CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 733/A
INTERROGAZIONE BRUNO, con richiesta di risposta scritta, sulla condizione in cui versa il trasporto su rotaia nell'Isola, e particolare quello del nord Sardegna.
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Il sottoscritto,
premesso che il trasporto regionale sardo su rotaia, e in particolare quello del nord dell'Isola, versa da tempo in condizioni insostenibili, con frequenti improvvise soppressioni di treni, spesso non tempestivamente sostituiti con servizio alternativo di pullman, su tratte utilizzate principalmente da lavoratori e studenti pendolari;
sottolineato che i motivi del disservizio sono diversi:
- lo stato in cui viene lasciato il materiale ferroviario (automotrici, locomotive, ecc.), di per sé insufficiente ai bisogni del servizio, mezzi come "Minuetti" e Aln sono fermi in attesa della tornitura ruote, mentre le locomotive D445 sono frequentemente ferme per la revisione dei motori e la sostituzione dei carrelli; tre automotrici tipo 668/663 sono ferme da mesi nel piazzale del deposito di Sassari in attesa della revisione generale; ultimamente poi vengono fermate anche le macchine in attesa che l'operatore arrivi dal continente per effettuare il controllo ultrasuoni, controllo che fino a poco tempo fa veniva effettuato da personale in servizio in Sardegna;
- il trasferimento delle lavorazioni cicliche (revisione generale delle automotrici e delle carrozze) dalle officine della Sardegna a quelle dell'Italia peninsulare che, a causa dell'interruzione del collegamento navale tradizionalmente assicurato dalle navi traghetto delle Ferrovie delle Stato, causa notevoli ritardi oltre che periodi di fermo delle macchine e la soppressione di treni sul territorio sardo;
- il blocco del turnover del personale che va in pensione e la mancata professionalizzazione del personale in servizio; il problema della manodopera sarebbe in parte superato se si attuasse l'accordo nazionale del 15 maggio 2009 sulle officine, che prevedeva l'assunzione di 7 unità a Cagliari e 3 a Sassari; attualmente invece per sopperire alle carenze dell'officina di Cagliari viene inviato, in trasferta, il personale da Sassari, determinando difficoltà e ritardi anche nella normale manutenzione giornaliera dei mezzi; tali inconvenienti vengono spesso compensati facendo percorrere ai mezzi un chilometraggio extra a discapito di una corretta manutenzione con evidente pregiudizio della sicurezza;ricordato che persistono gravi problemi legati alla sicurezza delle linee, e che in particolare nel nord Sardegna rimane ancora insoluta la situazione di Scala di Giocca, dove nel 2009 si verificò il deragliamento del treno 8921 con la conseguente morte del macchinista e il ferimento dei viaggiatori (rimane irrealizzata la segnalazione di sicurezza ai treni in caso di frana); quel tratto di linea rientra nelle priorità di intervento sulla sicurezza ferroviaria nazionale; l'abbandono della linea, in particolare l'"impresenziamento" delle stazioni, comporta disagi e rischi per i passeggeri: stazioni situate spesso fuori dai centri abitati, isolate e la sera al buio (per non dire dei servizi igienici e delle sale di attesa perennemente chiuse);
sottolineato che un altro aspetto rilevante del disservizio riguarda la continuità territoriale e specialmente i treni pendolari nel nord Sardegna in quanto gli orari dei treni in corrispondenza con le navi passeggeri e quelli delle corse utilizzate dai pendolari sono stabiliti spesso senza nessuna considerazione verso le esigenze del territorio, come dimostrano alcuni casi, qui riportati solo a scopo esemplificativo:
a) il treno 8883 Olbia-Macomer, in partenza alle ore 6 e15 non effettua le fermate nei centri più importanti (Oschiri, Berchidda, Monti), impedendo così ai viaggiatori di quei centri di raggiungere sia Sassari che Cagliari;
