CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 939/A

INTERROGAZIONE MELONI Valerio - BARRACCIU - ESPA - CORDA, con richiesta di risposta scritta, sul blocco della produzione dei vaccini stabulogeni nel Dipartimento di produzioni dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna "G. Pegreffi".

***************

I sottoscritti,

facendo seguito alle sempre più numerose segnalazioni di allevatori e medici veterinari della Sardegna;

premesso che:
- il Dipartimento di produzioni dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna "G. Pegreffi" produce vaccini stabulogeni destinati alla vendita diretta;
- la produzione di questi vaccini è consentita in Italia solo agli istituti zooprofilattici e il laboratorio di Sassari è abilitato con specifica autorizzazione da parte del Ministero della sanità (decreto ministeriale n. 287 del 17 marzo 1994);
- il servizio di produzione dei vaccini stabulogeni del Dipartimento produzioni di Sassari riveste un ruolo strategico ed indiscusso nella prevenzione di diverse malattie degli animali domestici con rilevante importanza per gli allevamenti da reddito e in particolare per quelli ovini e caprini principalmente in Sardegna, ma anche della Penisola;
- il Dipartimento produce circa un milione e mezzo di dosi vaccinali all'anno per un guadagno stimato in oltre trecentomila euro;

verificato che:
- la produzione dei vaccini stabulogeni è stata bloccata da circa tre mesi, peraltro senza produrre documenti formali che la certificassero e motivassero e senza che alcuna comunicazione sia stata inoltrata all'utenza (medici veterinari e allevatori);
- sono esaurite o in via di esaurimento le poche scorte di vaccini già prodotte con ceppi di riferimento e comunque queste non sono sufficienti a coprire tutte le esigenze del nostro territorio;
- è impossibile produrre vaccini da ceppo;
- il blocco della produzione dei vaccini sta provocando grave disagio nel rispetto dei protocolli vaccinali e determina grande rischio di recrudescenza di alcune malattie infettive;

appurato che il blocco delle produzioni conseguirebbe ad un inquinamento ambientale dei laboratori provocato da una sostanza chiamata formalina e che questa sostanza sia obbligatoriamente utilizzata per disattivare le colture con le quali si allestiscono i vaccini;

constatato che:
- nel documento organizzativo del Dipartimento produzioni, prima del riscontro di inquinamento ambientale da formalina, nella parte riguardante l'analisi del rischio, il medico competente e il responsabile della prevenzione e sicurezza dell'istituto considerassero irrilevante il rischio di inquinamento provocato da questa sostanza;
- dal momento del rinvenimento dell'inquinamento sono stati eseguiti altri monitoraggi, ma nulla è stato fatto per bonificare gli ambienti e per riattivare le produzioni;

sottolineato che in ogni caso si ritiene prioritaria la salvaguardia della salute del personale che lavora nei laboratori, nonché il rispetto della loro specializzazione ed elevata competenza professionale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
1) quali siano le azioni e i criteri di bonifica previsti per riportare i laboratori alla normale attività;
2) quale sia la tempistica prevista e se i tre mesi trascorsi siano considerati congrui per le attività finora svolte;
3) come si spieghi, alla luce dell'inquinamento riscontrato, l'esistenza di un documento che al contrario minimizzava il rischio da formalina nei laboratori di produzione dei vaccini;
4) come si spieghi l'assenza di documenti formali che sanciscano il blocco delle produzioni;
5) come si spieghi l'assenza di comunicazioni formali destinate all'utenza per avvisarla del blocco temporaneo del servizio.

Cagliari, 11 settembre 2012