza Mannu già adibito a carcere circondariale; si domanda inoltre se non si ritenga tale adempimento particolarmente necessario ed urgente alla luce del fatto che il complesso di Piazza Mannu risulta bene culturale sottoposto al vincolo della Soprintendenza per i beni architettonici di Cagliari e che sia doveroso prevenire ogni ulteriore processo di degrado e di abbandono dell'immobile che potrebbe al contrario rientrare negli obiettivi di recupero e di restauro dell'amministrazione pubblica per restituire alla città di Oristano una parte del Palazzo giudicale e del Castello posto a difesa della Porta Mari e perciò punti rilevanti della possibile ricostruzione storica della città medievale che potrà così essere restituita pienamente alla vocazione turistica della città arborense.

Cagliari, 5 febbraio 2013