CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 209/A
INTERROGAZIONE LOCCI, con richiesta di risposta scritta, su possibili danni ambientali derivati dal gasdotto Galsi.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- il gasdotto Galsi è stato dichiarato progetto di interesse europeo (decisione n. 1364/2006/EC del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006 - orientamenti per le reti transeuropee nel settore dell'energia, TEN-E) con un percorso Algeria-Sardegna-Continente grazie all'importante accordo internazionale con l'Algeria del novembre 2007 per far giungere il gas naturale in Italia centrale attraverso la Sardegna;
- la realizzazione del percorso interesserà una fascia di rispetto larga 40-80 metri, lunga 272 chilometri sulla terraferma (900 chilometri complessivi, di cui circa 600 in mare), dove verrà posizionata una tubazione da 1.200 millimetri di diametro ad una profondità di 3 metri, ove non in superficie, e che il progetto prevede anche opere complementari, quali per esempio l'installazione di:
- tubi di protezione;
- sistemi/apparecchiature per la protezione catodica;
- manufatti atti alla salvaguardia del metanodotto;
- muri di sostegno per garantire la sicurezza in corrispondenza di punti particolari, attraversamenti di corsi d'acqua, strade;
- verranno interessati ben sette siti di importanza comunitaria (SIC) (stagno di Porto Botte, stagno di Santa Caterina, altopiano di Campeda, piana di Semestene, Bonorva, Macomer e Bortigali, piana di Ozieri, Mores, Ardara, Tula e Oschiri, campo di Ozieri e pianure comprese tra Tula e Oschiri, isole del nord est tra Capo Ceraso e stagno di San Teodoro);
- saranno interessate proprietà sotto servitù, terreni agricoli, vigneti frutteti e boschi (con taglio delle piante), strade, torrenti, corsi d'acqua, linea ferroviaria, canali, acquedotti, con un inevitabile danno ambientale, deprezzamento dei territori attigui e svilimento delle attività agricole, agro-pastorali, commerciali e turistiche, declino del flusso ed interesse turistico; tale servitù graverà quindi sulle colture, sull'economia rurale, sul paesaggio e sul territorio, sul mare del golfo di Palmas, nonché sulle aree protette e sui siti archeologici;
- si determinerà, con il passaggio del gasdotto sottomarino Algeria-Sardegna, un nocumento ed un danno incalcolabile al mare adiacente all'Isola di S. Antioco, alterando un tratto di mare del golfo di Palmas in prossimità degli isolotti della Vacca e del Toro, zone fondamentali per lo sviluppo turistico;considerato che:
- la legge regionale del 16 ottobre 2009, n. 4, all'articolo 13, comma 1, lettera h), recita: "Il mare territoriale per la sua stretta interrelazione con le aree tutelate ai sensi degli articoli 142 e 143 del DL n. 42/2004 e successive modifiche e integrazioni, è considerato primario interesse paesaggistico ed è fatto oggetto di tutela" e la stessa legge al comma 1, lettera i), recita: "La Regione considera meritevoli di tutela, e ne fa oggetto di conservazione, le praterie di posidonia, secondo quanto previsto dalla Direttiva comunitaria 92/43/CEE del 21.05.1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e ne costituiscono habitat prioritario. È, pertanto, vietato qualunque intervento che possa compromettere l'integrità ovvero lo stato di equilibrio ottimali dell'habitat naturale, ad eccezione di quelli già programmati alla data di entrata in vigore della presente legge e di quelli che ottengano il preventivo assenso da parte della Giunta regionale";
- il Ministero dell'ambiente ha chiesto (2 novembre 2009) una lunga "serie di integrazioni relative ad aspetti programmatici, progettuali ed ambientali" che hanno comportato un nuovo avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA);
- lo scorso 30 dicembre 2009, sul quotidiano L'Unione Sarda, è stato riportato il relativo "Avviso al pubblico";
- il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare - Direzione generale per la protezione della natura aveva già reso noto (nota n. DPN-2009-22416 del 22 ottobre 2009) di aver chiesto all'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente specifiche assicurazioni riguardo la salvaguardia delle zone umide interessate, in quanto "tali opere andrebbero a ricadere in un'area particolarmente sensibile, caratterizzata dalla presenza di siti con peculiarità ambientali, biotiche e abiotiche rilevanti, unitamente alla presenza di numerose zone umide, come la palude di Rio Sassu, di notevole importanza per la nidificazione delle specie ornitiche acquatiche, alcune delle quali incluse negli allegati della direttiva n. 79/409/CEE; si sottolineano altresì le possibili interferenze che tale opera potrebbe causare al limitrofo SIC ITB 0422223 (stagno di Santa Caterina) e all'IBA n. 190 (stagni del Golfo di Palmas);ritenuto che:
- questo gasdotto deve essere una utile opportunità per la Sardegna, non un disastro ambientale ed economico-sociale;
- non risultano oltretutto previste le necessarie reti di distribuzione verso le zone urbane ed industriali, senza quindi, al momento, nessun vantaggio pratico per la Sardegna sul fronte energetico, senza nessun vantaggio rilevante per le imprese sarde e per l'occupazione, ma solo una ulteriore servitù con la potenziale compromissione, nel passaggio del condotto sottomarino, di una zona come il golfo di Palmas ad alto valore ambientale marino e deturpando in maniera pressoché irreversibile la zona costiera adiacente,chiede di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente:
1) per sapere quali misure intenda e si possano mettere in atto;
2) per effettuare tutte le ulteriori verifiche di impatto ambientale, peraltro già richieste dal Ministero competente, sia marine che terrestri, affinché si possa addivenire ad una modifica del tracciato;
3) affinché le condutture marine e terrestri possano essere ubicate in aree già compromesse da un punto di vista ambientale come per esempio nelle zone industriali dall'accesso marino seguendo nel percorso terrestre le grosse arterie di distribuzione degli assi stradali già esistenti, già muniti in gran parte di fasce di rispetto evitando ulteriori scempi del nostro territorio.Cagliari, 13 gennaio 2010