CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 542/A
INTERROGAZIONE AGUS, con richiesta di risposta scritta, in merito alle voci che insistono su un imminente disimpegno dell'ASL n. 6 nell'acquisizione del Centro di riabilitazione ad alta intensità "Santa Maria Assunta" con sede in Guspini.
***************
Il sottoscritto,
premesso che:
- con la delibera del consiglio comunale del 29 luglio 2010, l'amministrazione comunale di Guspini concedeva il nulla osta alla cessione del Centro riabilitativo e della sua attività alla ASL n. 6 di Sanluri e, in data 3 agosto 2010, veniva sottoscritta, presso l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, la cessione provvisoria del centro e della sua attività, a far data dal 9 agosto 2010;
- dalla mezzanotte del 9 agosto 2010, l'Azienda sanitaria locale, nelle more dell'acquisizione definitiva a titolo oneroso, subentrava in toto alla Fondazione comunale "Guspini per la Vita", soluzione già condivisa e concordata nell'incontro prefettizio del 3 luglio 2010, a seguito delle difficoltà gestionali e dell'impossibilità dell'assegnazione degli ulteriori posti letto, già deliberati dalla Conferenza sanitaria provinciale del Medio Campidano, ma mai concessi e che avrebbero consentito il prosieguo dell'attività in capo alla Fondazione comunale;considerato che con il comunicato prefettizio del 3 luglio 2010 e con la comunicazione istituzionale dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, data alla stampa e pubblicata nel sito istituzionale dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale il 5 luglio 2010, si confermava la volontà della Regione di procedere al salvataggio dell'importante centro di cura e di tutto il personale, in quanto classificato dalla stessa Regione come centro di eccellenza, con la delibera della Giunta regionale 16 gennaio 2009, n. 3/9, ove si autorizzavano, inoltre, le ASL sarde alla stipula di convenzioni per la sperimentazione dell'alta riabilitazione, con il centro di Guspini;
preso atto che:
- ad otto mesi dall'intesa, il personale attualmente in servizio è fortemente preoccupato che alla scadenza del 31 marzo 2011, data ultima dell'ennesima assunzione a tempo indeterminato, la ASL n. 6 non intenda procedere all'acquisizione ed allo sviluppo del centro così come concordato;
- la non conferma dell'acquisizione, oltre che mettere sul lastrico quella parte di personale attualmente in servizio che non potrà beneficiare degli ammortizzatori sociali, perché assunto a tempo determinato, porterebbe inesorabilmente l'unica attività pubblica di alta riabilitazione in Sardegna alla cessazione, nonostante la grande utilità resa alla sanità regionale, che negli ultimi due anni, con oltre 32.000 prestazioni erogate, pur non riconosciute economicamente ma svolte e certificate, ha consentito un risparmio di oltre 20 milioni di euro;ritenuto che queste ulteriori preoccupazioni non facciano altro che mortificare ulteriormente il personale che per 4 anni ha svolto con alta professionalità i propri compiti, dando importanti risposte ai bisogni sanitari, peraltro certificati dalle stesse aziende sanitarie locali e dalle numerose richieste di prestazioni provenienti dal continente, invertendo così, la tendenza dei costosi viaggi della speranza; "Oltre al danno la beffa", così si esprime con amarezza il personale, una volta a tempo indeterminato poi costretto a licenziarsi per essere riassunto il 9 agosto 2010, a tempo determinato con un'agenzia interinale, sul medesimo posto di lavoro a trattare gli stessi pazienti, mentre l'altra parte del personale è collocato in CIG;
considerato inoltre che:
- la struttura e l'attività sono di proprietà pubblica e nella spinta dell'equa determinazione sancita dal titolo V della Costituzione, la Regione, in virtù degli impegni a suo tempo assunti, dovrebbe scongiurare il gravissimo rischio di chiusura dell'attività che creerebbe un gravissimo danno economico e sociale, in primis all'economia locale del Comune di Guspini, ma danneggerebbe l'intera Sardegna perché verrebbe privata, come detto e riconosciuto, dell'unico centro pubblico di alta riabilitazione;
- in questi giorni la stampa riporta la disponibilità della Regione ad intervenire finanziariamente (10 milioni di euro) per la copertura di una esposizione della Fondazione "San Giovanni Battista" di Ploaghe, che non sanerebbe definitivamente la situazione dell'importante presidio sanitario; non si comprenderebbe una marcia indietro della Regione che nella circostanza, non è chiamata ad interventi tampone, ma ad acquisire l'importante struttura, dotata di alta tecnologia, con 4 vasche riabilitative ed attrezzature come il locomat e il Reo, tra le più avanzate e rare in Italia,chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:
1) se corrispondano alla reale volontà della Regione le voci di recedere dall'impegno assunto al cospetto dell'autorità governativa, il Prefetto, e del sindaco di Guspini;
2) se così non fosse, quali azioni intenda avviare la Regione per completare l'opera e rilanciare il centro, visto che attualmente continua a funzionare al di sotto delle sue potenzialità pregiudicando quell'assetto economico-finanziario che è stato letale per la Fondazione "Guspini per la vita".Cagliari, 22 marzo 2011