CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 166/A
INTERROGAZIONE BEN AMARA - URAS - ZUNCHEDDU - SECHI - ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di conservazione degli edifici scolastici della Sardegna e sull'applicazione delle misure di sicurezza e prevenzione all'interno delle scuole.
***************
I sottoscritti,
premesso che:
- il giorno 13 ottobre 2009, presso la scuola primaria statale Solferino di Oristano, si é verificato il cedimento di una parte del soffitto all'interno dell'aula quotidianamente frequentata dagli allievi della classe prima, sezione C, composta da ventisette bambini e bambine;
- il crollo, fortunatamente avvenuto durante le ore notturne o in quelle serali antecedenti, ha comportato il distacco dalla volta di circa dieci metri quadrati di intonaco cementizio e mattoni, con oltre mezza tonnellata di detriti precipitati sul pavimento e sui banchi dell'aula interessata;
- la circostanza temporale dell'accadimento, verificatosi a scuola chiusa, ha evitato che potessero esservi conseguenze più gravi e tragiche per gli allievi e per il personale docente, altrimenti presenti durante lo svolgimento delle attività didattiche nelle ore del mattino e nelle primissime ore del pomeriggio;
- le cause del cedimento sarebbero attribuibili principalmente all'età vetusta dei manufatti che costituiscono l'edificio scolastico in oggetto, la cui inaugurazione risalirebbe all'anno 1929, ed in particolare sarebbero riconducibili all'ossidazione eccessiva delle travature in ferro dei solai ed alla perdita di consistenza del cemento che le unisce alle pignatte in mattone;
- le verifiche operate dai tecnici dei vigili del fuoco, prontamente intervenuti su richiesta del dirigente scolastico, hanno potuto accertare che, per quanto la struttura portante dell'intero stabile sia da considerarsi sicura, i soffitti e i solai di molte aule abbiano a trovarsi nelle medesime condizioni di quello interessato dal cedimento;
- gli stessi vigili del fuoco, che hanno provveduto ad inoltrare una dettagliata segnalazione alla Procura della Repubblica di Oristano, hanno accertato che un'adeguata prevenzione ed il controllo periodico sulla staticità e sulle condizioni di conservazione dell'intero stabile avrebbero potuto evitare il crollo;
- gli ultimi controlli, effettuati per disposizione dell'Amministrazione comunale di Oristano nello scorso mese di settembre, avevano riguardato solamente la verifica delle condizioni del tetto dell'edificio, senza interessare gli interni delle aule, benché un precedente simile, avvenuto nell'anno 2007, avesse provocato il crollo del solaio nei bagni;considerato che:
- quanto accaduto presso la scuola primaria statale Solferino di Oristano rappresenta solo l'ultimo allarmante segnale di incuria e sottovalutazione sullo stato di conservazione del patrimonio immobiliare scolastico pubblico della Sardegna, e rivela una situazione di progressivo degrado e di carenze nell'adeguamento alla normativa in materia di sicurezza, riscontrabile, secondo attendibili stime, nel 40 per cento circa degli edifici scolastici della nostra Regione;
- l'episodio ha destato comprensibile e notevole preoccupazione nell'opinione pubblica locale e più in particolare tra i genitori dei giovanissimi allievi che frequentano la suddetta scuola, generando in loro una condizione di frustrazione psicologica, di insicurezza e di sfiducia, e spingendoli poi a costituirsi in comitato per richiedere con forza maggiori livelli di sicurezza e piena applicazione delle norme in materia; anche il Prefetto di Oristano, durante un vertice convocato ad hoc, ha sollecitato maggiore severità nei collaudi ed un più attento monitoraggio, in particolare per gli edifici più vecchi, evidenziando come, diversi giorni addietro, un analogo episodio avesse interessato l'Istituto comprensivo di Milis;
- il degrado degli ambienti e delle strutture che ospitano gli istituti scolastici può avere una drammatica ripercussione sul futuro degli studenti, giacché studiare all'interno di edifici al limite dell'agibilità, in un'aula fredda e con le chiazze di muffa alle pareti, con gli intonaci cadenti o su un banco rotto influisce su tutto, sulla psiche come sul corpo, sull'apprendimento come sull'educazione; lo spiega con chiarezza Anna Oliviero Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo all'Università La Sapienza di Roma: "Gli allievi, soprattutto se piccoli, si aspettano che la scuola sia un luogo accogliente, dove gli adulti hanno un progetto ben preciso, che magari pretende da loro attenzione e serietà, ma in cambio restituisce buoni servizi. I ragazzi, di tutte le età, hanno bisogno di un ambiente strutturato, la disorganizzazione li fa confondere, se la scuola cade in pezzi il messaggio che viene recepito è che la scuola non vale niente. Perché rispettare allora un muro già rotto, o un banco spaccato, o un bagno dove non trovi nemmeno la carta igienica? L'ambiente fisico influisce, e tanto, sulla motivazione allo studio. Ho visitato molte scuole e devo dire che quando entri in strutture nuove, pulite, con le palestre, gli armadietti, i laboratori, il clima è diverso. Il clima, questa cosa impalpabile, è ciò che fa la differenza. Non a caso gli studenti della Finlandia, che ha le scuole più organizzate del mondo, sono in cima alle classifiche di rendimento. No, il quadro è desolante. Come si può pensare che bambini e ragazzi per studiare debbano passare ore e ore in ambienti insalubri e degradati?";
- la particolarità degli edifici che ospitano gli istituti scolastici è rappresentata dall'essere strutture destinate all'accoglienza degli allievi, i quali devono poter permanere e potersi muovere in tutta sicurezza sia negli ambienti, sia nell'utilizzo degli impianti e delle attrezzature presenti ed a loro destinate; gli studenti, inoltre, devono essere protetti dagli effetti di una qualsiasi emergenza e dal panico che potrebbe generarsi;
- gli enti locali sono titolari degli obblighi in merito agli interventi strutturali ed alla manutenzione, necessari a garantire la sicurezza dei locali e delle strutture assegnate, mentre il dirigente scolastico, in qualità di "datore di lavoro", così come inteso dal decreto legislativo n. 626 del 1994, assolve i suoi obblighi effettuando una richiesta di adempimento degli interventi necessari all'amministrazione competente o al titolare dell'obbligo giuridico; ne deriva, quindi, che l'ente locale di riferimento assuma gli obblighi inerenti la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili scolastici, l'adeguamento degli impianti esistenti e la realizzazione dei nuovi impianti necessari, l'abbattimento delle eventuali barriere architettoniche, il controllo e la rimozione di amianto quando presente, la fornitura di tutte le dotazioni antincendio previste dalle autorizzazioni in materia, la fornitura e posa della segnaletica di sicurezza, il controllo dello stato di conservazione degli immobili,chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere:
1) quali provvedimenti urgenti e straordinari intendano adottare, relativamente alle competenze regionali in materia di edilizia scolastica e pubblica istruzione, per sopperire alle gravi carenze di manutenzione strutturale e conservativa degli immobili scolastici del territorio della Sardegna, con particolare riferimento agli edifici di vecchia costruzione e con più elevato indice di rischio;
2) attraverso quali strumenti legislativi e con quale dotazione finanziaria intendano intervenire per consentire l'adeguamento delle strutture che ospitano istituti scolastici pubblici alle normative vigenti in materia di prevenzione e sicurezza.Cagliari, 11 novembre 2009