CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 438/A

INTERROGAZIONE LOCCI, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione delle abitazioni in zona demaniale di Calasetta e Sant'Antioco.

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Il sottoscritto,

preso atto che:
- l'Agenzia del demanio ha intimato l'ingiunzione di sgombero e demolizione delle abitazioni di sei famiglie di Calasetta le cui case sorgono di fronte al porticciolo turistico;
- queste famiglie dovrebbero anche pagare le relative multe per occupazione di aree demaniali calcolate dal 1989;
- una situazione simile, anche se per adesso solo con richiesta di pagamento di multe e penali per "occupazione illegittima di suolo demaniale", si sta verificando per una ventina di residenze che si trovano nel Lungomare Amerigo Vespucci situate in un tratto del Comune di Sant'Antioco;

considerato che:
- per Calasetta la storia inizia nel 1924: in tale periodo il Comune di Calasetta mise all'asta tre lotti di terreno del Lungomare Cristoforo Colombo; nel 1926 sarebbe stato fatto un verbale in cui si attestava la vendita dei terreni, ma in cui il sindaco di allora si rimetteva all'autorità del demanio per tracciare eventuali nuovi limiti; nel 1933 l'atto di vendita veniva regolarmente registrato e dal 1965 al 1974 si richiedevano le relative concessioni edilizie al comune, che venivano regolarmente rilasciate;
- dal 1996 i proprietari delle case iniziarono a ricevere le prime contestazioni da parte dell'Agenzia del demanio;
- vi era stata una sentenza del TAR che riconosceva le abitazioni in questione incontrovertibilmente all'interno del demanio marittimo;
- nel mese di aprile 2009 una apposita commissione demaniale ha accertato che l'area su cui erano stati costruiti gli appartamenti rientrava nei confini del demanio marittimo;
- per Sant'Antioco l'annosa questione risale al 1970, quando l'Amministrazione comunale pare che chiese ai proprietari dei terreni che erano di fronte al nuovo lungomare in costruzione di avanzare per consentire un allineamento estetico con la nascente via Lungomare Amerigo Vespucci; dal novembre 2009 i proprietari delle abitazioni in questione hanno ricevuto le notifiche di occupazione abusiva di aree demaniali;

ritenuto che:
- avviando una procedura di "sdemanializzazione" delle aree in questione si bloccherebbero sfratti e demolizioni; dopodiché sarebbe possibile trasferire i terreni dal patrimonio dello Stato alla Regione, trovando così un accordo con il Comune di Calasetta e Sant'Antioco e i privati cittadini; purtroppo questa soluzione non risolve il problema delle multe, che, escluse quelle cadute in prescrizione, dovranno essere saldate;
- la mancata risoluzione di questa situazione arreca un grave danno a coloro che in perfetta buona fede abitano nelle zone indicate con regolari atti di compravendita e di concessione edilizia;
- sia le zone interessate a Calasetta che a Sant'Antioco "non siano ritenute utilizzabili per pubblici usi del mare" in quanto si trovano le prime, adiacenti ad una strada di pertinenza del lungomare e le seconde, addirittura in una zona ancora più a distanza dal mare al punto che vi è anche un'altra strada parallela verso il mare che si congiunge con il relativo Lungomare C. Colombo e una zona sportiva con palazzetto sportivo polifunzionale e campi sportivi;

considerato che l'Amministrazione comunale di Sant'Antioco ha già fatto richiesta di "sdemanializzazione" per le aree demaniali marittime ubicate nel Lungomare Caduti di Nassirya (già Lungomare de Pompeis) e Lungomare A. Vespucci e che anche il Comune di Calasetta avrebbe preso contatti con il Ministero competente,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per sapere:
1) se siano a conoscenza della grave situazione descritta;
2) quali provvedimenti urgenti si possano mettere in atto per risolvere in maniera organica e definitiva questa situazione ed in particolare se sia possibile attivare una procedura di "sdemanializzazione" delle aree in questione con passaggio della proprietà alla Regione e poi ai comuni interessati, bloccando in tal modo sfratti e demolizioni; infatti ciò sarebbe consentito ai sensi dell'articolo 35 del Codice della navigazione che testualmente prevede: "Le zone demaniali che dal capo del compartimento non siano ritenute utilizzabili per pubblici usi del mare sono escluse dal demanio marittimo con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione di concerto con quello delle finanze".

Cagliari, 9 novembre 2010