CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 354/A
INTERROGAZIONE DESSÌ, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione in cui versa, ormai da anni, la Carbosulcis Spa.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- la struttura mineraria è l'unica realtà italiana nella coltivazione del carbone, fonte energetica fondamentale, il cui impatto ambientale può essere ridotto fino a quasi emissioni zero grazie alle nuove tecnologie, economicamente vantaggiose e capaci di soddisfare i bisogni planetari per altri 200 anni;
- il potenziale produttivo della struttura è di 1.500.000 tonnellate di carbone mercantile all'anno e le riserve stimate del giacimento carbonifero ammontano ad oltre 2 miliardi di tonnellate;
- la società ha investito risorse per intensificare le proprie attività di ricerca per migliorare i sistemi di estrazione ed implementare le produzioni combustibili fossili;considerato che:
- il processo di privatizzazione della miniera si protrae, ormai, da anni ed è stato particolarmente travagliato a seguito delle numerose inadempienze sia del Governo nazionale che di quello regionale;
- già il decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1994, nell'ambito di un piano di disinquinamento del territorio del Sulcis-Iglesiente, prevedeva, ai fini dello sviluppo del bacino carbonifero del Sulcis, una concessione integrata per la gestione della miniera di carbone e la realizzazione e gestione di nuovi impianti di gassificazione per la produzione di energia elettrica a ciclo combinato con una potenza netta compresa tra 350 e 450 MW nonché per la cogenerazione dei fluidi caldi e assicurava al concessionario l'acquisto dell'energia elettrica prodotta, a prezzi stabiliti, e una serie di agevolazioni finanziarie;
- il progetto prevedeva l'uso di tecnologie pulite di tipo avanzato per l'utilizzo del carbone e la realizzazione di un impianto IGGC nel Comune di Portoscuso di potenza elettrica netta di 450 MWE, con l'utilizzo prevalente del carbone proveniente dalle miniere del Sulcis;
- lo stesso decreto del Presidente della Repubblica stabiliva che l'ENEL, anche in considerazione di quanto previsto dalla legge 27 giugno 1985, n. 351, articolo 4, comma 1, acquistasse il carbone prodotto, nella misura massima impiegabile da ENEL nella centrale convenzionale Sulcis, ad una tariffa incentivata di 160 lire per chilowattora per i primi otto anni di esercizio, mentre per i successivi anni di esercizio il prezzo stabilito era quello previsto dalla delibera CIP n. 6 del 29 aprile 1992;
- dal gennaio 1996 la Carbosulcis Spa, titolare della concessione Mineraria "Monte Sinni" per la coltivazione del giacimento carbonifero del Sulcis, è stata trasferita alla Regione Sardegna che avrebbe dovuto guidare la transizione verso la definitiva privatizzazione;
- il progetto della centrale a carbone gestita insieme alla miniera, ripreso con la legge n. 80 del 2005, ha subito l'ennesimo ritardo in seguito all'apertura, da parte dell'Unione europea, di una procedura di infrazione che configurava la sovvenzione pubblica, prevista per la costruzione e il funzionamento della centrale a carbone e l'impegno dell'ENEL ad acquistare l'energia a prezzi maggiorati, aiuti di Stato;
- i gravissimi ritardi di attuazione della legge n. 99 del 2009, posta in essere sia per sanare la procedura di infrazione comunitaria sulla privatizzazione della Carbosulcis che per attuare il progetto miniera-centrale elettrica con il valore aggiunto dello stoccaggio dell'anidride carbonica "ad emissioni zero" che, ad oggi, rappresenta l'unica possibilità di sopravvivenza del giacimento carbonifero;
- fino ad oggi nulla, o quasi, è stato fatto per predisporre il bando di gara, in scadenza il 31 dicembre 2010, per rendere appetibile la cessione della miniera e risolvere definitivamente il problema degli incentivi,chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria per conoscere in quali modi e quali tempi intenda intervenire affinché venga predisposto un piano serio che rilanci definitivamente il carbone del Sulcis e consenta di sfruttare le potenzialità dello stesso quale fonte di energia illimitata per porre fine ai problemi di approvvigionamento energetico che gravano sul polo industriale di Portovesme.
Cagliari, 28 luglio 2010