CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 891/A
INTERROGAZIONE PLANETTA, con richiesta di risposta scritta, sulla perdurante inadempienza della Regione Sardegna in materia di zona franca e mancata delimitazione delle aree della zona franca della Sardegna in attuazione del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75 e dell'articolo 12 del vigente Statuto d'autonomia speciale della Sardegna.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- nella prospettiva della istituzione della zona franca integrale della Sardegna è auspicabile la immediata attuazione dei punti franchi previsti dal decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, con il quale il Presidente della Repubblica, su proposta del Governo Prodi, ha emanato le norme in attuazione dell'articolo 12 dello Statuto speciale istituendo zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax ed in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegati e collegabili;
- il citato decreto del Presidente della Repubblica prevede una realizzazione dei punti franchi a geometria variabile iniziando da Cagliari (porto e zone collegabili) prescrivendo tutti gli elementi utili per poterlo fare (in sede di prima applicazione la delimitazione territoriale del Porto di Cagliari è quella prevista nell'allegato aggiuntivo all'accordo di programma dell'8 agosto 1995 sottoscritto col Ministero dei trasporti);
- il beneficio delle zone franche sarebbe per l'intera Sardegna perché il decreto legislativo oltre ai porti elencati come sedi di zona franca estende tale opportunità ad altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegabili come è il caso, per esempio, dell'area industriale di Ottana, Pratosardo, Tossilo, ed altre;
considerato che:
- con il decreto del Presidente del Consiglio del 7 giugno 2001 sono state dettate ulteriori disposizioni, purtroppo ancora non attuate per l'operatività della zona franca di Cagliari autorizzanti qualsiasi attività di natura industriale o commerciale o di prestazione di servizi;
- la creazione come definita dal decreto presidenziale di zone franche a Porto Torres, Olbia, Arbatax, Oristano e Portovesme, abbisogna ancora della delimitazione territoriale e della indicazione di ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività (come già fatto per la zona franca di Cagliari) che per essere determinata con separati decreti del Presidente del Consiglio dei ministri ancora attende di essere proposta dalla Regione;
rilevato che:
- purtroppo, malgrado la difficilissima situazione economica e sociale attraversata dalla Sardegna, nessuna Giunta regionale, compresa la precedente Giunta Soru, ha provveduto a formulare la proposta di delimitazione delle zone franche individuate nei porti sardi elencati nel decreto legislativo e dunque ad oggi non è proponibile incolpare poteri esterni alla Regione per una mancata attuazione dei punti franchi in quanto la delimitazione territoriale delle zone franche ed ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività deve essere effettuata, su proposta della Regione, con separati decreti del Presidente del Consiglio dei ministri;
- il tutto parrebbe configurare una storica vera e propria ostilità all'autonomia ed al liberismo economico, ideologica e culturale da parte di parti rilevanti del mondo politico, sindacale, economico sardo, che non potendo opporsi all'attuazione delle norme di attuazione dello Statuto sulle zone franche, agisce in maniera sostanzialmente contraria ed omissiva, affossando la questione e procrastinando l'atto dovuto d'indicare delimitazioni e regole delle zone franche del resto dell'Isola, condannando la Sardegna e le popolazioni più direttamente interessate al perdurare del sottosviluppo ed alla disoccupazione;
constatato che:
- è rilevabile un grave e generale ritardo su questo tema complessivo e qualificante e addirittura vengono dimenticate pure le conquiste autonomistiche del passato, che inspiegabilmente restano lettera morta anche se solennemente dichiarate nel nostro Statuto vigente, come è il caso dell'articolo 12 che, laddove applicato, consentirebbe l'avvio di un processo di rinnovato sviluppo economico teso ad aumentare il PIL della Sardegna, rispondendo concretamente alle esigenze di riconversione, ristrutturazione e sostituzione di una miriade di produzioni scomparse, obsolete, non più sostenibili o da riqualificare, conseguenti alla profonda crisi dell'industrializzazione petrolchimica, mineraria e dell'indotto, attuata nel secondo dopoguerra del secolo scorso;
