CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 546/A
INTERROGAZIONE COSSA, con richiesta di risposta scritta, su criteri e modalità di concessione dei contributi per attività di spettacolo da realizzarsi in Sardegna - deliberazione della Giunta regionale n. 3/5 del 26 gennaio 2011.
***************
Il sottoscritto,
premesso che favorire l'innovazione della produzione artistica sarda e la sua diffusione in ambito regionale ed extraregionale significa riconoscere un'attività di valorizzazione e promozione della nostra identità e della nostra cultura;
visto l'articolo 56 della legge regionale n. 1 del 1990, che prevede "la concessione, a favore di enti ed organismi operanti nel teatro e nella musica, di contributi regionali destinati all'attuazione di un programma di attività teatrali e musicali e al sostegno delle spese di gestione di strutture teatrali condotte stabilmente e continuativamente dagli organismi medesimi";
considerato che, in assenza di una normativa regionale organica, le attività di spettacolo sono per lo più il prodotto della spontanea iniziativa delle singole associazioni artistiche;
valutato che molte associazioni artistiche in Sardegna conservano la caratterizzazione amatoriale, in quanto gli stessi componenti non troverebbero sufficiente sostentamento per svolgere una professione artistica di tipo professionale;
constatato che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 3/5 del 26 gennaio 2011, ha modificato i criteri per l'assegnazione dei contributi di cui all'articolo 56 della legge regionale n. 1 del 1990, inserendo tra i requisiti soggettivi dei beneficiari l'iscrizione all'Ente nazionale di previdenza ed assistenza per lavoratori dello spettacolo (ENPALS), escludendo, nel contempo, le formazioni dilettantistiche o amatoriali per le quali non vi è l'obbligo contributivo, in quanto, a detta dell'Amministrazione, prive del fondamentale requisito della professionalità;
evidenziato che gli organismi che operano nel campo dello spettacolo svolgono spesso un'importante attività di natura socio-educativa, in quanto tramandano e diffondono tradizioni popolari e folkloristiche;
considerato che spesso le associazioni artistiche amatoriali sono le più penalizzate, in quanto devono la propria sopravvivenza al solo contributo operativo ed economico degli aderenti,chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) quali siano le ragioni che hanno portato alla modifica dei criteri per la concessione dei contributi di cui all'articolo 56 della legge regionale n. 1 del 1990;
2) se non ritengano di dover riesaminare detti criteri, considerati gli effetti negativi derivanti dall'esclusione dai benefici del contributo di tutte quelle formazioni dilettantistiche o amatoriali che svolgono un'importante ruolo educativo e di socializzazione in una società, quale quella in cui viviamo, che spesso ci porta ad assumere atteggiamenti meramente utilitaristici ed a trascurare lo spirito della condivisione di spazi e di tempi, importante in ogni consesso civile.Cagliari, 29 marzo 2011