CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 954/A
INTERROGAZIONE CORDA - BARRACCIU - ESPA - PORCU - SOLINAS Antonio - COCCO Pietro, con richiesta di risposta scritta, sui gravi rischi per la salute dei consumatori derivanti dalla probabile messa in commercio dei 13 mila chili di mitili alla diossina posti sotto sequestro e rubati dal golfo di Olbia.
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I sottoscritti,
premesso che nel mese di maggio 2012 il Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri, a seguito di una segnalazione del servizio veterinario della ASL di Olbia, ha provveduto al sequestro di 13 tonnellate di mitili provenienti da Taranto, contaminati da diossina e bifenile, allevati nel tratto di mare interdetto all'allevamento perché gravemente inquinato da emissioni dello stabilimento siderurgico dell'ILVA;
considerato che:
- la ASL di Taranto, con diverse ordinanze, (l'ultima è del maggio 2012), già nel maggio 2011 ha disposto la distruzione di diverse tonnellate di molluschi bivalvi allevati nel predetto tratto di mare interdetto;
- c'è già ragione di ritenere che i mitili contaminati, sequestrati nel golfo di Olbia e rubati dallo stabulario presso il quale erano tenuti in custodia giudiziaria, possono essere illegalmente re immessi in commercio ed arrivare sulla tavola dei consumatori;
- oltre alle 13 tonnellate di molluschi sequestrati ad Olbia nel mese di agosto 2012, altre partite dello stesso prodotto contaminato potrebbero essere state immesse nel mercato, con gravi conseguenze per la salute degli ignari consumatori;ritenuto che la vicenda in questione, al di là delle conseguenze di carattere giudiziario nei confronti dei responsabili, determinerà inevitabili danni anche sul piano economico a carico degli imprenditori locali, oltre al negativo, devastante messaggio pubblicitario a danno dell'intero settore,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali provvedimenti siano stati assunti per impedire che i mitili rubati a Olbia possano finire sui tavoli dei consumatori ad Olbia e nel resto dell'Isola;
2) quali iniziative siano state attivate in collaborazione e a supporto delle indagini avviate dal Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri;
3) per quali ragioni la ASL di Olbia non abbia disposto l'immediata distruzione dei mitili inquinati, così come ha fatto, con propria ordinanza, la ASL di Taranto e così come peraltro pare sia stato richiesto dagli stessi mitilicultori nominati custodi giudiziari della merce sequestrata;
4) quali azioni intendano intraprendere a tutela dei rinomati mitili allevati ad Olbia e del buon nome degli imprenditori della mitilicoltura locale che con grande difficoltà, ma con serietà e spirito di sacrificio, portano avanti una tradizionale e storica attività economica che conta centinaia di dipendenti;
5) se non ritengano necessario intensificare il monitoraggio degli specchi acquei di allevamento dei mitili e rafforzare il controllo dei prodotti importati attraverso il potenziamento dell'organico del servizio veterinario preposto, che sconta, come ben noto ai vertici della ASL, una forte carenza di personale veterinario e amministrativo.Cagliari, 25 settembre 2012