CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 260/A
INTERROGAZIONE BRUNO - MELONI Valerio - SECHI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del personale delle biblioteche in Sardegna.
***************
I sottoscritti,
premesso che:
- la legge regionale n. 28 del 1984 (Provvedimenti urgenti per favorire l'occupazione) ha consentito ai comuni di beneficiare di un contributo pari al 70 per cento dei costi dell'attività affidata in convenzione alle cooperative o società giovanili nei settori della tutela e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, e tale provvedimento è stato, negli anni successivi, oggetto di rifinanziamento grazie ad apposite norme inserite nelle leggi finanziarie regionali e ha consentito ai comuni di predisporre e perfezionare dei progetti di gestione delle strutture bibliotecarie;
- con la legge regionale n. 11 del 1988 (legge finanziaria) si è introdotto un programma di progetti speciali finalizzati a favorire l'occupazione i cui interventi riguardano, tra l'altro, le azioni di "attivazione di servizi sociali, sanitari e culturali principalmente rivolti all'integrazione delle attività scolastiche, all'affermazione dei valori della identità, all'attività di prevenzione, all'inserimento di soggetti portatori di handicap o emarginati sociali, alla tutela degli anziani con particolare riguardo ai soggetti non autosufficienti", "censimento e catalogazione di beni pubblici, riordino delle procedure di gestione", "censimento, catalogazione, restauro, manutenzione, ammodernamento funzionale di beni culturali e librari'', prevedendone il finanziamento fino al 1990 (poi prorogato in successive leggi finanziarie);
- l'articolo 38 della legge regionale n. 4 del 2000 (legge finanziaria) prevede la concessione di contributi agli enti locali per "l'affidamento in gestione a cooperative e società, mediante convenzione, dei servizi relativi ad aree archeologiche, beni museali, biblioteche ed archivi'', attraverso convenzioni di durata minima di tre anni e, in concreto, consente il finanziamento dei progetti già in atto, eventualmente modificati, e di nuovi progetti, dando la possibilità ad altri comuni di attivare il proprio servizio di biblioteca;
- fino al 2003 i progetti di cui ai punti precedenti sono stati finanziati con appositi provvedimenti inseriti in legge finanziaria;
- la legge regionale n. 3 del 2003 (legge finanziaria) finanzia i progetti presentati ai sensi della legge regionale n. 4 del 2000, e autorizza prioritariamente la prosecuzione delle attività in essere ai sensi della legge regionale n. 11 del 1988, stanziando somme annuali fino al 2005;
- le leggi regionali n. 9 del 2006 (Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura) e n. 14 del 2006 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali) definiscono, tra l'altro, l'attribuzione ai comuni dei compiti relativi alla "valorizzazione e tutte le funzioni per la fruizione dei beni culturali e degli istituti e luoghi della cultura quali musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali ricadenti nel proprio territorio dei quali abbiano la disponibilità";
- in particolare, la suddetta legge regionale n. 14 del 2006 prevede che i comuni provvedono "all'organizzazione di forme di servizio diffuso di lettura, accompagnamento alla fruizione e all'informazione sul proprio territorio", e che per lo svolgimento di tali compiti "si avvalgono di personale professionalizzato, privilegiando quello appartenente agli istituti e ai luoghi della cultura di propria pertinenza":considerato che:
- da oltre 22 anni i sistemi bibliotecari presenti in Sardegna sono in affidamento ad operatori privati organizzati in cooperative e società che operano in una situazione di totale precarietà dovuta all'impossibilità di programmazione nel lungo periodo, in assenza di provvedimenti organici e finanziamenti certi, e tali lavoratori sentono la necessità di vedere riconosciuta la propria professionalità attraverso un impianto istituzionale adeguato;
- esistono comuni in cui la gestione del sistema bibliotecario o della singola biblioteca è garantita da stanziamenti di fondi provenienti esclusivamente dal bilancio comunale, in quanto negli ultimi anni è stato impossibile presentare richiesta di finanziamento regionale di nuovi progetti di gestione, poiché nelle leggi finanziarie è stato inserito soltanto il rifinanziamento, sulla base delle leggi regionali n. 4 del 2000 e n. 11 del 1988, dei progetti già approvati, senza ammetterne di nuovi;
- la Regione Sardegna sta procedendo alla mappatura del personale presente nelle biblioteche sarde, ma pare non si stia occupando di rilevare gli operatori che prestano la loro opera all'interno di progetti finanziati con fondi provenienti esclusivamente dai comuni,chiede di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) con quali criteri si stia procedendo alla mappatura del personale operante nelle biblioteche della Sardegna;
2) quali iniziative intenda adottare per consentire ai professionisti che operano nelle biblioteche sarde di vedere riconosciuta la loro funzione e la loro dignità professionale attraverso il superamento della condizione di precarietà, elemento ritenuto essenziale per garantire la valorizzazione e la riqualificazione delle biblioteche quali strumenti di divulgazione primaria della cultura e di aggregazione sociale nel territorio;
3) se, nelle more di quanto proposto al punto precedente, non ritenga opportuno consentire a quei comuni che intendono attivare un servizio di biblioteca o migliorare quello già esistente, di presentare i propri progetti per ottenerne il finanziamento regionale attraverso la pubblicazione di un nuovo bando per la selezione di progetti per la gestione dei servizi relativi a biblioteche di ente locale e di interesse locale, ad archivi storici di ente locale e d'interesse locale e al riordino di archivi storici di ente locale e d'interesse locale.Cagliari, 8 marzo 2010