CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 713/A

INTERROGAZIONE ZUNCHEDDU, con richiesta di risposta scritta, sui criteri di ripartizione regionale dei posti da assegnare tramite scorrimento degli idonei in seguito alla selezione interna INPS e l'incomprensibile discriminazione del personale sardo.

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La sottoscritta,

premesso che:
- l'INPS, dopo una ricognizione sulle piante organiche e sulle necessità di completamento di queste ultime, ha bandito una selezione interna per la ripartizione a livello nazionale di 710 posti, implementati successivamente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 luglio 2011, per un ulteriore scorrimento degli idonei con ripartizione regionale per complessivi 324 posti a C1;
- dall'area B3 (ultimo livello dei diplomati) all'area C, posizione C1 (primo livello del personale in possesso di titolo accademico) era stata concessa una tantum la possibilità di accesso col titolo di studio immediatamente inferiore, con le norme ante riforma Brunetta;
- per la copertura di posti vacanti, viste le disponibilità finanziarie e la carenza di organici, la Funzione pubblica ha autorizzato lo scorrimento delle graduatorie per la copertura di 324 posti su tutto il territorio italiano;
- secondo un accordo raggiunto tra la CISL, la UIL e la Direzione centrale INPS, si prevede lo sconvolgimento di questa ripartizione e la formulazione di un'ipotesi che parrebbe condivisa dai vertici dell'istituto previdenziale;
- tale nuova proposta, sottoscritta e firmata dalla CISL e dalla UIL (con forti contestazioni da parte di altri sindacati) prevede le assegnazioni che seguono:
Abruzzo 1
Basilicata 4
Calabria 1
Campania 1
Emilia Romagna 5
Friuli V. Giulia 1
Lazio 70
Laguna 1
Lombardia 66
Marche 2
Molise 1
Piemonte 1
Puglia 18
Sardegna 1
Sicilia 38
Toscana 10
Trentino A. Adige 5
Umbria 1
Valle D'Aosta 1
Veneto 38
Direzione generale INPS 58
- questa spartizione chiaramente, sulla base dei numeri, privilegia fortemente i dipendenti della Direzione generale del Lazio, della Sicilia e della Lombardia, discriminando per l'ennesima volta la Sardegna, che vede n. 1 assegnazioni contro le 66 della Lombardia, le 38 della Sicilia, le 38 del Veneto e le 70 della Regione Lazio, cui si aggiungano per territorio, le 58 della Direzione generale, senza alcun criterio documentato e credibile;
- ancora una volta le aspettative e i diritti del personale sardo, sempre più spesso costretto a operare in situazioni di difficoltà, di disagio e di emergenza, sono frustrate e prevaricate da giochi di potere a noi estranei, senza che le diramazioni sarde dell'INPS e di certi sindacati agiscano in difesa dell'equità dei diritti e della giustizia sociale per tatti i lavoratori;
- inoltre, dalla stampa, recentemente, si apprende che anche altre selezioni interne dell'INPS sono tuttora oggetto di indagine da parte dei magistrati del TAR in quanto i risultati della graduatoria finale sono stati contestati e considerati oggetto di ulteriori accertamenti,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, per sua competenza, per sapere:
1) se siano a conoscenza di questo ennesimo sopruso ai danni dei diritti dei lavoratori sardi dell'INPS e di quel che ne consegue nei termini di qualità e di rapidità del servizio ai contribuenti sardi;
2) se siano a conoscenza dei criteri selettivi, di trasparenza e di equità adottati per la selezione ed ora, per lo scorrimento delle graduatorie;
3) se siano veritiere le sempre più insistenti voci sui nomi dei privilegiati, delle loro omonimie sospette e delle loro appartenenze politiche più o meno conclamate; questa condizione, se reale, getterebbe ulteriore discredito nello stesso mondo sindacale e politico;
4) visto il silenzio sospetto della Direzione regionale dell'INPS e il frettoloso accordo firmato dai sindacati CISL e UIL, con l'assenza di protesta dei membri delle stesse organizzazione sindacali della Regione Sardegna, quali siano le misure che intendono intraprendere per fare chiarezza sulla questione e per difendere i diritti dei lavoratori a riconoscimento delle proprie professionalità maturate, oltre che il dovuto diritto per i contribuenti sardi a un servizio efficiente, rapido e trasparente;
5) quali iniziative intendano avviare al fine di vigilare sulla trasparenza dell'operazione ed opporsi, attraverso qualsiasi tipo di azione, a questo ennesimo sopruso coloniale, compresa la possibilità di adire le vie legali avverso decisioni contrarie in tal senso.

Cagliari, 25 ottobre 2011