CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 258/A

INTERROGAZIONE VARGIU, con richiesta di risposta scritta, sul ruolo della medicina fiscale in Sardegna.

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Il sottoscritto,

considerato che:
- anche a seguito dell'azione del Governo nazionale, sempre maggior risalto viene dato al ruolo della medicina fiscale nella verifica delle assenze per malattia, nella tutela dei diritti del lavoratore dipendente ammalato e nella prevenzione di eventuali comportamenti opportunistici;
- l'azione di controllo sui lavoratori dipendenti in malattia viene effettuata attraverso il controllo di verifica da parte dei medici fiscali;
- in Sardegna l'attività di medicina fiscale assai raramente appartiene al novero delle azioni che le ASL realizzano attraverso professionalità strutturate, essendo invalsa la prassi di utilizzare per tali finalità personale medico convenzionato;
- il decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 3855 del 15 dicembre 1986 aveva a suo tempo equiparato i parametri di retribuzione dei medici fiscali convenzionati con le ASL a quelli dei colleghi che operavano per conto dell'INPS;
- per effetto di tale decreto, il compenso dei medici fiscali convenzionati con le ASL venne fissato in lire ventimila per ciascuna visita domiciliare più forfait e rimborso spese benzina;
- dal 1986 ad oggi non è intervenuto alcun adeguamento degli onorari, che rimangono immodificati rispetto a tale epoca, con la semplice conversione in euro della somma precedentemente prevista in lire;
- i professionisti che esercitano attività medico fiscale per conto delle ASL della Sardegna (e in particolare per conto della ASL n. 8) hanno più volte segnalato la inadeguatezza dei compensi economici rispetto alla delicatezza della prestazione resa, con mezzi propri, in assenza di copertura assicurativa, spesso in condizioni di oggettivo disagio ambientale;
- più volte tali professionisti si sono rivolti alle competenti sedi dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per segnalare la necessità dell'adeguamento delle competenze economiche;
- più volte i medici fiscali hanno minacciato un'azione di protesta con il rischio di interruzione della continuità del proprio servizio, con conseguenti, significative ricadute negative per le amministrazioni e i soggetti privati che si rivolgono alla ASL per disporre gli accertamenti di medicina fiscale;
- tra il 2007 e il 2008, a seguito di reiterate proteste, si era aperto un tavolo di trattativa con l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, che non aveva però portato ad alcun risultato concreto;
- nel 2009, i professionisti afferenti alla medicina fiscale hanno ribadito al nuovo Governo regionale la necessità di parificazione economica rispetto ai sanitari che esercitano analoga attività per conto dell'INPS;
- nonostante ripetuti incontri ed alcune aperture concrete ad oggi nessuna risposta sostanziale è intervenuta da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per modificare le disposizioni sullo status economico e sul complessivo trattamento dei medici fiscali convenzionati ASL;
- ogni opportuna modifica delle convenzioni relative alla medicina fiscale deve tenere conto di quanto disposto dalla legge n. 133 del 2008, come modificata dall'articolo 17, comma 23, lettera e), del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, come convertito dalla legge n. 102 del 2009, il quale, al comma 5 bis del medesimo articolo 17, pone a carico delle ASL gli oneri relativi agli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia mentre, al comma 5 ter, individua una quota specifica del fondo sanitario da destinare a tali scopi in sede di riparto,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quale sia il numero complessivo dei medici attualmente convenzionati con le ASL della Sardegna per lo svolgimento delle mansioni di medicina fiscale;
2) se tale numero sia congruo rispetto alle esigenze di medicina fiscale dei territori e all'azione virtuosa in materia proposta dal Governo nazionale;
3) se siano a conoscenza del fatto che l'attuale sistema tariffario applicato ai sanitari convenzionati con le ASL per la medicina fiscale, nella sua inadeguatezza rispetto al tariffario INPS, rappresenti un'anomalia esclusivamente sarda;
4) se non ritengano, pertanto, di intervenire immediatamente per disporre l'aggiornamento dell'anacronistico sistema tariffario previsto dal decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 3855 del 15 dicembre 1986, andando nella direzione dell'equiparazione economica rispetto ai sanitari che svolgono analoghe prestazioni per conto dell'INPS;
5) quali azioni intendano intraprendere per contribuire alla crescita professionale dei medici che operano in regime di convenzione nelle attività di medicina fiscale delle ASL, garantendo omogeneità e qualità delle prestazioni in un settore di grande responsabilità e alta esposizione mediatica;
6) quali azioni intendano intraprendere per rafforzare e coordinare il rapporto funzionale tra i professionisti convenzionati e i servizi di medicina legale delle ASL, anche a seguito del disposto della legge n. 102 del 2009 che ribadisce la valenza medico legale degli accertamenti sui dipendenti assenti dal servizio per malattia svolti dalla medicina fiscale;
7) quali siano le azioni che intendono intraprendere per omogeneizzare il livello quantitativo e qualitativo delle attività convenzionate di medicina fiscale in tutte le ASL della Sardegna.

Cagliari, 8 marzo 2010