- nel merito, il sottoscritto ha depositato agli atti di questo Consiglio l'interpellanza n. 113 del 23 giugno 2010 "Sulla mancata attuazione del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, che ha istituito le zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, in attuazione dell'articolo 12 del vigente Statuto d'autonomia speciale della Sardegna" e la n. 126 del 15 luglio 2010 "Sulla mancata delimitazione dell'area della zona franca di Porto Torres in attuazione del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75", entrambe rivolte al Presidente della Regione e a tutt'oggi senza alcun riscontro,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere se:
1) fra le misure urgenti che intende adottare questa Amministrazione regionale vi sia, nell'immediato, l'impegno prioritario a inviare senza indugio alla Presidenza del Consiglio dei ministri la proposta di delimitazione delle zone franche con le collegabili aree indispensabili ad una loro operatività produttiva e commerciale, così come previsto dal percorso di attuazione dell'articolo 12 dello Statuto vigente e dando in tal modo piena attuazione al decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, pubblicato netta Gazzetta ufficiale 7 aprile 1998, n. 81, ed anche cessando la perdurante latitanza su questo problema e rendendo possibile l'avvio di una ipotesi statutaria di rilancio e sviluppo della Sardegna in direzione della creazione della zona franca integrale della Sardegna, da prevedere, codificandone gli elementi di sovranità economica e fiscale, in un nuovo Statuto di autonomia speciale che allinei la nostra comunità nazionale alle più avanzate europee ad iniziare da Irlanda, Canarie e Catalogna;
2) all'interno di questi primi obiettivi, la Giunta regionale ritenga opportuno inviare al Governo le proposte di modifica del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 giugno 2001, che dettava ulteriori disposizioni per l'operatività della zona franca di Cagliari, autorizzando qualsiasi attività di natura industriale, commerciale o di prestazione di servizi, che sono tuttora ancora non attuate, al fine di una spedita realizzazione della zona franca di Cagliari e di una sua armonizzazione con le altre zone franche della Sardegna;
3) questa Amministrazione non ritenga inoltre di impegnarsi fattivamente al fine di inviare contestualmente al Governo la proposta di istituzione, delimitazione e determinazione di ogni altra disposizione necessaria per la operatività della zona franca della Provincia di Nuoro, affinché venga istituita in attuazione dell'articolo 12 dello Statuto, comprendendo in essa porti e aree industriali ad essa funzionalmente collegati o collegabili e dunque anche le zone infrastrutturate di Ottana, Pratosardo, Tossilo, ed altre individuabili, essendo la Provincia di Nuoro gravemente compromessa nel suo sistema economico e sociale da una crisi che mette a rischio anche la sua consistenza demografica e per le note ragioni socio-culturali che la caratterizzano;
4) per quanto riguarda le aree urbane della Sardegna, sempre in attuazione dell'articolo 12 dello Statuto vigente e in forza dell'intesa istituzionale di programma del 21 aprile 1999 tra il Governo e la Giunta regionale che ha stabilito il perfezionamento del sistema di istituti franchi con la creazione di una zona franca fiscale per tutta la Sardegna, finalizzata all'abbattimento dei costi dei fattori produttivi, questa Amministrazione regionale non ritenga opportuno inviare al Governo la ulteriore proposta di istituire in ogni comune della Sardegna una zona franca urbana delimitata dai confini comunali;
5) questa Amministrazione non ritenga infine opportuno, sempre in attuazione del più volte citato articolo 12 dello Statuto di autonomia, attivarsi affinché il tema della zona franca della Sardegna sia inserito nella vertenza col Governo, tale da produrre una apposita intesa istituzionale di programma con la quale saranno armonizzate le misure finanziarie, fiscali, doganali, contributive, regolamentari ed ogni altra necessaria affinché in applicazione dello Statuto vigente venga realizzata la Sardegna zona franca, comprendendo in essa l'abbattimento delle accise sui prodotti energetici e la creazione di un'imposta regionale sul valore aggiunto nettamente inferiore a quella vigente.Cagliari, 11 giugno 2012
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INTERROGATZIONE URGENTE PLANETTA, cun sa rechesta de risposta iscrita, pro su chi pertocat s'inacumprimentu dae parte de sa Regione Sardigna in matèria de Zona Franca e pro no àere marcadu sas àreas de sa Zona Franca de sa Sardigna in atuatzione de su D.Lgs. de su 10 de martzu de su 1998, n. 75 e de s'Art. 12 de s'Istatutu de Autonomia Ispetziale de sa Sardigna in vigèntzia.
