CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 995/A
INTERROGAZIONE CUCCUREDDU, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento delle competenze USTIF dallo Stato alle regioni.
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Il sottoscritto,
premesso che con la legge 1° dicembre 1986, n. 860, sono stati istituiti su tutto il territorio nazionale, quali uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), gli Uffici speciali trasporti a impianti fissi (USTIF);
constatato che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha in atto una progressiva centralizzazione delle competenze e, conseguentemente, la chiusura degli uffici regionali, a partire proprio dagli USTIF;
verificato che tutte le regioni a statuto speciale, ad eccezione della Sardegna, nonché le Province autonome di Trento e Bolzano, hanno da tempo provveduto ad acquisire le competenze degli USTIF;
considerato che tale trasferimento di competenze:
- non prevede costi per la Regione;
- renderebbe subito operativi tutti i provvedimenti che la Regione decidesse di attuare, senza che il MIT autorizzi o si pronunci in merito (ad esempio progetti di ampliamento di reti di trasporto, analisi di progetti e collaudi di materiale rotabile, deroghe su attraversamenti e parallelismi, abilitazioni del personale di condotta e di movimento, ecc);
- doterebbe l'Assessorato dei trasporti di una struttura tecnica specialistica, oggi assente;
considerato, invece, in caso di mancato trasferimento, che:
- poiché l'indirizzo strategico del MIT e del Governo prevede la chiusura degli USTIF in campo nazionale, residuando l'intero intervento alla sola sede di Roma, ufficio che dovrebbe sovrintendere alla gestione in campo nazionale, laddove oggi lo stesso USTIF centrale non è in grado di gestire efficacemente le problematiche del solo Lazio;
- la Sardegna quindi si vedrebbe relegata a dover attendere tempi lunghissimi per le risoluzioni delle proprie richieste, in considerazione del fatto che la chiusura di importanti uffici (Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli, ecc.), comporterà un sovraccarico di pratiche per gli uffici rimanenti;
- ogni intervento comporterebbe un trasferimento di funzionari a Roma, per sollecitare e richiedere la risoluzione delle problematiche (che oggi sono quantificabili in almeno 12 mesi), i tempi si allungherebbero in modo ingestibile, con il rischio di perdere i finanziamenti;
- le visite ed i sopralluoghi che i funzionari di Roma dovessero svolgere in Sardegna sarebbero onerosi per la Regione;
- eventuali ritardi, inoltre, potrebbero avere ripercussioni negative sugli esercizi ferroviari e tramviari, le stazioni ferroviarie ed aeroportuali e gli ascensori pubblici;
costatato che:
- la Regione recentemente ha dovuto affidare, con notevoli costi, l'omologazione di nuovi treni; detta procedura sarebbe stata svolta a costo zero dall'USTIF se regionalizzato;
- l'intera rete ex RFI è oggi gestita con contratto di servizio in modo oneroso per la Regione;
ritenuto che:
- alcuni dei suddetti servizi potrebbero sarebbero garantiti dall'USTIF, sgravando ulteriormente l'apparato, così come oggi avviene per ARST ferroviaria;
- col trasferimento delle competenze si verrebbe a creare uno staff tecnico in grado di garantire nel tempo la continuità dei servizi specifici dell'USTIF dedicati alle problematiche della Sardegna;
- ancora maggiore importanza assume la rivendicazione di tali competenze regionali alla luce della notevole mole di interventi ed iniziative relative agli impianti fissi (infrastrutture) che la Regione ha inserito nei propri programmi, alcuni dei quali si trovano già nella fase attuativa,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti al fine di conoscere:
1) se sia stato formalizzato l'accordo, come avvenuto per le altre regioni a statuto speciale, per il trasferimento delle competenze svolte dagli USTIF dallo Stato alla Regione;
2) se siano stati elaborati i decreti attuativi relativi a tale trasferimento;
3) quali sia lo stato della pratica e se sia oggetto di discussione da parte della commissione paritetica.Cagliari, 23 novembre 2012