CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 808/A

INTERROGAZIONE DESSÌ, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche derivanti dall'entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sul rispetto delle norme della politica comune della pesca.

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Il sottoscritto,

preso atto che:
- a partire dal 10 gennaio 2012 è entrato in vigore il regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 dell'8 aprile 2011, con le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1224/2009 che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca;
- tale regolamento non tiene sufficientemente conto delle singole peculiarità dei territori della Comunità europea e, quindi, delle diversità nell'attività di pesca;

considerato che:
- l'entrata in vigore del regolamento sancisce l'obbligo di attenersi ad una serie di adempimenti di non sempre facile attuazione, come ad esempio il recarsi ogni due giorni alla Capitaneria di porto con il registro di bordo debitamente compilato con quantità esatte e nomi scientifici del pescato, e la non ottemperanza di tali doveri comporta gravi sanzioni;
- il suddetto regolamento comporta anche delle restrizioni che limitano sempre più l'attività dei pescatori, come l'introduzione della patente a punti, e rischia di mettere in crisi, in particolare, la piccola pesca, impossibilitata ad adeguarsi correttamente alle norme previste;
- in Sardegna è praticata quasi solo esclusivamente la piccola pesca;
- la piccola pesca in Sardegna è in grande difficoltà, come dimostrano l'oltre 25 per cento di pescherecci ritirati dall'attività e una riduzione del pescato fino a coprire il solo 40 per cento dell'intero mercato isolano;

tenuto conto che:
- la pesca è in Sardegna un'attività trainante dell'economia, con le sue 1.400 imbarcazioni e i suoi 4.000 impiegati, che diventano più di 10.000 con l'indotto, soprattutto in virtù del fatto che permette di mantenere la ricchezza nel territorio, e per questo va salvaguardata, preservata e pianificata;
- l'aumento dell'IVA ha causato un aumento dei costi del carburante, che incidono in maniera sempre più marcata sulle attività, costituendo fino al 65 per cento delle spese di produzione e gestione;
- i fondi europei destinati alla pesca vengono erogati con estrema lentezza;
- manca un piano contro i danni arrecati dalla fauna selvatica (delfini e cormorani soprattutto);
- un eventuale abbandono del mestiere di pescatore avrebbe come conseguenza non solo il lavoro nero o sommerso, ma anche la pesca di frodo,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere quali iniziative intenda mettere in atto al fine di tutelare la categoria dei pescatori, sia in termini economici che di sviluppo.

Cagliari, 15 febbraio 2012