CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 196/A
INTERROGAZIONE MELONI Francesco - FOIS - VARGIU - MULA - DEDONI, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nel trasferimento delle competenze in materia di sanità penitenziaria.
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I sottoscritti,
premesso che, il 30 maggio 2008 è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che ha previsto che anche in Italia, come già in altri paesi dell'Unione europea, le competenze in materia di sanità per la popolazione detenuta vengano affidate all'ente che la gestisce per i cittadini liberi;
constatato che tutte le regioni a statuto ordinario stanno attuando questo complesso percorso di riforma che rappresenta un indubbio passo di civiltà;
sottolineato che l'articolo 8 del medesimo decreto prevede per le regioni a statuto speciale che esse devono attuare quanto previsto dal dettato normativo in base ai rispettivi statuti;
considerato che, nel caso specifico della Regione autonoma della Sardegna, l'attuazione deve essere preceduta dall'approvazione da parte della Commissione paritetica Stato-Regione della bozza predisposta dalla Giunta regionale;
verificato che, ad oggi, detta Commissione non si è ancora insediata a causa del ritardo del Ministero degli affari regionali, il quale, pur reiteratamente sollecitato dalla Regione, non ha ancora provveduto alla nomina dei propri rappresentanti;
evidenziato che tale inadempimento, che si protrae da molti mesi, determina un'estrema lentezza nel processo normativo-amministrativo volto a dare piena attuazione alla riforma e crea serissimi problemi non solo alla popolazione detenuta, ma anche agli operatori sanitari e di polizia penitenziaria negli istituti penitenziari e centri e servizi per la giustizia minorile, i quali svolgono il loro servizio con abnegazione e serietà, ma con carichi di lavoro divenuti ormai insostenibili per poter garantire il diritto alla salute e in condizioni ormai non accettabili per un paese civile;
rilevato che le piante organiche di personale sanitario delle strutture penitenziarie della Sardegna risalgono alla obsoleta legge n. 740 del 1970, che ha regolamentato fino ad oggi l'assistenza sanitaria nelle carceri italiane e pertanto risultano palesemente insufficienti a garantire gli standard minimi del Servizio sanitario nazionale;
considerato che l'attuale assetto normativo, definito in base all'allegato A del suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, prevede che l'assistenza sanitaria sia assicurata in tutti gli istituti penitenziari nelle 24 ore, mentre in molti istituti sardi la presenza di un medico o un infermiere non è affatto garantita durante molte ore della giornata (così come accade a Iglesias, Oristano, Isili, Is Arenas, Macomer, Tempio, Lanusei, Quartucciu, ecc.);
valutato che tali mancanze, determinate dalle ristrettezze economiche conseguenti agli esigui budgets assegnati alle singole direzioni da parte del Ministero della giustizia, possono dare origine a gravi negligenze non solo per la tutela della salute dei detenuti, ma anche per la stessa sicurezza nelle strutture penitenziarie;
preso atto che in molti istituti, ove un elevatissimo numero di persone detenute è sofferente di gravi patologie che necessitano di particolare assistenza sanitaria (tossicodipendenti, patologie psichiatriche anche in doppia diagnosi, HIV positivi, epatopatici cronici, cardiopatici, donne in stato di gravidanza e talvolta pure bambini figli di detenute ecc.), non vengono corrisposti gli emolumenti al personale sanitario in quanto risultano esauriti già dal mese di settembre gli esigui fondi a disposizione provvisoriamente assegnati dal Ministero della giustizia in attesa del transito definitivo delle competenze in materia di sanità penitenziaria alla Regione Sardegna (istituti di Cagliari, Sassari, Alghero ecc.);
appurato che, nonostante l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, nelle more del passaggio delle competenze, abbia stanziato un milione di euro per il residuo fabbisogno del 2009, i fondi, necessari per garantire perlomeno il già carente status quo, non sono ancora utilizzabili a causa della situazione sopra illustrata;
tenuto conto che si sta per aprire l'enorme incognita per l'anno 2010, in quanto è ormai evidente che la Commissione paritetica, anche se dovesse essere convocata con urgenza, non potrà concludere i suoi lavori entro il 31 dicembre di quest'anno,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere quali azioni intenda intraprendere nei confronti del Governo, ed in particolare del Ministro per gli affari regionali, affinché provveda a nominare con urgenza i propri rappresentati all'interno della Commissione paritetica.
Cagliari, 15 dicembre 2009