CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 548/A

INTERROGAZIONE COSSA, con richiesta di risposta scritta, sulla controversia in merito alla titolarità di alcuni terreni all'interno dell'area industriale portuale di Cagliari.

***************

Il sottoscritto,

premesso che i lavori per la realizzazione di un porto industriale a Cagliari, avviati nel 1974, prevedevano anche la realizzazione di un collegato centro logistico intermodale;

considerato che alla fine dei lavori, durati circa vent'anni, il CASIC ha mantenuto la proprietà delle aree, precedentemente di proprietà privata, acquisite con decreti di esproprio e non interessate da opere portuali;

visto il verbale di chiusura della IV Delimitazione, predisposto dall'apposita commissione in data 23 gennaio 2003, che riconosce la non demanialità delle aree su indicate, in quanto "non traspare una destinazione ... ai fini marittimi e le stesse non presentano caratteristiche geomorfologiche di demanialità";

constatato che nel 2008 il CASIC ha deciso di vendere alcune aree, che nella IV Delimitazione erano state giudicate non appartenenti al demanio marittimo, ad aziende di logistica interessate ad investimenti collegati al Porto canale;

evidenziato che quattro aziende hanno conseguentemente acquistato, con regolari atti notarili, lotti di diverse dimensioni per un totale di circa 70.000 mq per la realizzazione di centri logistici, senza che nessuno si opponesse e senza che nessuno dei notai rilevasse alcuna anomalia nella titolarità del venditore;

considerato che le aziende hanno poi provveduto a predisporre i progetti, ottenendo sia le concessioni edilizie sia i finanziamenti necessari alla realizzazione delle infrastrutture;

sottolineato che nei primi mesi del 2010 la Capitaneria di Cagliari ha attivato, senza darne comunicazione agli interessati, la riapertura della succitata IV Delimitazione, sostenendo che fosse una procedura ancora in itinere;

preso atto che nello stesso periodo gli istituti bancari coinvolti hanno bloccato i finanziamenti, preoccupati per la validità del proprio titolo di garanzia;

valutato che le opere non completate sono soltanto un ulteriore esempio di investimenti ingenti, ma di nessuna utilità ed utilizzazione;

atteso che, nonostante le numerose memorie inviate dai privati interessati, la Capitaneria ed il Demanio hanno deciso di portare avanti il procedimento;

considerato che i tempi della definizione della controversia sono stati ulteriormente dilatati in quanto il Tribunale amministrativo regionale è stato interpellato in merito alla legittimità del procedimento e si attende la sentenza di merito;

valutato che il nuovo Piano regolatore portuale prevede la realizzazione di centri logistici, strumentali e fondamentali per lo sviluppo del Porto canale e che pertanto i progetti dei privati fornirebbero un adeguato supporto per sopperire all'attuale carenza di servizi;

sottolineato inoltre che l'indeterminazione del titolo di proprietà delle aree e la conseguente battaglia giudiziaria determineranno un notevole danno non solo agli investitori, ma anche allo sviluppo della logistica e soprattutto all'economia e all'occupazione nell'intera Isola;

visto anche l'appello lanciato dall'Associazione degli industriali delle province della Sardegna meridionale insieme alle segreterie territoriali di CGIL, CISL e UIL sulle gravi ricadute economiche e sociali della vertenza,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dei trasporti e l'Assessore regionale dell'industria per sapere se:
1) siano a conoscenza della grave e preoccupante situazione di incertezza sopra esposta;
2) non ritengano di dover intervenire presso le parti interessate alla controversia circa la titolarità dei terreni nell'area industriale portuale di Cagliari, perché pervengano ad una tempestiva e positiva soluzione della vicenda che scongiuri la perdita di investimenti, di posti di lavoro e di servizi per le imprese proprio nel momento che ha visto la ripresa dell'attività di transhipment.

Cagliari, 1° aprile 2011