CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1005/A

INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo - URAS, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione in cui versano i dipendenti AIAS nella Regione Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che:
- in data 4 luglio 2012 è stata presentata l'interrogazione n. 907/A avente il seguente tenore:
"- l'AIAS, Associazione italiana per l'assistenza agli spastici, è fortemente radicata sul territorio sardo svolgendo un ruolo socio-assistenziale fondamentale ed indispensabile;
- la suddetta associazione, nelle sue diverse e numerose ramificazioni, svolge un ruolo riconducibile all'intervento riabilitativo e diretto, anche, a favorire le relazioni sociali e l'integrazione con il territorio;
- l'attività dell'AIAS viene svolta in regime di convenzione con l'azienda sanitaria;
- da anni gli operatori socio-sanitari, dipendenti dell'AIAS e della Fondazione Randazzo, vivono una situazione altamente penalizzante, posto che gli emolumenti loro spettanti per lo svolgimento della attività lavorativa vengono corrisposti con notevole ritardo rispetto alla maturazione del diritto;
- la carta stampata negli ultimi cinque anni è stata tempestata da notizie attinenti alla problematica in argomento;
evidenziato che:
- i dipendenti dell'AIAS svolgono il loro encomiabile lavoro in contesti necessitanti, oltre della competenza e professionalità, di molta pazienza, umanità e disponibilità;
- operare animati dal malcontento e dalla sfiducia nei confronti dei propri datori di lavoro non predispone il lavoratore al giusto stato d'animo richiesto e necessario per operare in questi contesti;
- oramai da anni i dipendenti dell'AIAS percepiscono il loro stipendio con due/tre mesi di ritardo;
- il ritardo nei pagamenti degli stipendi determina un effetto domino foriero di problematiche più ampie;
- invero, il mancato percepimento degli emolumenti maturati determina l'inevitabile ritardo, per le famiglie, nel pagamento delle rate di mutuo, utenze domestiche e quant'altro possa avere una improcrastinabile scadenza mensile;
rilevato che:
- come si apprende dalla carta stampata, l'AIAS individua la causa di tali ritardi nel mancato pagamento da parte dell'azienda sanitaria degli importi dovuti;
- l'azienda sanitaria, a sua volta, nega ogni addebito in merito al ritardo nei pagamenti, asserendo, di volta in volta, di aver provveduto alla corresponsione del dovuto a favore dell'AIAS piuttosto che della Fondazione Randazzo;
- sembrerebbe, altresì, che l'azienda sanitaria abbia apportato un taglio di circa il 20 per cento alle convenzioni stipulate, determinando una forte penalizzazione anche per gli utenti ai quali, a seguito dei tagli, non viene consentita la possibilità di usufruire dei servizi offerti dalla struttura;
- tale rimbalzo di responsabilità, dati gli interessi in gioco, merita un intervento chiarificatore;
preso atto che è necessario ed improcrastinabile individuare la fonte del problema che da anni determina questa insostenibile situazione, la quale va a gravare su un importantissimo ed indispensabile comparto,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali siano i provvedimenti che la Regione intende attuare al fine di far sì che i lavoratori dell'AIAS possano mensilmente confidare nel ricevimento degli emolumenti loro spettanti;
2) se corrisponda al vero che l'azienda sanitaria ha posto in essere i tagli nella misura del 20 per cento;
3) quali siano le tempistiche per poter dare una soluzione al suindicato e delicato problema.";

considerato che:
- ad oggi nessuna risposta è pervenuta in argomento;
- il malcontento, lungi dall'essere diminuito, imperversa;
- invero, i dipendenti ad oggi non hanno ancora percepito gli arretrati contrattuali maturati sin dal 2009;
- i dipendenti continuano a ricevere gli stipendi con circa tre mesi di ritardo rispetto alla scadenza naturale, determinando problemi di natura sussistenziale in capo alle famiglie monoreddito;
- la cassa integrazione, attivata per il personale in esubero sin dal 2008, scadrà il 31 dicembre 2012;
- parrebbe che agli stessi, allo scadere della cassa integrazione, sia stata proposta una formula contrattuale lesiva della dignità dei lavoratori e del principio costituzionale che dispone che "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa ";
- infatti, i dipendenti dichiarano di aver ricevuto una proposta contrattuale, in luogo del licenziamento al 31 dicembre 2012, che prevederebbe una riduzione dello stipendio a fronte di un montante ore invariato;
- tale proposta appare essere lesiva dei diritti minimi, anche, costituzionali, dettati a favore dei lavoratori;
- l'atteggiamento dei vertici AIAS sembrerebbe far leva sulla posizione di debolezza e necessità in cui versano i lavoratori, "costringendoli" ad accettare condizioni inique, le medesime condizioni ed atteggiamenti che per anni sono stati oggetto delle lotte di classe volte alla conquista degli attuali diritti costituzionali;
- a molti lavoratori, attraverso atteggiamenti di natura ritorsiva, è stato impedito di seguire i corsi per la riqualificazione ponendoli, di fatto, in virtù della normativa attualmente in vigore, in una posizione svantaggiata rispetto alla tutela del loro posto di lavoro,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere quali siano i provvedimenti che la Regione intende attuare al fine di:
1) far sì che i lavoratori dell'AIAS possano mensilmente confidare nel ricevimento degli emolumenti loro spettanti;
2) tutelare il personale attualmente in cassa integrazione;
3) far sì che i diritti costituzionalmente garantiti vengano rispettati.

Cagliari, 13 dicembre 2012