CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 873/A
INTERROGAZIONE MELONI Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulle scelte del Presidente della Regione relativamente all'affidamento di servizi di trasporto pubblico locale alla luce della nuova disciplina introdotta dall'articolo 25 della legge n. 27 del 2012.
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Il sottoscritto,
premesso che il trasporto pubblico locale costituisce l'aspetto "interno" della mobilità della Sardegna e dei sardi il quale, nonostante la sua importanza per i cittadini residenti, non ottiene la stessa attenzione che l'Esecutivo regionale sta dedicando ai pur importanti settori della continuità territoriale marittima ed aerea che ne rappresentano il profilo "esterno";
considerato che la materia del trasporto pubblico locale è stata compiutamente regolata dal legislatore regionale con la legge regionale 7 dicembre 2005, n. 21, alla quale l'attuale Esecutivo non ha dato benché minima attuazione, vanificando anzi gli importanti interventi già effettuati dalla precedente Giunta regionale di centrosinistra e determinando, di fatto, un arretramento in tale campo;
tenuto conto che la recente disciplina introdotta dall'articolo 25 della legge 24 marzo 2012, n. 27 (legge sulle liberalizzazioni) detta importanti novità in tema di affidamento dei servizi pubblici in generale e, nello specifico, per i servizi di trasporto pubblico locale, prevedendo che spetta alla Regione, entro il 30 giugno 2012, organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete individuando ambiti o bacini territoriali di riferimento ottimali e omogenei, e stabilendo la dimensione degli stessi anche su proposta dei comuni;
visto che, quasi a ridosso della scadenza prevista, la Giunta regionale non ha ancora adottato nessun atto al riguardo, né ha formulato alcun indirizzo in materia e neppure ha espresso una qualche dichiarazione in argomento;
preso atto che, invece, l'organo di amministrazione dell'azienda di trasporto controllata dalla Regione, come risulta da notizie di stampa non smentite, ha avanzato la candidatura della stessa ARST ad azienda unica del trasporto pubblico locale in Sardegna, esercitando così il ruolo del proprio controllore, invadendo un campo di competenza dello stesso Consiglio regionale e provvedendo persino ad effettuare proprie consultazioni con le organizzazioni sindacali, in breve, dettando la linea all'Esecutivo;
constatato che in Sardegna esistono diversi territori, comunità, aziende di trasporto pubblico locale che costituiscono uno scenario rispetto al quale, come la stessa legge n. 27 del 2012 prevede, si possono effettuare scelte di "differenziazione territoriale e socio-economica e in base a principi di proporzionalità, adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizio" sentendo e coinvolgendo gli enti locali di riferimento che, essi sì, hanno titolo a interloquire con la Regione,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) quale sia la linea della Giunta regionale sulla materia degli affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale;
2) quali azioni intendano mettere in atto per fare sì che non vada disperso il patrimonio di esperienze, conoscenze e competenze rappresentate dalle varie aziende di trasporto pubblico locale che insistono sui diversi ambiti urbani ai quali numerosi atti programmatori della Regione, particolarmente in tema di mobilità, già attribuiscono particolare valenza quali centri di riferimento del tessuto economico e sociale isolano;
3) se intendano coinvolgere gli enti locali per l'individuazione delle soluzioni ritenute più idonee in materia e la predisposizione di un apposito progetto di attuazione che tenga conto delle specificità territoriali.Cagliari, 11 maggio 2012