CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 235/A
INTERROGAZIONE SECHI - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU, con richiesta di risposta scritta, sull'adozione del decreto n. 345/DecA/9 del 4 febbraio 2010 a firma dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Andrea Prato, riguardante l'estensione del numero massimo di ricci prelevabili dai pescatori sportivi di Alghero nelle acque del mare territoriale prospicienti il Comune di Alghero.
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I sottoscritti,
visto il decreto n. 345/DecA/9 del 4 febbraio 2010 a firma dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Andrea Prato, avente per oggetto: "Sagra del bogamarì: estensione del numero massimo di ricci prelevabili dai pescatori sportivi di Alghero, nelle acque del mare territoriale prospicienti il Comune di Alghero";
considerato che:
- l'articolo 1 del decreto prevede la possibilità, per i pescatori sportivi residenti nel Comune di Alghero, di raccogliere esemplari di riccio di mare in numero massimo pari a 1.000 al giorno, esclusivamente nelle giornate del 4-5, 11-12, 18-19, 25-26 febbraio e del 4-5 marzo 2010;
- tale decreto è stato adottato dall'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per garantire lo svolgimento della sagra del bogamarì, ad Alghero, in considerazione della sua valenza storico-culturale, come evidenziato nella home page del sito istituzionale della Regione Sardegna;
- l'aumento indiscriminato della pesca del riccio di mare in favore di migliaia di pescatori sportivi residenti ad Alghero può mettere in crisi una risorsa che è già in drastico calo da diversi anni a questa parte;
- non viene riportato il parere del Comitato tecnico consultivo della pesca, organismo di rappresentanza delle varie categorie che operano nel mondo della pesca;
- la pesca marittima è disciplinata dalla legge 14 luglio 1965, n. 963, e dal relativo regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 1968, n. 163;
- l'articolo 7 del predetto regolamento riconosce che "la pesca sportiva è esercitata a scopo ricreativo o agonistico. Sono vietati, sotto qualsiasi forma, la vendita ed il commercio dei prodotti di tale tipo di pesca";
- il precedente decreto n. 2763/DecA/117 del 29 ottobre 2009 a firma dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Andrea Prato, prevede che il pescatore sportivo o ricreativo possa raccogliere un numero massimo di 50 ricci al giorno per consumo personale ed esclusivamente durante il periodo consentito dal calendario;
- il decreto n. 345/DecA/9 non agevola lo svolgimento della sagra del bogamarì, in quanto i ricci pescati dai pescatori sportivi non possono essere commercializzati dagli stessi come previsto dalla legge nazionale;
- l'unica categoria che poteva essere coinvolta nello sviluppo della sagra del bogamarì è quella dei pescatori professionali della piccola pesca che operano ad Alghero che, al contrario, viene penalizzata dal decreto n. 2763/DecA/117 del 29 ottobre 2009 che prevede che la pesca del riccio di mare possa essere svolta esclusivamente dall'imbarcazione anche con l'ausilio dello "specchio" o batiscopio, mediante asta tradizionale o con il coppo,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) quali iniziative intenda assumere nei confronti dei pescatori professionali della piccola pesca che operano in Alghero, attualmente penalizzati nella pesca del riccio di mare in quanto possono pescare esclusivamente dall'imbarcazione con l'ausilio dello "specchio" o batiscopio, mediante asta tradizionale o con il coppo, al contrario delle migliaia di pescatori sportivi che possono pescare in apnea mille ricci al giorno, nelle giornate del 4-5, 11-12, 18-19, 25-26 febbraio e del 4-5 marzo 2010;
2) se sia stato convocato il Comitato tecnico consultivo della pesca per discutere del decreto n. 345/DecA/9 del 4 febbraio 2010 relativo all'estensione del numero massimo di ricci prelevabili dai pescatori sportivi di Alghero;
3) se non ritenga opportuno abrogare tale decreto che rischia di mettere in crisi il delicato equilibrio ecologico del riccio di mare, che consentirà l'immissione durante la sagra del bogamarì, che si svolge in Alghero, di una enorme quantità di prodotto;
4) se è a conoscenza del fatto che a fronte di migliaia di pescatori sportivi che operano in Alghero sarà pressoché impossibile effettuare gli adeguati controlli igienico-sanitari nelle zone di raccolta e che scaturirà un commercio e una vendita da parte di soggetti senza i necessari requisiti in contrasto con la legge nazionale in materia.Cagliari, 13 febbraio 2010