b) il treno 3955 (ex Turritano) non garantisce più il collegamento per i viaggiatori che arrivano a Porto Torres con la nave da Genova quando questa sia in ritardo, come spesso succede per le condizioni del mare; può così accadere che mentre nei giorni feriali i passeggeri della nave devono attendere anche 4 ore l'arrivo del treno successivo, la domenica e i giorni festivi non hanno alcun collegamento garantito per la tratta PortoTorres-Sassari-Cagliari; occorre anche segnalare che l'attesa si verifica in una stazione costituita da un solo marciapiede e una panchina priva di ripari;
c) il treno 8921 da Sassari a Chilivani delle ore 6 viene soppresso dal 12 giugno al 12 settembre e in tutti i periodi di chiusura delle scuole, nonostante sia il treno utilizzato giornalmente dai lavoratori pendolari, ecc.evidenziato inoltre che suscita allarme, oltre alla frequente protesta degli utenti, la soppressione di alcuni treni avvenuta recentemente in Sardegna; in particolare, e per limitarsi al solo periodo compreso tra settembre e ottobre 2011, sono state soppresse oltre cento corse nelle tratte riguardanti i collegamenti nell'area del nord Sardegna;
considerato che
- la maggior parte dei treni sono concentrati nel sud della Sardegna, con una sproporzione ai danni del nord Sardegna che non trova riscontro nella domanda del pubblico (peraltro è noto che in questo campo l'offerta di servizi efficienti crea una sua domanda, laddove la inefficienza la scoraggia e la indirizza verso il trasporto su ruote);
- la linea principale dell'Isola, la Sassari-Cagliari e ritorno, è afflitta da tempo da orari tali da scoraggiare l'utilizzo del treno per chi dal nord Sardegna debba recarsi a Cagliari per incombenze amministrative o affari e debba rientrare in giornata;
- l'adozione recente del sistema computerizzato di gestione dei turni di lavoro IVU-RAIL ha prodotto inoltre e produce effetti particolarmente negativi sull'utilizzazione del personale, provocando lo spostamento della produzione dal nord verso il sud della Sardegna, e causando anche in questo caso l'invio in trasferta del personale di macchina e di bordo (giornalmente 4 - 6 macchinisti da Sassari e da Olbia) negli impianti di Oristano e Cagliari; ciò corrisponde ad una politica della direzione regionale volta a trasferire e mantenere i posti di lavoro nel sud della Sardegna;
- secondo voci non ancora confermate sarebbero in vista variazioni di destinazione di alcuni treni importanti, e in particolare non si praticherebbe più in futuro la corsa Sassari-Cagliari e viceversa, ma quella Cagliari-Olbia e viceversa, il che porterebbe all'isolamento definitivo dell'officina di Sassari dalla circolazione del materiale e quindi ad una sua futura dismissione;ricordato che la Regione non ha ancora stipulato il contratto di servizio con Trenitalia,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) se siano a conoscenza dello stato gravissimo di inefficienza del servizio del trasporto su rotaia in Sardegna e come intendano porvi rimedio onde garantire ai cittadini sardi, e in particolare a quelli del nord Sardegna, l'elementare diritto di spostarsi sul territorio con mezzi, tempi e modalità accettabili;
2) come intendano contrastare la sistematica politica di spoliazione dei servizi messa in opera dalla direzione regionale di Trenitalia della Sardegna, e in particolare la voluta emarginazione dell'officina di Sassari da servizi finora svolti con grande efficienza, nonché lo spostamento cospicuo del personale, in particolare turnista, dal nord Sardegna ad altre destinazioni nell'Isola;
3) quali iniziative intendano assumere nei confronti del Governo nazionale per assicurare alla Sardegna, già di per sé afflitta dalla grave carenza di collegamenti su rotaia, il mantenimento di una elementare rete di collegamento tra i centri maggiori e i comuni dell'interno dell'Isola;
4) se non ritengano urgente e non più procrastinabile definire con Trenitalia il nuovo contratto di servizio, con la previsione di chiare e inequivocabili clausole che garantiscano la qualità, l'efficienza, la congruità del servizio e la sua puntuale applicazione in tutto il territorio regionale, con particolare riferimento alle zone più disagiate.Cagliari, 17 novembre 2011