Su sutaiscritu,
premìtidu chi:
- pensende a cando s'at a fundare sa Zona Franca de tota sa Sardigna si devent luego comintzare a apostivigare sos puntos francos prevìdidos dae su decretu legislativu de su 10 de Martzu de su 1998, n. 55, cun su cale su Presidente de sa Repùblica, sighende sa proposta de su Guvernu de Prodi, at ufitzializadu sas normas de atuatzione de s'art. 12 de s'Istatutu ispetziale, apostivighende comente zonas francas sos portos de Casteddu, Terranoa, Aristanis, Posthudorra, Portovesme e Arbatassa e in unos cantos portos e giassos industriales chi sunt cullegados a custas tzitades;
- su subratzitadu decretu de su Presidente de sa Repùblica previdit s'acumprida de sos puntos francos a geometria variàbile, partende dae Casteddu (portu e zonas chi si podent cullegare), istudiente in antis totu sos elementos pro lu pònnere in òpera (sa marcadura territoriale de su Portu de Casteddu est cussa chi est prevìdida e allegada a s'acordu de programma de su 8 de Austu de su 1995 sutaiscritu cun su ministèriu de sos trasportos);
- de sas Zonas Francas nde at a benefitziare tota sa Sardigna, ca su decretu legislativu in prus de sos portos chi sunt inditados comente sedes de Zona Franca, perlongat sa matessi possibilidade a àteros portos e àreas industriales chi si podent cullegare a manera funtzionale a custas, comente pro nàrrere, s'àrea industriale de Otana, Pratosardo, Tòssilo e àteras;
leadu a cunsideru chi:
- cun su decretu de su Presidente de su Consìgiu Berlusconi de su 7 de Làmpadas de su 2001, sunt istados apostivigados ulteriores disponimentos pro s'operatividade de Casteddu, chi permitint cale si siat atividade de tipu industriale o cummertziale o de prestatzione de servìtzios, chi a dolu mannu non sunt istados postos in atu;
- comente apostivigat su decretu presidentziale, pro sa faghidura de zonas francas a Polthutorra, Terranoa, Arbatassa, Aristanis e Portovesme, bisòngiat de marcare su territòriu e dare indicos e ogni àteru disponimentu netzessàriu pro s'operatividade (comente est istadu fatu pro sa Zona Franca de Casteddu) chi pro èssere determinada cun decretos separados de su Presidente de su Consìgiu de sos ministros devet ancora èssere proposta dae sa Regione Sardigna;
iscumproadu chi:
- a dolu mannu, mancari sa situatzione econòmica e sotziale difìtzile meda de sa Sardigna peruna Giunta Regionale, mancu cussa de Soru at fatu sa proposta pro poder marcare sas zonas francas sebestadas in sos portos sardos inditados in su decretu legislativu e duncas non si podet dare sa curpa de no àere atuadu sos puntos francos a poteres polìticos esternos a cussos sardos, ca sa làcana territoriale de sas zonas francas o ogni àteru disponimentu pro s'operatividade issoro, devet èssere posta in òpera, dae sa proposta de sa Regione, cun decretos separados de su Presidente de su Consìgiu de sos ministros;
- totu custu podet èssere bidu comente unu modu de traballare contras a s'Autonomia e a su liberalismu econòmicu, ideològicu e culturale, dae parte de unos cantos partidos polìticos, sindacales, econòmicos sardos chi non potendesi pònnere contra a s'tuatzione de s'Istatutu de sas Zonas Francas, agit male e amanera cuntrària a cussu chi si diat dèver fàghere, cundennende a custa manera, sa Sardigna e sas populatziones interessadas a sighire cun su sutaisvilupu e cun sa disocupatzione;
averiguadu chi:
- est istadu iscumbatadu unu ritardu mannu chi pertocat custu argumentu e benint finas ismentigadas sas conchistas àpidas in su tempus coladu, chi abarrant comente "lìtera morta" finas si sunt decraradas in s'Istatutu nostru, comente in su casu de s'art. 12 chi, si bengeret aplicadu, diat dèvere cunsentire unu isvilupu econòmicu chi punnat a aumentare su PIL de sa Sardigna, rispondende a manera cuncreta a sos bisòngios de torrare a nou unas cantas produtziones chi sunt in su tempus iscumpàrfidas, o chi sunt de ricualificare, e chi sunt sa cunsighèntzia de sa crisi de s'industrializatzione petrolchìmica, minerària de su perìodu a pustis de sa segunda gherra de su sèculu coladu;
