CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 415/A
INTERROGAZIONE MULAS - CUCCUREDDU - FLORIS Mario, con richiesta di risposta scritta, sui gravi problemi causati dalla rigorosa applicazione delle norme sul patto di stabilità all'economia della Sardegna, ed in particolare al sistema delle piccole e medie imprese.
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I sottoscritti,
visto:
- il trattato dell'Unione europea, articoli 78 e 109, che introduce la disciplina del patto di stabilità per garantire stabilità monetaria e finanziaria all'interno dell'Unione ed in particolare fra i paesi che hanno la moneta comune;
- l'articolo 77 ter del decreto legge n. 112 del 2008 (convertito nella legge n. 133 del 2008) e successive modifiche ed integrazioni, in particolare l'articolo 2, comma 42, della legge n. 203 del 2008; l'articolo 7 quater, commi 13, 14, 15 e 16 del decreto legge n. 5 del 2009 (convertito nella legge n. 33 del 2009); l'articolo 9 bis del decreto legge n. 78 del 2009 (convertito nella legge n. 102 del 2009); l'articolo 4, comma 4 octies del decreto legge n. 2 del 2010 (convertito nella legge n. 42 del 2010), che disciplina il patto di stabilità interno per le regioni e gli enti locali italiani;
premesso che:
- il fine ultimo del patto di stabilità interno è quello di controllo dell'indebitamento negli enti territoriali, per quanto riguarda il settore delle costruzioni si assiste, come rileva l'ANCE Sardegna, ad una crisi senza precedenti poiché, seppur rientrante in quella globale che investe l'economia nella sua totalità vede, per ciò che concerne l'industria delle costruzioni, un tracollo mai riscontrato in passato, in quanto, per rispettare i dettami della normativa, la Regione Sardegna ha sospeso i pagamenti ai fornitori e agli stati di avanzamento alle imprese; ciò avviene in quanto le linee guida del patto di stabilità non ammettono l'ulteriore impiego di somme che sarebbero oltremodo nelle responsabilità degli enti;
- questa situazione è stata evidenziata più volte in più sedi in modo da porre l'attenzione sul crescente incremento del numero dei lavoratori inattivi del comparto, costretti a tornare a casa per via dell'incertezza delle prospettive nel mercato immobiliare e della contrazione degli investimenti per le infrastrutture;
considerato che la conseguenza dell'applicazione del patto di stabilità interno, che tende a limitare al minimo i costi, sta nella penalizzazione delle imprese che non vengono pagate; questa situazione è stata evidenziata più volte in più sedi in modo da porre l'attenzione sul crescente incremento del numero dei lavoratori inattivi del comparto, costretti a tornare a casa per via delle incertezza delle prospettive nel mercato immobiliare e della contrazione degli investimenti per le infrastrutture,
chiedono di interrogare il Presidente delle Regione, per sapere se non ritenga, alla luce delle osservazioni fatte, che la Regione si interessi ad interloquire con lo Stato per far in modo che vengano immediatamente impiegati i fondi e le risorse disponibili (fondi strutturali e fondi FAS) in quanto solo il 18 per cento delle risorse totali sono state impegnate per dare ossigeno alle piccole e medie imprese finanziando le opere immediatamente cantierabili;
chiedono inoltre di interrogare il Presidente della Regione per sapere se gli istituti di credito preposti, come la SFIRS, svolgenti attività di promozione ed assistenza alle iniziative economiche mediante l'offerta di servizi finanziari, diano vita ad un fondo di garanzia, con l'avvallo della pubblica amministrazione, e si attivino per far sì che vengano liquidate le imprese esecutrici, affinché si dia nuova linfa agli investimenti nel settore delle costruzioni.
Cagliari, 29 settembre 2010