CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 215/A
INTERROGAZIONE LADU - ARTIZZU - RASSU - PITEA - RANDAZZO - BARDANZELLU - SANJUST - FLORIS Rosanna - SANNA Paolo Terzo - PETRINI, con richiesta di risposta scritta, sulla vertenza del prezzo del latte ovicaprino.
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I sottoscritti,
premesso che:
- è in atto una vertenza, cominciata oramai da diverso tempo, fra i produttori di latte ovicaprino e gli industriali di trasformazione, che sta mettendo in ginocchio l'intero comparto;
- è di questi giorni la notizia che gli industriali hanno pagato ai produttori il latte conferito nel mese di dicembre alla cifra di 0,60 euro al litro, provocando una reazione negativa e azioni di protesta da parte degli allevatori e produttori i quali, a questo prezzo, non riusciranno nemmeno a ripagarsi le spese per la gestione delle aziende agricole;
considerato che:
- pare chiaro ed evidente che gli industriali abbiano, anche tacitamente, sottoscritto un cartello allo scopo di tenere il più basso possibile il prezzo del latte da riconoscere agli allevatori sostenendo le motivazioni che il prezzo verrebbe imposto dal mercato;
- nella Penisola risulta che gli industriali pagano il latte, di qualità sicuramente inferiore a quello isolano, al prezzo base di 0,90 euro al litro, vale a dire almeno il 50 per cento in più rispetto al saldo pagato in Sardegna, e ciò appare inconcepibile;
- nella nostra Regione, inoltre, i costi di produzione sono molto più elevati rispetto alla Penisola, a causa del maggior costo di energia, foraggio, mangimi, concimi e trasporti;
- l'Amministrazione regionale deve prendere in mano con determinazione la vertenza, riconvocando il tavolo della filiera ovicaprina per tentare di concordare un prezzo congruo e non mortificante, da riconoscere ai produttori;
verificato che:
- diverse organizzazioni di categoria avrebbero annunciato che alcuni produttori o cooperative di produttori, loro iscritti, avrebbero già sottoscritto accordi con industriali della Penisola per conferire milioni di litri di latte a prezzi più remunerativi rispetto a quanto hanno riscontrato in Sardegna;
- questo è un fatto molto grave, ma inevitabile, dovuto alla conseguente reazione degli allevatori strangolati dalla crisi;
preso atto che:
- alla crisi del latte si lega, indissolubilmente, anche il mercato dei prodotti di trasformazione che registrerebbe eccedenze che non risulterebbero esattamente quantificate, a dimostrazione che manca totalmente una regia regionale che metta ordine e valorizzi l'intero comparto;
- le eccedenze andrebbero combattute con la diversificazione della produzione e per questo è urgente uno studio adeguato che affronti l'emergenza e programmi, soprattutto, le prospettive future dell'agricoltura,chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) quale ruolo intenda svolgere la Regione di fronte a una situazione che si sta dimostrando sempre più difficile e preoccupante, che il mondo agricolo - da non abbandonare al proprio destino - non riesce più ad autogovernare;
2) quando l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale intenda convocare il tavolo della filiera ovicaprina per cercare, in extremis, di trovare un accordo relativamente al prezzo del latte da riconoscere ai produttori;
3) quali iniziative possa, legittimamente, attivare l'Amministrazione regionale di fronte ad un diniego degli industriali a voler riconoscere un prezzo congruo per il latte conferito, per evitare che i produttori conferiscano fuori dai confini regionali in reazione all'assurda situazione che si è creata in Sardegna;
4) se l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale stia studiando altre possibili soluzioni per dirimere, in tempi brevi e in maniera definitiva, una vertenza che sta prolungandosi da diverso tempo e che sta contribuendo al definitivo tracollo di un comparto portante per la nostra economia e che giorno dopo giorno si sta dissolvendo.Cagliari, 18 gennaio 2010