CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 59/A
INTERROGAZIONE BEN AMARA, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione delle lavoratrici e dei lavoratori considerati in esubero presso la VIP Sardegna agroalimentare di Oristano.
***************
Il sottoscritto,
premesso che:
- la VIP Sardegna agroalimentare, azienda operante in Oristano, con sede e stabilimento presso l'area industriale, agglomerato nord, via Parigi, specializzata nel settore della lavorazione e conservazione di prodotti alimentari e della surgelazione di prodotti ittici, controllata, unitamente alla Food Net, che nel medesimo stabilimento cura alcune produzioni specifiche, dal gruppo imprenditoriale facente capo alla famiglia Sberlati, ha attivato le procedure per l'applicazione della cassa integrazione straordinaria per un numero complessivo di 53 unità lavorative sulle 90 attualmente in forza e operanti in regime ordinario;
- il provvedimento di cassa integrazione straordinaria ha interessato finora 46 dipendenti, dei quali 12 sono stati successivamente reinseriti nel ciclo produttivo, così che attualmente risultano essere 34 le unità lavorative considerate in esubero e in attesa di usufruire degli ammortizzatori sociali, attivati dall'azienda a iniziare dal giorno 24 aprile 2009 e previsti per la durata di un anno, fino al 22 aprile 2010;
- la richiesta della procedura di attivazione della cassa integrazione straordinaria, causata, secondo VIP Sardegna agroalimentare, dallo stato di crisi aziendale, era stata preceduta dalla collocazione in ferie forzate e anticipate, a partire dal mese di dicembre 2008, con intensità e gradualità diverse per ciascuna unità lavorativa, collocazione attuata nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori successivamente destinatari del provvedimento di cassa integrazione guadagni (CIG), nonostante la gran parte di loro non avesse ancora maturato la condizione necessaria per usufruire delle ferie in oggetto;
- alla richiesta di concessione della cassa integrazione straordinaria si erano opposte inizialmente le tre organizzazioni sindacali confederali CGIL, CISL e UlL, i cui segretari provinciali si erano rivolti al Prefetto di Oristano e alla Regione Sardegna chiedendo la verifica della effettiva sussistenza dello stato di crisi aziendale, anche se successivamente la CISL aveva mutato la propria posizione sottoscrivendo l'intesa e l'azienda aveva ottenuto il riconoscimento del provvedimento richiesto;
- la procedura di concessione della cassa integrazione straordinaria è stata definita anomala dai sindacati CGIL e UIL, che hanno ritenuto non sussistere le condizioni necessarie ad attuare il provvedimento, in quanto l'azienda non avrebbe fornito la documentazione e gli elementi che attestassero lo stato di crisi aziendale e al contempo sarebbe stata accertata l'esistenza di un accordo di vendita degli impianti di produzione a favore del Gruppo TUO, che controlla il marchio Despar e che recentemente avrebbe acquisito gli impianti di VIP Catering, adiacenti a VIP Sardegna agroalimentare e il fabbricato che contiene gli impianti di produzione di quest'ultima;
considerato che:
- le organizzazioni sindacali CGIL e UIL, nel contestare l'applicazione del beneficio della cassa integrazione straordinaria, in quanto in caso di cessione d'azienda non sussisterebbero le condizioni per usufruire del predetto provvedimento, ne denunciano l'uso discriminatorio nei confronti di una parte degli addetti, in particolare coloro che risultano essere iscritti alle sigle sindacali in oggetto, che verrebbero estromessi dal ciclo produttivo in quanto non graditi all'azienda, la quale sarebbe in tal modo avvantaggiata nelle operazioni di vendita;
- le stesse organizzazioni sindacali e le rappresentanze aziendali dei lavoratori di CGIL e UIL oltre a denunciare lo sperpero di risorse pubbliche conseguente all'uso improprio dello strumento della cassa integrazione, laddove come nel caso in oggetto la legge non ne prevedrebbe la concessione, sottolineano la mancata attivazione di un meccanismo di rotazione che consenta a tutti gli addetti di rientrare in produzione per periodi pur brevi e limitati, seguendo un calendario predefinito di turni, senza subire consistenti penalizzazioni sotto l'aspetto economico, trattandosi principalmente di lavoratori appartenenti a famiglie monoreddito con coniuge e figli a carico;
- pur avendo richiesto e ottenuto l'applicazione delle procedure relative alla cassa integrazione straordinaria, VIP Sardegna agroalimentare farebbe ricorso a prestazioni lavorative esterne all'azienda, forse del tipo job on call (lavoro a chiamata), pare servendosi di operatori provenienti dalla ex consociata VIP Catering, senza che ciò sia consentito in condizioni di crisi aziendale conclamata;
- le lavoratrici e i lavoratori in oggetto provengono, oltreché dalla città di Oristano, anche da numerosi altri centri minori della stessa provincia e, in alcuni casi, dalla provincia limitrofa del Medio Campidano, cioè da territori particolarmente colpiti dal fenomeno della disoccupazione e dello spopolamento, con scarse opportunità di reinserimento lavorativo in tempi brevi;
- lo stabilimento di produzione nel quale attualmente opera VIP Sardegna agroalimentare, nato come COReOr, interamente con investimenti pubblici, trasformatosi poi in Greensar e in seguito acquistato dal gruppo VIP, ha ricevuto, anche nel corso degli anni recenti, agevolazioni e contributi economici a vario titolo, sia attraverso la legislazione regionale che con il finanziamento di corsi di formazione professionale, sempre e comunque finalizzati a garantire e consolidare i livelli occupazionali interni,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'industria e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere:
1) se l'Amministrazione regionale sia informata sugli sviluppi recenti che la vertenza ha assunto;
2) quali misure concrete intendano adottare affinché la vertenza VIP Sardegna agroalimentare si concluda in modo positivo, consentendo la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, la sicurezza economica delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie, il rispetto delle leggi e dei diritti acquisiti in materia di tutela e dignità del lavoro, obiettivi incompatibili con la speculazione economica in atto.
Cagliari, 23 giugno 2009