CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 537/A
INTERROGAZIONE AGUS - ESPA - DIANA Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, in merito alle difficoltà delle sedi INPS regionali sulla gestione delle prestazioni relative alle invalidità civili.
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I sottoscritti,
premesso che la legge n. 102 del 2009 ha trasferito all'INPS la competenza in materia di prestazioni di invalidità civili, ciechi civili e sordi, lasciando alle ASL, tramite le commissioni mediche integrate, il compito di accertare il grado di invalidità;
considerato che l'articolo 10 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (la cosiddetta manovra correttiva) ha disposto l'effettuazione di 100.000 verifiche nel 2010 e oltre 500.000 controlli nei due anni successivi, a carico degli invalidi civili, ciechi civili e sordi;
preso atto dai documenti del Comitato regionale della Sardegna che l'organico dell'INPS in Sardegna è sottodimensionato di oltre 300 unità essendo pari a 806 addetti, dei quali 296 nelle sedi di Cagliari che debbono garantire i servizi e le prestazioni previdenziali ai 793.913 abitanti;
ritenuto che queste ulteriori disposizioni si inseriscano in un quadro di attività dell'istituto alquanto elevato creando pesanti ripercussioni sulle fasce più deboli della popolazione della nostra Regione, con l'aggravante che, con il comma 4, il decreto legge n. 78 del 2010, affida tutte le operazioni di verifica all'INPS con le risorse umane e finanziarie previste a legislazione vigente;
preso atto che:
- in data 15 febbraio 2011, viene denunciata ai Presidenti della Regione e del Consiglio regionale, dal Comitato regionale INPS Sardegna, la pesante situazione organizzativa, anche a seguito del taglio previsto dalla manovra finanziaria del bilancio 2010, che con decreto n. 78 del 2010 convertito in legge n. 122 del 2010, stabilisce per l'importante istituto la riduzione del 50 per cento della spesa sostenuta nel 2009 e la conseguente perdita di circa 60 unità di personale interinale e di supporto all'attività svolta nelle sedi dell'INPS;
- tale disposizione si è tramutata in ulteriori e gravi ripercussioni sulle fasce sociali più svantaggiate;
- lo stesso Comitato provinciale di Cagliari dell'INPS, che abbraccia anche le Province del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente, in data 9 marzo 2011, denuncia le difficoltà dell'istituto nel dare piene e celeri risposte agli utenti che oltre alle prestazioni di sostegno ai soggetti più deboli e svantaggiati interessano decine di migliaia di lavoratori e cittadini attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, sia in deroga (oltre 5.600 unità) che ordinari (disoccupazione speciale e mobilità riguardano oltre 29.228 unità) e che inoltre si registra un rapporto pensioni/popolazione pari al 17,66 per cento (circa 176.768 pensioni) con conseguente aggravio di lavoro;
considerato, inoltre, che:
- in gran parte dei 122 comuni delle Province di Cagliari (71), Carbonia-Iglesias (23) e Medio Campidano (28), oltre all'inadeguatezza della rete viaria e dei mezzi di trasporto, si registra un indice di vecchiaia al 187,02 per cento, percentuale di gran lunga superiore alla media regionale (116 per cento) e nazionale (131,38 per cento); appare evidente, che la situazione regionale non può che preoccuparci;
- l'INPS nazionale ha fornito una serie dati completamente erronei e fuorvianti sulla questione dei falsi invalidi in Sardegna, suscitando, come riportato sulla stampa, l'indignazione e la smentita completa dei dati da parte di INPS Sardegna e del Comitato INPS Sardegna,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali azioni intendano perseguire nei riguardi del Governo nazionale e della direzione generale dell'INPS, per le parti di competenza, affinché gli uffici preposti siano posti in grado di avere risorse umane stabili e necessarie a dare celeri risposte, che permettano di garantire uno standard dei servizi in linea con le esigenze della popolazione con gravi difficoltà e a rischio di emarginazione;
2) se non ritengano opportuno e necessario procedere all'indizione di un tavolo tecnico permanente INPS, Regione, patronati e medici ASL che, analogamente a quanto già posto in essere in altre regioni, analizzi e cerchi adeguate soluzioni alle attuali criticità esistenti nel processo.Cagliari, 16 marzo 2011