CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1032/A

INTERROGAZIONE SANNA Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata programmazione con nuovi criteri dei piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con disabilità grave da attuarsi nel 2013 alla luce delle posizioni critiche espresse dalle organizzazioni di settore, da quelle sindacali e dall'Anci.

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Il sottoscritto,

premesso che con delibera n. 48/46/2012 e poi n. 51/15 ex legge n. 162 del 1998, la Giunta regionale della Sardegna a fine anno ha approvato, e quindi confermato, i criteri per la valutazione e il finanziamento dei piani personalizzati in favore delle persone con disabilità grave per il 2013 di fatto replicando il provvedimento dell'anno precedente;

considerato che già per il programma 2012 erano state sollevate dalle organizzazioni delle persone con disabilità e dai sindacati una serie di negatività e carenze quali l'ingiustificato ricorso ad un'altra valutazione medica, il criterio discriminatorio dell'età e della patologia anziché della disabilità, l'assenza di distinzione fra servizi e prestazioni di assistenza generica diventata ormai preminente rispetto all'assistenza socio-sanitaria personale;

rilevato che fra l'altro si ipotizza, fra i criteri di valutazione approvati, la riduzione percentuale di tutti i piani personalizzati in presenza di una maggiore richiesta finanziaria e dunque di domanda rispetto al finanziamento disponibile con una chiara lesione dei diritti delle persone con disabilità a fronte di nessun tipo di indagine conoscitiva o di valutazione di merito che consenta di affrontare il tema di una maggiore domanda con criteri selettivi e di opportunità anziché attraverso il criterio dei tagli orizzontali tanto deprecati e dannosi;

evidenziato che nell'attuazione di tale progetto non può non tenersi conto delle mutate e mutevoli condizioni sociali ed economiche in cui versa la società sarda di fronte alla profonda crisi di questi anni che a maggior ragione dovrebbero sollecitare l'Amministrazione regionale ad adottare criteri maggiormente selettivi e rigorosi nell'uso della risorsa finanziaria pubblica e tali da coprire i bisogni primari ed indifferibili mentre si osserva ancora l'adozione di criteri che non sembrano partire dal bisogno vero e proprio, ma tali da generare, nei casi concreti, distorsioni nelle finalità, varie disparità di trattamento e vere e proprie discriminazioni;

constatato che anche la Corte dei conti nell'indagine di controllo effettuata sulla gestione del fondo regionale per la non autosufficienza richiama l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'adozione di criteri che consentano un'attribuzione più equa dei fondi con un chiaro riferimento anche all'esigenza di decentrare, presso gli organismi territorialmente competenti, le procedure di valutazione dei progetti e che, al contrario, la citata delibera regionale n. 48/46 dispone di procrastinare i lavori della commissione consultiva regionale di cui all'articolo i della legge n. 162 del 1998 per la revisione dei criteri e delle modalità di finanziamento anche in considerazione delle posizioni critiche recentemente espresse dalle organizzazioni di settore, da quelle sindacali e dall'Anci,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere se non si ritenga necessario ed urgente, stantI le attuali condizioni finanziarie della Regione, provvedere a dare immediata conclusione operativa ai lavori della commissione consultiva regionale di cui all'articolo 1 della legge n. 162 del 1998 al fine di modificare, anche nelle more delle procedure di approvazione della manovra finanziaria della Regione per il 2013, i criteri di valutazione e di finanziamento dei piani personalizzati in grado di corrispondere con giustizia ed equità alla crescente domanda di assistenza e sostegno da parte delle famiglie delle persone con disabilità, ma anche accelerando i processi in grado di permettere "che le risorse siano attribuite ai luoghi laddove i bisogni nascono e che in esso devono essere gestiti, dotando quindi gli enti locali degli strumenti finanziari necessari per svolgere al meglio i loro compiti istituzionali in termini di organizzazione dei servizi ed interventi, favorendo il rafforzamento della reale presa in carico delle persone con disabilità".

Cagliari, 29 gennaio 2013