CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 872/A
INTERROGAZIONE CORDA - BARRACCIU - COCCO Pietro - PORCU, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata nomina, dopo quasi tre anni, del direttore generale dell'Agenzia AGRIS Sardegna, sull'ennesimo rinnovo (otto) del commissario straordinario e sulla sua discutibile gestione.
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I sottoscritti,
richiamate le interrogazioni n. 428/A del 20 ottobre 2010, n. 671/A e n. 672/A del 7 settembre 2011, tutte rimaste senza risposta, nonché l'interpellanza n. 327/A dell'11 aprile 2012;
viste:
- la delibera n.14/46 del 4 aprile 2012 della Giunta regionale, con la quale si rinnova per ulteriori tre mesi l'incarico di commissario straordinario dell'Agenzia AGRIS Sardegna;
- la legge regionale n. 13 del 2006, che all'articolo 30 recita: "il direttore generale dell'Agenzia AGRIS Sardegna è scelto, con procedura ad evidenza pubblica, tra persone in possesso di comprovata esperienza e competenza che abbiano ricoperto, per almeno cinque anni, incarichi di responsabilità amministrativa, tecnica e gestionale in strutture pubbliche o private, in possesso di un'alta qualificazione scientifica e professionale nelle materie di competenza dell'Agenzia";considerato che da quasi tre anni l'Agenzia AGRIS Sardegna continua la sua attività, come denunciato nelle precedenti diverse interrogazioni e interpellanze, in regime di commissariamento straordinario, senza motivazioni dichiarate, e svolge le sue funzioni in condizioni d'instabilità amministrativa e precarietà programmatica a causa anche delle limitate competenze che la norma attribuisce al commissario straordinario;
visto l'articolo 4 della legge regionale n. 1 del 1977 che demanda alla Giunta regionale la nomina e la revoca dei commissari degli enti ed aziende sottoposte a vigilanza della Regione, prevedendo il limite temporale non superiore a 6 mesi;
considerato che:
- il rinnovo ultimo del commissario straordinario di AGRIS Sardegna, è l'ottavo in ordine di tempo;
- nonostante le numerose manifestazioni di interesse per la direzione generale, presentate in risposta ai due bandi pubblicati negli ultimi due anni e mezzo da parte di personale in possesso di titoli e requisiti richiesti dalla legge e con alta qualificazione scientifica, non si è proceduto, inspiegabilmente, alla relativa selezione;
- di fatto l'attuale commissario straordinario svolge l'attività del direttore generale e ne percepisce i compensi, pur non essendo in possesso dell'alta qualificazione richiesta dalla legge istitutiva di AGRIS Sardegna;
- tali limitazioni funzionali, unite ad una gestione inadeguata, rappresentano un grave ostacolo al pieno ed effettivo svolgimento delle attività cui l'agenzia è preposta, in particolar modo tenuto conto del momento di crisi che attraversa il settore;
preso atto che:
- tutte le numerose interrogazioni presentate a questo proposito in due anni non hanno mai avuto risposta;
- il consiglio direttivo e il comitato scientifico non sono mai stati riuniti in quasi tre anni di commissariamento, decretando di fatto l'abolizione di due organi fondamentali per l'attività dell'Agenzia;
- l'attività tecnica e di ricerca dell'Agenzia, che era già fortemente rallentata negli ultimi due anni, è stata di fatto paralizzata dagli ultimi tagli di bilancio dovuti anche a questa oltremodo deficitaria gestione;
- da più parti viene denunciato il perdurare di una situazione di illegittimità e di atti vessatori nei confronti dei dipendenti;ritenuto che la mancata nomina del direttore generale, col trascorrere del tempo, appare sempre più inspiegabile e non riconducibile a oggettive motivazioni amministrative, ma ascrivibile esclusivamente a inaccettabili ragioni di carattere squisitamente politico-clientelari,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) quali gravi cause impediscano la nomina del direttore generale dell'Agenzia AGRIS Sardegna, nel rispetto delle vigenti norme di cui alla citata legge regionale n. 13 del 2006, soprattutto in considerazione del carattere di eccezionalità delle gestioni commissariali che la stessa legge prevede;
2) se non ritengano che tale modo di operare, oltre a causare un grave danno economico, non rappresenti un pessimo esempio di gestione delle pubbliche risorse, quando, come in questo caso, il soggetto deputato a fare le leggi è il primo a non rispettarle, e dimostri, se mai ce ne fosse bisogno, che la volontà della Giunta regionale è quella di nominare discrezionalmente un proprio commissario, senza competenze, in totale spregio alla norma regionale.Cagliari, 10 maggio 2012