CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1006/A

INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla modalità di scelta dei componenti della Commissione regionale sangue.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- il Piano regionale sangue e plasma 2008/2010, approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 46/1 del 3 settembre 2008, ha previsto il nuovo modello organizzativo della rete trasfusionale regionale;
- fra gli obiettivi principali del Piano 2008/2010 avevano particolare importanza "la promozione dell'autosufficienza regionale, la ridefinizione della rete trasfusionale e la valorizzazione del ruolo delle associazioni di volontariato";
- il succitato Piano regionale prevedeva, a livello regionale, l'individuazione di diversi organismi tra i quali la Commissione regionale sangue;
- solo sul finire dell'anno 2012, con decreto n. 49/2012, l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ha provveduto alla nomina della summenzionata commissione avente il compito di predisporre il nuovo piano sangue e plasma;

considerato che:
- l'obiettivo del piano regionale è quello, attraverso la riorganizzazione della rete trasfusionale regionale, di raggiungere l'autosufficienza di sangue e derivati;
- l'obiettivo non è stato raggiunto poiché si continua ad importare circa 35.000 unità di sangue all'anno pari a circa 1/3 del fabbisogno totale per una somma di circa sei milioni di euro; aggiungasi che recenti dati inducono a ritenere che negli ultimi mesi vi sia stato un ulteriore aumento delle importazioni;
- in Sardegna la disponibilità di sangue non è adeguata rispetto alla richiesta perché il numero dei donatori idonei e disponibili ed il numero delle donazioni non è sufficiente;
- invero, in Sardegna, come dimostrano le statistiche, il 65 per cento dei donatori è occasionale e solo il 35 per cento è periodico; un rapporto invertito rispetto al resto d'Italia dove l'85 per cento è costituito da donatori periodici e appena il 15 per cento è composto da quelli occasionali;

rilevato che:
- il problema delle donazioni di sangue si atteggia in maniera differente sul territorio sardo;
- invero, la zona del cagliaritano è quella che registra il tasso più basso di donazioni rispetto al numero di abitanti e, pertanto, è quella destinataria della maggior parte del sangue importato;
- il raggiungimento dell'autosufficienza è legato all'aumento delle donazioni, ergo allo sviluppo di iniziative comunicative ed a sostegno delle associazioni di volontariato del sangue;
- verosimilmente la zona del cagliaritano non ha posto in essere delle iniziative incisive atte a sensibilizzare le coscienze ed indurre i donatori al nobile gesto, nonostante abbia usufruito della percentuale più alta delle risorse disponibili;

preso atto che:
- si sta disponendo, per elaborare il nuovo piano sangue, di una commissione composta per la maggior parte da membri della sanità cagliaritana;
- tale scelta appare essere in controtendenza rispetto ai bassi risultati, in termini di donazioni, raggiunti dal centro cagliaritano;
- la commissione regionale viene chiamata a svolgere ruoli di coordinamento ed indirizzo nel raggiungimento dell'obiettivo della autosufficienza;
- Cagliari non è un centro autosufficiente stante il bassissimo tasso di donanti, pertanto, non è dato capire perché sia il territorio maggiormente rappresentato all'interno della commissione;
- verosimilmente la partecipazione in commissione, quali membri, di soggetti operanti nei centri isolani autosufficienti, avrebbe consentito all'organo di svolgere il proprio ruolo supportato da idee propositive, efficienti e statisticamente funzionanti;
- nonostante i risultati sopra esposti, "la funzione consultiva, di supporto tecnico-scientifico e di indirizzo per l'ottimizzazione del sistema trasfusionale regionale" è stata affidata a soggetti facenti parte, quasi esclusivamente, della realtà cagliaritana,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale al fine di conoscere:
1) quali siano stati i criteri di scelta dei membri della commissione e se si sia tenuto conto delle considerazioni sopra svolte;
2) nell'interesse della intera comunità sarda, se vi sia la volontà e/o possibilità di tenere conto delle valutazioni riportate nel presente atto.

Cagliari, 13 dicembre 2012