CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 945/A
INTERROGAZIONE ESPA - CUCCU - BRUNO, con richiesta di risposta scritta, in merito al comportamento linguisticamente discriminatorio messo in atto dalla Regione nei confronti dei comuni sardi e degli enti locali per imporre la Limba sarda comuna (LSC), con la deliberazione della Giunta regionale n. 32/67 del 24 luglio 2012, criterio n. 3.
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I sottoscritti,
premesso che, in data 24 luglio 2012, la Giunta regionale, nell'allegato alla delibera n. 32/67, riteneva opportuno, in merito alla tutela e valorizzazione della lingua sarda, definire dei criteri di ripartizione di fondi regionali integrativi ai finanziamenti della legge n. 482 del 1999 dello Stato;
considerato che:
- in detto allegato, il cosiddetto criterio n. 3 distribuisce 100.000 euro quale premialità a quei progetti che prevedono, nella produzione scritta degli sportelli linguistici, l'utilizzo delle norme linguistiche di riferimento a carattere sperimentale per la lingua sarda scritta, di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 16/14 del 18 aprile 2006, cioè alla norma linguistica meglio conosciuta come Limba sarda comuna (LSC);
- in riferimento al citato criterio n. 3, numerosi comuni titolari di progetto finanziato dalla sopramenzionata legge n. 482 del 1999 hanno di recente ricevuto una comunicazione scritta nella quale si chiede ai comuni di cui sopra di comunicare "quale norma linguistica ortografica intende adottare nella produzione testuale",
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) per quali motivi la Regione intenda "convincere" tanti comuni della Sardegna vincolando l'erogazione dei fondi all'uso della LSC, in contraddizione palese con la stessa deliberazione istitutiva della Limba sarda comuna, deliberazione della Giunta regionale n. 16/14 del 18 aprile 2006 che dice "alcune norme di riferimento sperimentali per la lingua sarda scritta in uscita ... Fermo restando che intende valorizzare, valorizza e sostiene tutte le varietà linguistiche parlate e scritte in uso nel territorio regionale, la Regione ha ravvisato (...), di sperimentare l'uso del sardo per la pubblicazione di atti e documenti dell'Amministrazione regionale (...). Altri Enti o Amministrazioni pubbliche della Sardegna saranno liberi di utilizzare le presenti norme di riferimento oppure di fare in piena autonomia le scelte che riterranno opportune.";
2) per quali motivi la Regione non tenga conto del fatto che gli anni dal 2006 a oggi hanno visto la Sardegna protagonista di grandi cambiamenti intervenuti sul versante linguistico, come per esempio scelte sul settore della lingua sarda operate dal secondo ente più importante della Sardegna, la Provincia di Cagliari, che il 17 marzo 2010, ha approvato con voto unanime del suo consiglio l'adozione della norma campidanese della lingua sarda;
3) se non ritenga di annullare e riscrivere immediatamente il criterio n. 3, onde non aprire contenziosi con gli enti locali, tenendo conto dello spirito della LSC, che vuole valorizzare, valorizza e sostiene tutte le varietà linguistiche parlate e scritte in uso nel territorio regionale.Cagliari, 19 settembre 2012