CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 530/A

INTERROGAZIONE VARGIU - MELONI Francesco, con richiesta di risposta scritta, sul collasso del sistema della dialisi cronica per i nefropatici dell'area vasta di Cagliari.

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I sottoscritti,

considerato che:
- l'insufficienza renale cronica rappresenta una patologia che comporta spesso il ricorso al regime dialitico che, in assenza della possibilità di un trapianto d'organo, incide significativamente per lunghissimi anni sulla qualità esistenziale del paziente, spesso impegnando nella gestione l'intero nucleo familiare;
- le necessità di trattamento dialitico nel contesto regionale sono ben note, conseguenti ai numeri sull'incidenza e sulla prevalenza dell'insufficienza renale cronica scompensata, costantemente raccolti e aggiornati, seppur ancora in modo non istituzionalizzato, dal Registro regionale sulla nefrologia, dialisi e trapianto, che meriterebbe una diversa dignità strategica nell'ambito delle attività dell'Agenzia regionale per la sanità;
- è ugualmente noto come gli indici di incidenza e di prevalenza sulla popolazione sarda della necessità dialitica siano purtroppo in costante aumento;
- conseguentemente, altrettanto note sono le crescenti necessità in termini di apparecchiature e risorse umane, indispensabili per la gestione dell'attuale utenza;
- è universalmente riconosciuto come il miglioramento della qualità della vita dei pazienti sottoposti a dialisi cronica sia ovviamente legato alla possibilità di fruire del servizio nel posto più vicino alla propria abitazione e negli orari più adeguati al mantenimento di una complessiva attività di relazione che si avvicini quanto più possibile a quella di una persona senza limitazioni legate alla patologia;
- l'assoluta evidenza di tale necessità, negli anni scorsi ha indotto alcune località turistiche sarde a dotarsi di servizi dialitici rivolti ai turisti, per rafforzare le proprie capacità di accoglienza e per trasmettere un importantissimo messaggio di affidabilità complessiva delle strutture sanitarie sarde;
- il bacino di utenza del servizio di dialisi cronica dell'area vasta di Cagliari vede prioritariamente garantite le proprie necessità dai servizi territoriali e da quelli erogati presso le strutture accreditate;
- integrati con tale attività dialitica cronica, funzionano i centri di dialisi cronica delle nefrologie dell'Ospedale SS. Trinità della ASL n. 8 e dell'Azienda ospedaliera Brotzu;
- presso le due strutture ospedaliere del SS. Trinità e del Brotzu funzionano peraltro gli unici centri di dialisi per acuti che hanno il compito di rispondere alle urgenze interne e del pronto soccorso e di fungere da primo filtro per le nuove patologie scompensate che, intercettate e adeguatamente programmate sotto il profilo della gestione terapeutica, dovrebbero poi essere avviate verso le strutture che hanno la competenze di trattare la cronicità;
- le associazioni dei pazienti nefropatici e dializzati segnalano ormai da tempo lo snaturamento della funzione dei centri dialisi per acuti degli Ospedali Brotzu e SS. Trinità, che avrebbero perduto la propria funzione istituzionale per essere utilizzati a supporto della dialisi cronica a causa della saturazione del sistema ad essa dedicato;
- tale situazione comporta importanti problemi organizzativi per i due presidi ospedalieri SS. Trinità e Brotzu che rischiano di non essere più in grado di gestire correttamente né le urgenze interne, né quelle provenienti dal pronto soccorso, né la conseguente attività intercettiva e di avvio alla dialisi cronica dei nuovi pazienti;
- la saturazione del sistema logistico della dialisi cronica impedisce lo smistamento dei nuovi pazienti per competenza terapeutica e territoriale, per cui i nuovi pazienti dialitici cronici, che finiscono per restare impropriamente in carico alle strutture per acuti, sono soggetti ad incredibili disagi sia per quanto attiene alle fasce d'orario dialitico (spesso le sedute si concludono nel corso della notte), sia per quanto attiene al rischio di veder saltare la propria sessione dialitica per il sopraggiungere di urgenze indifferibili che rappresentano la vera mission istituzionale della struttura che li accoglie in modo inappropriato,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se in Sardegna risulti regolarmente censita l'incidenza e la prevalenza nella popolazione delle malattie renali croniche scompensate che necessitano di trattamento emodialitico e se vi sia piena consapevolezza del tasso di crescita annuo di tale esigenza presso la popolazione;
2) se, in base al censimento dei bisogni, si sia provveduto all'attivazione di un'offerta di trattamento dialitico cronico in grado di soddisfare le necessità dell'utenza, con particolare attenzione all'esigenza di garantire un'adeguata distribuzione territoriale delle opportunità, in grado di limitare i disagi per i pazienti, garantendo una vita quanto più possibile "normale" ai dializzati e alle famiglie che li supportano;
3) se risponda al vero che, come denunciato dalle associazioni dei pazienti, attualmente il sistema della dialisi cronica nell'area vasta di Cagliari si stia avvicinando al collasso per carenza di offerta rispetto alle necessità degli ammalati in dialisi cronica;
4) se, in particolare, risponda al vero che i centri di dialisi per acuti delle nefrologie degli Ospedali SS. Trinità e Brotzu stiano svolgendo funzioni di surroga della carenza di offerta per cronici, snaturando la propria funzione istituzionale, causando forti disagi alla stessa utenza dialitica cronica e rischiando di pregiudicare la propria capacità di fronteggiare le urgenze;
5) se risponda al vero che la commissione tecnica, istituita presso l'Assessorato che si occupa della materia non venga ormai riunita da tempo e, nel caso, quali siano le cause della sua mancata convocazione;
6) se non ritengano utile promuovere l'attivazione di una struttura dipartimentale interaziendale dell'area vasta cagliaritana che si occupi della gestione del trattamento dialitico cronico, rappresentando un punto di coordinamento costante tra le strutture ospedaliere e quelle territoriali pubbliche che possa rapportarsi con l'offerta privata per garantire adeguati livelli di assistenza ai pazienti;
7) se non ritengano utile disporre l'istituzionalizzazione delle attività del Registro regionale sulla nefrologia, dialisi e trapianto;
8) in definitiva, quali iniziative intendano comunque concretamente porre in essere nel breve e medio periodo per evitare il collasso del sistema della dialisi cronica nell'area vasta cagliaritana e per garantire la qualità dell'assistenza routinaria al paziente dialitico cronico e l'agibilità delle strutture di riferimento per il paziente dialitico acuto.

Cagliari, 10 marzo 2011