CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 741/A
INTERROGAZIONE COCCO Daniele Secondo - SALIS - MARIANI, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione in cui versa il Reparto di ginecologia ed ostetricia dell'Ospedale Segni di Ozieri.
***************
I sottoscritti,
premesso che:
- nell'anno 2007 il nosocomio ozierese é stato scelto come centro pilota della ASL n. 1 per la prestazione del servizio di parto in analgesia; esso era l'unico centro di tutto il nord Sardegna che offriva tale servizio gratuitamente 24 ore su 24;
- il personale addetto, al fine di dare corso alla iniziativa in maniera altamente qualificata, ha seguito un corso di formazione presso la struttura italiana d'elite in materia, ossia l'Ospedale Fatebene fratelli di Roma;
- dal marzo 2007 a settembre 2008 sono stati eseguiti, presso la struttura in parola, con successo, 200 parti in analgesia;
- nell'anno 2008, a chiusura di una attività sperimentale iniziata nel 2006, è partito, presso la struttura in argomento, anche il progetto imprinting, ossia la registrazione cerebrale della prima immagine fatta dal bambino al momento della nascita e le sue percezioni sensoriali;
- tali iniziative, ergo servizi offerti, hanno fatto crescere in maniera esponenziale il numero delle nascite e di accessi, a tal fine, presso l'Ospedale di Ozieri;
- infatti, l'offerta di tale servizio ha consentito di creare integrazione tra l'ospedale ed il territorio, consentendo di riacquistare pazienti che prima erano obbligate a rivolgersi verso il centro nuorese, rappresentando, infatti, il parto in analgesia un valore aggiunto che consentiva di far confluire nella struttura ospedaliera tutte le gestanti del territorio limitrofo;
- sempre nell'ambito del progetto di integrazione tra l'ospedale ed il territorio, il nosocomio ozierese, nel corso del 2010, ha messo a disposizione del poliambulatorio di Bono, in giornate prestabilite della settimana, un ginecologo al fine di consentire alle gestanti del Goceano di poter effettuare le ecografie ed i pap test a pochi chilometri dalle loro abitazioni e di essere seguite e guidate durante la gestazione, sino al parto, da personale altamente qualificato, ciò con lo scopo di superare le difficoltà rappresentate dalla conformazione del territorio;
- dal giugno del 2010, dopo un primo stop nel corso dell'anno 2008, il servizio di parto in analgesia presso l'Ospedale Segni è stato sospeso senza apparenti motivazioni;
rilevato che:
- la sospensione del servizio di parto in analgesia ha determinato la riduzione dei parti nella struttura ospedaliera in argomento rendendo difficile il raggiungimento dei numeri che consentono la permanenza in attività del reparto di ginecologia ed ostetricia;
- per scelte allo stato non chiare, nell'anno 2010 la sala parto è stata chiusa ben quattro volte originando disagi e confusione in capo alla utenza ed al personale addetto al reparto;
- nell'ottobre del 2011, a seguito di un piccolo disservizio di natura elettrica, sia la sala parto che la sala operatoria del reparto di ginecologia ed ostetricia sono state chiuse;
- nonostante il parere positivo degli addetti alla sicurezza in merito alla ripristinabilità dell'attività operatoria, la direzione sanitaria, con motivazioni non chiare, ha disposto la riapertura della sala parto ed operatoria del reparto di ginecologia ed ostetricia solo per interventi di durata non superiore ai 30 minuti;
- le pazienti in lista d'attesa per l'esecuzione di interventi chirurgici sono state dirottate, nonostante la loro volontà contraria, presso la struttura ospedaliera di Sassari;
- addirittura, nel mese di settembre 2011 é stata disposta la chiusura della sala parto perché si era scaricata la batteria di una culletta, volta a trasportare i neonati nati prematuri o con patologie da trattare; decisione che è stata presa alternativamente a quella di cambiare semplicemente la batteria scarica;
- a seguito di tale originale scelta le pazienti alle ore 22.00 sono state destate dal loro letto di degenza per essere trasportate in ambulanza presso il nosocomio di Alghero;
- nel maggio del 2011 a seguito della rottura di una sonda vaginale ecografica il servizio è stato chiuso per sei mesi in attesa che si provvedesse all'acquisto, con gravi disagi per le pazienti, costrette a rivolgersi verso altri centri;
considerato che:
- il progetto del parto antalgico si inserisce all'interno di un processo di umanizzazione delle strutture ospedaliere nel riguardo delle pazienti, nonché all'interno di un processo di valorizzazione degli ospedali periferici;
- l'utilizzo della metodica del parto indolore ha, e aveva, anche lo scopo di ridurre il ricorso al taglio cesareo il quale negli ultimi anni era aumentato proprio per scelta delle gestanti di sottrarsi al dolore del parto naturale, creando, così, una inevitabile medicalizzazione dell'evento nascita;
- di fatto, nel periodo di utilizzazione della metodica antalgica il ricorso al cesareo, nella struttura ozierese, si era ridotto del 35-40 per cento;
- è indubbio che la ingiustificata sospensione del servizio di parto indolore ha provocato delle ineluttabili conseguenze in capo, principalmente, alle pazienti residenti nei paesi limitrofi, le quali si sono trovate di punto in bianco, in un momento delicatissimo della loro vita, a dover mutare il percorso intrapreso, e a dover investire energie fisiche ed economiche per raggiungere ospedali più lontani;
- l'Ospedale di Ozieri si è dimostrato all'altezza della fiducia accordata al personale ivi impiegato;
- invero, i numeri dei parti e degli accessi nel periodo in cui era attivo il servizio di analgesia parlano da soli palesando una grande soddisfazione nei confronti della iniziativa e dello sviluppo della stessa;
- nel corso dell'anno 2011, stante l'inerzia della ASL n. 1 nella riattivazione del servizio, un gruppo di mamme ha costituito un comitato spontaneo volto alla raccolta di firme per sensibilizzare gli organi competenti alla riattivazione del servizio di parto indolore;
ritenuto che:
- la decisione della ASL n. 1 di sospendere il servizio di parto indolore all'interno del nosocomio ozierese appare essere ingiustificata dalle risultanze pratiche nonché altamente lesiva per le sorti del reparto di ginecologia e ostetricia;
- la sospensione del servizio ha avuto delle ripercussioni negative anche in ambito territoriale; infatti, non si può non tener conto che per la sua conformazione il territorio servito dall'Ospedale di Ozieri è molto disagiato;
- infatti, i potenziali utenti della struttura ospedaliera oltre a dover subire i disagi derivanti dalla conformazione del territorio, quali la scarsa viabilità, gli scarsi collegamenti ecc., sono costretti anche a doversi spostare dalla loro sede per accedere a strutture più efficienti;
- la decisione della ASL n. 1 di non voler investire sulla struttura ospedaliera ozierese, o per meglio dire sull'efficiente reparto di ginecologia, appare essere anacronistica e contraria alle esigenze del territorio ed alle richieste pressanti e contingenti della popolazione locale;
- ancora, la decisione della ASL n. 1 di ostacolare l'operatività del reparto di ginecologia ed ostetricia appare essere caratterizzata da incongruenza rispetto alle iniziali scelte ed investimenti volti a potenziare la struttura, tutto ciò a dispregio degli utenti e delle finanze della nostra Regione,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le motivazioni che stanno animando la direzione sanitaria della ASL n. 1 nell'inibire l'operatività dell'Ospedale Segni di Ozieri;
2) quali azioni intendano porre in essere al fine di far ripartire il servizio di parto indolore.Cagliari, 28 novembre 2011