CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 464/A
INTERROGAZIONE CUCCA - COCCO Daniele Secondo - SABATINI, con richiesta di risposta scritta, sulle vicende attinenti l'istituzione del Consorzio Filiera del suino sardo.
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I sottoscritti,
premesso che:
- in data 19 maggio 2010 l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ha presentato con grande enfasi, anche mediatica, il progetto nato sotto la propria regia "Filiera del suino sardo nato e allevato in Sardegna", presentandolo quale "progetto aperto", nel senso che tutte le aziende che avessero rispettato i criteri richiesti avrebbero potuto aderirvi;
- la Filiera si è immediatamente presentata sul mercato con lo stemma della Regione autonoma della Sardegna, dando così ad intendere d'essere la filiera ufficiale del settore;
- il 12 ottobre 2010, nel corso dell'audizione dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale davanti alla Quinta Commissione, molti consiglieri regionali, appartenenti sia alla maggioranza che alla minoranza, hanno manifestato disappunto per la troppa leggerezza con la quale era stato assegnato il patrocinio della Regione Sardegna ad un consorzio privato e hanno quindi richiesto l'immediato ritiro e il divieto di utilizzo del simbolo della Regione dal marchio del consorzio;
- la Filiera del Suino Sardo, a seguito delle osservazioni emerse nell'audizione, ha divulgato un comunicato nel quale ha assicurato che non si sarebbe più avvalsa dello stemma della Regione Sardegna;considerato che:
- la Filiera del suino sardo nei sette mesi di attività ha manifestato d'essere un consorzio meramente privato, che persegue esclusivamente interessi privati e non tutela quelli pubblici, totalmente disinteressato ad allargare l'adesione e la partecipazione alla filiera degli altri operatori del comparto interessati all'iniziativa, quali per esempio la Centro carni Srl di Macomer e la Tecno Pig società agricola Srl di Bottidda, che sono stati costretti a non aderire al consorzio a causa delle inique condizioni imposte da alcuni dei soci fondatori, che pretenderebbero di detenere il controllo del consorzio e quindi di decidere autonomamente gli obiettivi e le politiche di filiera, senza il riconoscimento della pari dignità a tutti coloro che avessero ritenuto di aderirvi;
- la Filiera del suino sardo continua inopinatamente ad utilizzare lo stemma della Regione sui propri prodotti, esposti con grande visibilità nei banchi della grande distribuzione organizzata (GDO);
- la condotta della Filiera del suino sardo integra gli estremi della concorrenza sleale e continua a presentarsi alla GDO quale unica entità patrocinata dalla Regione e in grado di proporre il "vero sardo", causando una distorsione nel mercato a danno di altre realtà produttive e occupazionali di primo piano in campo regionale;considerato inoltre che:
- l'articolo l0 del decreto legislativo n. 30 del 2005 (Codice della proprietà industriale) dispone che:
1) gli stemmi e gli altri segni considerati nelle convenzioni internazionali vigenti in materia, nei casi e alle condizioni menzionati nelle convenzioni stesse, nonché i segni contenenti simboli, emblemi e stemmi che rivestano un interesse pubblico non possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa, a meno che l'autorità competente non ne abbia autorizzato la registrazione;
2) trattandosi di marchio contenente parole, figure o segni con significazione politica o di alto valore simbolico, o contenente elementi araldici, l'Ufficio italiano brevetti e marchi, prima della registrazione, invia l'esemplare del marchio e quant'altro possa occorrere alle amministrazioni pubbliche interessate, o competenti, per sentirne l'avviso,chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) chi abbia autorizzato l'utilizzo dello stemma della Regione autonoma della Sardegna sui prodotti della Filiera del suino sardo e quale procedura sia stata utilizzata al riguardo;
2) quale sia la posizione assunta dalla Regione nei confronti della Filiera del suino sardo, atteso che è emerso inequivocabilmente che la Regione medesima ha favorito e sponsorizzato un progetto che ha dimostrato di perseguire esclusivamente interessi commerciali ed economici di pochi privati e a discapito dell'intero comparto, così tradendo le aspettative che incautamente l'Assessore aveva alimentato al momento della presentazione del progetto;
3) se non ritengano urgente, necessario ed opportuno l'immediato ritiro del simbolo della Regione Sardegna dal marchio del consorzio, al fine quanto meno di limitare i danni commerciali ed economici che stanno subendo gli operatori sardi del settore, proprio a causa dell'atteggiamento assunto dalla Regione Sardegna a sostegno del progetto in questione, palesemente volto alla tutela degli interessi di pochi privati;
4) quali misure intendano adottare affinché venga ripristinata una corretta e trasparente informazione nei confronti della GDO e del consumatore in merito alla presenza sul mercato di più realtà che con serietà e scrupolo operano con progetti di filiera per la valorizzazione del suino sardo.Cagliari, 10 dicembre 2010