- a custu propòsitu, su sutaiscritu at depositadu a sos atos de custu Consìgiu, s'interpellàntzia n. 113 de su 23 de Làmpadas de su 2010, " subra su decretu legislativu de su 10 de martzu de su 1998, n. 75, chi no est istatu atuadu, custu decretu punnat a s'istitutzione de sas Zonas Francas de sos portos de Casteddu, Terranoa, Aristanis, Polthutorra, Portovesme e Arbatassa, in atuatzione de s'art. 12 de s'Istatutu de Autonomia ispetziale de sa Sardigna in vigèntzia" e sa n. 126 de su 15 de Trìulas de su 2010, " Subra su fatu chi sa zona franca de Polthutorra no est istada signada comente cumandat su Decretu legislativu de su 10 de martzu de su 1998, n. 75", totos duos custos decretos sunt istados girados a su Presidente de sa Giunta Regionale e galu oe no ant àpidu peruna iscumbata,
pedit de fàghere sas preguntas sutaiscritas a su Presidente de sa Giunta Regionale, pro ischire:
1) si intre sas punnas de S'Amministratzione Regionale,b'est cussa de pigare luego, s'impignu a imbiare a sa Presidèntzia de su Consìgiu de sos ministros, sa proposta pro signare sas Zonas Francas cun sas zonas cullegàbiles chi sunt de importu mannu pro s'operatividade produtiva e cummertziale, gai comente est prevìdidu dae s'art. 12 de s'istatutu in vigèntzia e atuende a custa manera a pienu su D. Lgl de su 10 de martzu de su 1998n.75, publicadu in sa gazeta ufitziale de su 7 de Aprile de su 1998, n. 81, pedit finas a s'Amministratzione de la finire de fuire dae custu problema, e de fàghere a modu duncas de aviare un'ipotesi istatutària de isvilupu de sa Sardigna pro poder istituire sa Zona Franca de tota s'ìsula, de previdire, codifichendende sos elemetos de soberanidade econòmica e fiscale unu istatutu de Autonomia Ispetziale, chi ponget a paris sa comunidade natzionale nostra cun sas comunidades europeas prus modernas comente S'Irlanda, Sas Canàrias e sa Catalogna;
2) si intre sas punnas de sa Giunta Regionale, b'est cussa de imbiare a su Guvernu sas propostas de modìfica de su Decretu de su Presidente de su Consìgiu de sos ministros de su 7 de Làmpadas de su 2001, chi apostivigat sos disponimentos pro s'operatividade de sa Zona Franca de Casteddu, autorizende cale si siat atividade de tipu industriale, cummertziale e de prestatzione de servìtzios, chi a oe non sunt istadas galu fatas, cun sa punna de pònnere in òpera sa Zona Franca de Casteddu e su cullegamentu sou cun sas àteras Zonas Francas de sa Sardigna;
3) si custa Amministratzione at sa voluntade de s'impignare a imbiare a manera contestuale a su Guvernu sa proposta pro pònnere in òpera e rèndere operativa sa Zona Franca de sa Provìntzia de Nùgoro, in aplicu a s'art 12 de s'Istatutu, culleghende a manera funtzionale a custa zona finas portos e àreas industriales a curtzu e duncas sas zonas infraistruturadas de Otana, Protosardo e Tòssilo e àteras, essende, sa Provìntzia de Nùgoro posta male meda pro cantu pertocat su sistema econòmicu e sotziale, chirchende a custu modu de pònnere unu frenu a sa mèngua demogràfica;
4) si S'Amministratzione Regionale apretziet oportunu e giustu de imbiare a su Guvernu un'àtera proposta pro fàghere in cada comune sardu una zona franca signada dae sas làcanas comuanles, pongende in pràtiga s'art. 12 de s'istatutu in vigèntzia e gràtzias a s'intesa istitutzionale de programma de su 21 de Abrile de su 1999 intre Guvernu e Giunta Regionale, chi at apostivigadu su perfetzionamentu de su sistema de sos istitutos Francos cun sa faghidura de una Zona Franca fiscale pro tota sa Sardigna cun sa punna de miminare sos prètzios de produtzione;
5) si S'Amministratzione Regionale apretziet oportunu e giustu, semper pongende in pràtiga s'Art. 12 de s'istatutu de Autonomia, de traballare pro che intrare su tema de sa Zona Franca de sa Sardigna in sa Vertèntzia de su Guvernu, a modu de produire una intesa istitutzionale de programma apòsita pro mèdiu de sa cale ant a èssere istituidas sas misuras finantziàrias, fiscales doganales, contributivas, regulamentares e ogni àtera misura netzessària pro chi bèngiat posta in òpera Sa Sardigna Zona Franca, boghendende a custa manera sas acisas chi pertocant sos produtos energèticos e miminende s'imposta subra su valore agiuntu.Cagliari, 11 giugno 2012