CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 145/A
INTERROGAZIONE LAI - SANNA Matteo - BARDANZELLU, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del Consorzio di bonifica della Gallura e sui provvedimenti da adottare per superare le difficoltà del Consorzio medesimo, conseguenti all'applicazione della riforma della legge regionale 6 dicembre 2006, n.19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), deliberata nella precedente legislatura, in attuazione di alcune disposizioni della parte terza del decreto legislativo n. 152 del 2006 quali il recepimento della direttiva comunitaria n. 2000/60/CE.
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I sottoscritti,
considerato che, in data 17 settembre 2009, è stata presentata l'interrogazione n. 113/A sugli effetti della legge regionale n. 6 del 2008 (Legge quadro in materia di consorzi di bonifica) riguardo al Consorzio di bonifica della Gallura;
premesso che:
- tale riforma ha ridisegnato l'intero assetto normativo regionale concernente il regime idrico multisettoriale della Sardegna, ridefinendo competenze e attribuzioni in merito all'offerta del bene acqua con particolare riferimento ai prelievi da laghi artificiali, che costituiscono il 75 per cento della domanda idrica regionale (il restante 25 per cento avviene dal sottosuolo);
- con la legge regionale n. 19 del 2006 è stata istituita un'Autorità di bacino unica per tutto il territorio regionale definendo le relative competenze;
- è stato introdotto il concetto di Sistema idrico multisettoriale regionale (SIMR);
- la Regione Sardegna è subentrata nella titolarità di tutte le concessioni di acqua pubblica relativamente alle opere facenti parte del SIMR;
- è stato istituito il soggetto gestore unico del Sistema idrico multisettoriale regionale (già ERIS- ex Ente autonomo del Flumendosa - oggi ENAS);
- gli attuali utilizzatori (consorzi di bonifica) sono diventati utenti di ENAS;
considerato che:
- all'interno del Sistema idrico multisettoriale regionale non sono indicate le opere idrauliche che fanno parte dello stesso;
- l'elenco delle opere idrauliche è stato redatto dall'Assessorato regionale dei lavori pubblici (cfr. capo V, articolo 30, comma 3), ed è stato approvato dalla delibera di Giunta regionale n. 51/57 del 24 dicembre 2007;
- le opere facenti parte del SIMR derivano quindi non da legge regionale, ma da provvedimento amministrativo emanato dalla precedente Giunta regionale;
- con un unico decreto, il n. 135 del 27 dicembre 2007, sono state dichiarate di competenza regionale tutte le opere censite dall'Assessorato regionale dei lavori pubblici a partire dalla data di stipula di particolari convenzioni tra l'ENAS e gli attuali gestori e che avrebbero regolato il periodo transitorio fino al 31 marzo 2009;
- l'articolo 32 della legge regionale n. 19 del 2006 prevedeva una relazione di verifica, al fine di garantire una migliore ed unitaria gestione pubblica del sistema idrico integrato, multisettoriale ed idropotabile, relazione che si sarebbe dovuta presentare al Consiglio regionale, anche al fine di apportare le modifiche necessarie alla legislazione vigente;
- la suddetta relazione, a distanza di tre anni, non è mai stata presentata; a causa di quanto sopra esposto si è determinato un deficit assai rilevante, che grava sui consorzi di bonifica, indi sull'intero mondo agricolo sardo;
- il Consorzio di bonifica della Gallura è la vittima maggiore di questo stato di cose, con un costo ad ettaro dopo la riforma di ben euro 540 per coloro che irrigano e di euro 400 per coloro che non irrigano,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se non ritengano necessario:
1) ed urgente che l'Assessorato regionale dei lavori pubblici, nel rispetto della legge regionale n. 19 del 2006, avuto riguardo del decreto legislativo n. 152 del 2006, presenti una semplice relazione che riveda i criteri di individuazione delle opere multisettoriali;
2) tenere presente che, nei casi in cui alcune delle opere multisettoriali non abbiano il requisito di interconnessione, o appartengano ad un bacino idrografico a sé stante, o abbiano una gestione della risorsa per i diversi usi precisamente regolata ed individuata dall'invaso, possano essere riconsegnate ai precedenti gestori, prevedendo anche il contestuale ripristino della concessione di derivazione delle acque in capo agli stessi;
3) garantire un "prezzo politico" all'agricoltore che preveda il solo pagamento dell'acqua effettivamente utilizzata per l'irrigazione;
4) restituire gli introiti derivanti dalla fornitura a prezzo di costo dell'acqua grezza ad ABBANOA e verso il CINES;
5) ridurre drasticamente la partecipazione della Regione alle spese del Consorzio in virtù appunto degli introiti derivanti dalla gestione predetta;
6) proporre un progetto pilota con il Consorzio di bonifica della Gallura che potrebbe rigestire la diga del Liscia, non essendo più individuata quale opera multisettoriale, prevedendola anche a termine con obbligo di verifica sui risultati, ma avente una gestione diretta dei diversi usi nel rispetto dei dettami previsti ed imposti dalla Regione o in alternativa con quelli precedentemente individuati dal vecchio titolo di concessione di derivazione delle acque.
Cagliari, 19 ottobre 2009