CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 373/A

INTERROGAZIONE VARGIU - MELONI Francesco - COSSA - DEDONI - FOIS - MULA, con richiesta di risposta scritta, sulle azioni di programmazione della formazione di figure professionali sanitarie specializzate da parte della Regione.

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I sottoscritti,

considerato che:
- la Regione partecipa attivamente al finanziamento dell'attività di formazione delle figure professionali sanitarie da parte delle Università degli studi di Cagliari e Sassari e delle loro sedi decentrate;
- per quanto attiene alle professioni mediche, nell'anno accademico 2009-2010, la Giunta regionale con propria deliberazione n. 17/7 del 27 aprile 2010, ha approvato il finanziamento di 88 contratti di formazione specialistica per la frequenza delle scuole di specializzazione della Facoltà di medicina e chirurgia delle Università di Cagliari e Sassari;
- con propria deliberazione n. 17/8 del 27 aprile 2010, la Giunta regionale ha approvato l'ulteriore istituzione di 39 borse di studio destinate ai laureati medici e non medici per la frequenza delle scuole di specializzazione della Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Cagliari e di Sassari;
- le stesse Facoltà di medicina e chirurgia delle Università di Cagliari e Sassari sono impegnate nella formazione e nella specializzazione del personale infermieristico che dovrà operare all'interno dei ruoli del Sistema sanitario regionale sardo;
- le deliberazioni di istituzione dei contratti di formazione specialistica e delle borse di studio, dopo l'approvazione preliminare, vengono valutate dalla competente Settima Commissione consiliare che, negli anni, ha più volte raccomandato l'aderenza tra la programmazione sanitaria regionale e il numero e la specialità dei contratti e delle borse finanziate;
- appare pertanto indispensabile un'adeguata analisi delle esigenze del nostro Sistema sanitario regionale per individuare le specialità in grado di assorbire i professionisti formati dalle università, ad evitare che ingenti risorse regionali vadano ad alimentare percorsi formativi non richiesti dal mercato isolano delle professioni sanitarie;
- altre regioni italiane, che curano dettagliatamente l'analisi della propria domanda interna (vedi il Trentino), impongono la residenza (e l'esercizio professionale) presso la regione che finanzia il percorso formativo non soltanto durante il percorso stesso, ma anche nei primi anni successivi al raggiungimento della. specializzazione medica;
- la programmazione degli accessi in relazione agli sbocchi di mercato acquisisce ancora maggior valenza per quanto attiene alle professioni infermieristiche che negli ultimi anni tendono ad importare personale dai paesi extracomunitari, per l'assenza di una congrua offerta professionale locale;
- l'arrivo di infermieri professionali extracomunitari appare francamente paradossale in una Regione come la Sardegna che non denuncia alcuna crisi di vocazioni nel settore (il numero dei partecipanti ai test di ammissione universitari è di gran lunga superiore alle disponibilità) e che, a fronte di un altissimo tasso di disoccupazione, forma un numero di infermieri che è ancora inferiore alle effettive esigenze della propria domanda,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le attività di programmazione sanitaria propedeutiche all'assegnazione dei contratti di formazione e delle borse di studio delle Facoltà di medicina e chirurgia delle Università di Cagliari e Sassari;
2) quale sia il coinvolgimento delle aziende sanitarie nella valutazione delle esigenze di professionalità sanitarie per singola specialità medica e quali siano le politiche di turn-over del personale poste in essere per consentire l'accesso dei neospecializzati nel mercato sanitario, garantendo la tutela del know-how aziendale e la miglior qualità dell'assistenza sanitaria ai pazienti sardi;
3) se sia mai stata presa in esame la possibilità di contratti formativi per medici che prevedano l'obbligo dell'esercizio professionale in Sardegna per un congruo numero di anni dopo la specializzazione;
4) quale sia l'attuale fabbisogno/anno di infermieri professionali in Sardegna e quali siano le esigenze calcolabili di turn-over in rapporto all'invecchiamento delle attuali competenze e alla fisiologica uscita di risorse umane dal sistema;
5) quale sia l'attuale offerta formativa infermieristica delle università sarde e se tale disponibilità appaia congrua rispetto alle esigenze calcolate;
6) quali siano le azioni di collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari che si intendono eventualmente porre in essere perché l'offerta formativa infermieristica universitaria sia congrua rispetto alla domanda ed equamente distribuita su base territoriale.

Cagliari, 3 agosto 2010