CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 936/A
INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del personale medico e infermieristico operante presso gli istituti penitenziari, a seguito dell'emanazione del decreto legislativo n. 140 del 2011.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- con il decreto legislativo n. 230 del 1999 (Riordino della medicina penitenziaria), è stato dato avvio al trasferimento delle competenze in materia di sanità penitenziaria, disponendo il passaggio del personale sanitario e delle risorse dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria al Servizio sanitario nazionale;
- con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° aprile 2008 sono state definite le modalità ed i criteri per il trasferimento dal Ministero della giustizia al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali, in materia di sanità penitenziaria per le regioni a statuto ordinario;
- con successivo decreto legislativo 18 luglio 2011, n. 140, recante "Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna in materia di sanità penitenziaria", è stato disposto, a decorrere dal 4 settembre 2011, data di entrata in vigore del decreto, il trasferimento al Servizio sanitario della Regione di tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento per la giustizia minorile;
- con deliberazione del 24 aprile 2012, n. 17, la Giunta regionale, udita la proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ha deliberato di approvare le linee guida contenenti gli indirizzi per l'organizzazione dell'assistenza sanitaria alla popolazione detenuta nelle strutture ubicate nel territorio regionale e le modalità per il trasferimento dei rapporti di lavoro del personale dal Ministero della giustizia alle aziende sanitarie locali;
- l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, con nota n. 16306 del 26 giugno 2012 ha fornito ulteriori chiarimenti in relazione al processo attuativo del suddetto trasferimento comunicando che "i rapporti del personale incaricato definitivo e provvisorio restano disciplinati dalla L. 740/1970 fino all'adozione della deliberazione aziendale di recepimento del proprio piano della medicina penitenziaria, a seguito della quale verranno sottoscritti i relativi contratti individuali….. I rapporti di lavoro del personale infermieristico resteranno parimenti disciplinati dalla L. 740/1970 fino alla conclusione delle procedure di reclutamento disposte dalla ASL e comunque non oltre il 04.09.2012";
rilevato che:
- nelle suindicate linee guida è indicato specificatamente di evitare la dispersione e/o la perdita del personale qualificato, riconoscendone la specificità professionale;
- di fatto però, come emerge dagli allegati alla delibera n. 17 del 24 aprile 2012, nonché dalla nota del 26 giugno 2012, le premesse appaiono essere caratterizzate da incoerenza;
- invero, come si legge nei suddetti documenti, è altamente probabile che non tutto il personale medico ed infermieristico "migrerà" in capo al servizio sanitario;
- infatti, le aziende sanitarie sono destinatarie del potere discrezionale in merito alla conferma o meno del personale sanitario esistente all'interno degli istituti penitenziari;
- in particolare, il problema si pone per le figure, figlie della legge n. 740 del 1970, le quali impiegate "a parcella" all'interno delle strutture penitenziarie, sembrerebbero prive di tutela alcuna in merito alla loro stabilizzazione;
- infatti, la loro posizione è rimessa nelle mani delle aziende sanitarie le quali, in base alle esigenze dei vari presidi disporranno in merito al personale;
- ad oggi il personale infermieristico operante "a parcella" non ha avuto notizia alcuna in merito alla tutela del proprio posto di lavoro;
- moltissimi operatori svolgono la loro attività all'interno degli istituti penitenziari da lunghissimo tempo, operando in condizioni di criticità;
- appare essere ingiusto ed illegittimo che i medesimi, stante l'imminente operatività della operazione in argomento, non vengano resi edotti della loro destinazione e, soprattutto che gli stessi rischino la perdita del posto di lavoro,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza della circostanza che non tutti gli operatori sanitari impegnati all'interno degli istituti penitenziari verranno assunti dalle aziende sanitarie;
2) intendano prendere immediati provvedimenti al fine di garantire, anche dato il particolare periodo storico, l'attività occupazionale a tutti coloro che hanno prestato lavoro all'interno degli istituti penitenziari.Cagliari, 28 agosto 2012