CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 188/A

INTERROGAZIONE LADU, con richiesta di risposta scritta, sul bando internazionale per la vendita degli stabilimenti ex Legler.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- da tempo il settore tessile (e purtroppo non solo) della Sardegna centrale, in particolare la Legler, sta vivendo un periodo di grosse difficoltà provocate dalla crisi economica e dall'agguerrita concorrenza sleale di alcuni paesi fuori dall'Unione europea;
- queste difficoltà sono precipitate poco più di un anno fa, con la messa in cassa integrazione di circa 800 dipendenti impiegati nei tre stabilimenti sardi di Macomer, Ottana e Siniscola;

considerato che:
- la Regione sarda, nella precedente legislatura, ha tentato il salvataggio della Legler attraverso la Sfirs e le banche, convertendo i crediti in capitale;
- il colpo di grazia per l'azienda tessile è sopraggiunto con l'apertura, da parte della Commissione europea, di un procedimento di infrazione per aiuti di Stato, costringendo le banche e la Regione sarda a defilarsi, lasciando il destino della Legler nelle mani di un commissario straordinario;

verificato che:
- da ieri, mercoledì 2 dicembre 2009, l'alto commissario incaricato dal Ministero per lo sviluppo economico per l'applicazione della legge Prodi-bis ha disposto un bando internazionale, che scadrà il prossimo 5 febbraio 2010, per la vendita in sei lotti degli stabilimenti ex Legler e due centrali elettriche che alimentavano gli stabilimenti bergamaschi, una delle quali è in compartecipazione con la Edison, al prezzo base complessivo di 46 milioni e 499 mila euro;
- chi manifesterà interesse per rilevare gli asset, dice il bando, dovrà anche garantire per due anni l'occupazione al maggior numero possibile dei lavoratori interessati;

preso atto che:
- appare molto rischioso l'espediente di suddividere e vendere per lotti l'intero patrimonio Legler, e che questo preannuncerebbe la definitiva chiusura del tessile in Sardegna;
- la partecipazione al bando comporta un deposito cauzionale del 10 per cento dell'offerta e ciò non offrirebbe alcuna garanzia riguardo la volontà di rilancio degli stabilimenti;
- ci sarebbe, da qualche tempo, il timido interessamento agli stabilimenti siti in Sardegna, da parte di un colosso tessile russo, del quale la Regione potrebbe approfondire la manifesta volontà;
- gli 800 dipendenti, senza considerare quelli dell'indotto, dovranno attendere il 5 febbraio prossimo per conoscere gli sviluppi sul loro futuro occupazionale,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell’industria per sapere:
1) quali iniziative intendano avviare per trovare una soluzione al grave problema della Legier e dei suoi dipendenti che, dalla cassa integrazione in atto, non vedrebbero sviluppi concreti per un sereno futuro occupazionale, considerando che l'esorbitante aumento del numero di ore della stessa cassa integrazione sta impoverendo il sistema;
2) quali iniziative intendano avviare per intervenire e agevolare, così come accaduto per altre realtà, l'incontro fra domanda e offerta che consenta, con un serio passaggio di proprietà, il rilancio del settore tessile della Sardegna centrale e la salvaguardia, per quanto possibile, del maggior numero di posti di lavoro;
3) quali iniziative intendano avviare per intervenire con programmi e progetti concreti, per il rilancio economico e sociale della Sardegna centrale che oggi sta attraversando una crisi senza precedenti.

Cagliari, 4 dicembre 2009