CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 486/A

Risposta scritta dell'Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale all’interrogazione PORCU - BRUNO sull'inopportunità dell'avviso di mobilità regionale per un posto di dirigente medico nella disciplina di radiologia nell'Azienda ospedaliera G. Brotzu di Cagliari.

***************

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, con la quale viene contestata la procedura di mobilità regionale per un posto di dirigente medico nella disciplina di radiologia nell'Azienda Ospedaliera G. Brotzu di Cagliari, sulla base di quanto relazionato in merito dal Direttore Generale della stessa Azienda, si significa quanto segue.

Con Deliberazione n. 1714 del 14 dicembre 2010 veniva indetto avviso di mobilità regionale per titoli e colloquio, finalizzato alla copertura di un posto di dirigente medico nella disciplina di radiologia, per le esigenze della diagnostica interventistica neuroradiologica, ai sensi del Decreto Legislativo n. 165/2001 e dell'art. 20 del CCNL dell'area medica e veterinaria.

La procedura di reclutamento posta in essere dall'Azienda risulta pienamente conforme a quanto disposto dalla normativa vigente e improntata a criteri di efficienza ed economicità dell'azione amministrativa. Al fine di far comprendere il significato della procedura operata per il reclutamento del dirigente medico, è necessario illustrare le caratteristiche di quel settore specifico della radiologia che è la diagnostica interventistica neuroradiologica, e le attività che essa svolge per la diagnosi e la cura di importanti patologie che, se non curate tempestivamente, portano inesorabilmente alla morte del paziente. Ciò consentirà, peraltro, di dimostrare che, quanto asserito dagli Onorevoli Interroganti circa l'attività interventistica neuroradiologica svolta presso l'A.O. Brotzu, è totalmente privo di fondamento e non trova alcun riscontro nei dati reali, che invece risultano meglio descritti di seguito.

L'interventistica neuroradiologica è quella branca della radiologia che si occupa del trattamento percutaneo, attraverso i cateteri, di patologie cerebrali e midollari, i più importanti dei quali sono quelli intrapresi per la cura degli ictus ischemici o emorragici. Gli ictus sono tra le più frequenti cause di mortalità e di invalidità permanente nei paesi sviluppati, con costi economici e sociali tra i più elevati tra tutte le patologie; le cause degli ictus ischemici sono l'embolia e la trombosi dei vasi arteriosi che aumentano il tessuto cerebrale; tra le cause degli ictus emorragici sono particolarmente importanti le rotture degli aneurismi e delle malformazioni vascolari cerebrali. La caratteristica di tutte queste patologie è la drammaticità dell'evento morboso ad evoluzione spesso estremamente rapida, a volte poche ore o minuti, per la estrema sensibilità del tessuto nervoso a questi insulti, sia a quelli ischemia che quelli emorragici: circa il 50% dei pazienti colpiti da ictus emorragico muore nelle prime fasi di malattia.

Per questi motivi appare evidente l'assoluta importanza dell'immediatezza dei trattamenti, come raccomandato da tutte le organizzazioni sanitarie e dal Ministero della Salute che, nella seduta della 1° sezione del 27/01/2009, verbalizza che "le malattie cerebrovascolari appartengono alla categoria delle patologie ad alta complessità i cui esiti, in termini di mortalità e disabilità, dipendono dal fattore tempo di intervento" e auspica che possa essere "migliorata la prognosi dei pazienti affetti da emorragia sub aracnoidea o portatori di aneurismi cerebrali, mediante la messa in atto di strategie di prevenzione della malattia e di limitazione dei danni legati alla stessa". A tal fine il Ministero raccomanda, nello stesso documento, di "assicurare la cura appropriata di questi pazienti nel minor tempo possibile in una struttura ospedalieria che disponga di una Neurochirurgia e di una Neuroradiologia interventistica". Inoltre, nell'accordo Stato-Regioni del 3 febbraio 2005, è stata affermata la necessità di "Identificare le strutture in grado di riconoscere e trattare rictus ischemico o emorragico con tecnologie disponibili 24 ore su 24, sette giorni su sette, con approccio multidisciplinare comprendente la Neuroradiologia Interventistica".

Nell'A.O "Brotzu" è operativa una struttura angiografica che dal 1995, unica nella nostra regione, eroga prestazioni di neuroradiologia interventistica per la cura dì queste patologie, con una competenza ed una sicurezza terapeutica pari a quelle dei più importanti centri neuro radiologici nazionali.

Malgrado le numerose difficoltà organizzative e strutturali che hanno comportato anche interruzioni dal servizio, questa attività ultraspecialistica (che ha effettuato il trattamento di oltre 300 aneurismi cerebrali, oltre 50 malformazioni artero-venose cerebrali e midollari, fistole durali, nonché numerosi interventi terapeutici endoarteriosi su ictus ischemici) è stata garantita, sino all'espletamento della procedura di mobilità in esame, da un solo medico operatore, posto che gli altri due componenti l'equipe angiografica, per studi e formazione professionale, non hanno mai intrapreso l'attività terapeutica neurologica focalizzando i loro interessi professionali su altri settori (uno sui trattamenti delle patologie neoplastiche del fegato, l'altro sui trattamenti della patologia aterosclerotica e traumatica dell'aorta torace-addominale con il posizionamento delle protesi); entrambe queste attività non hanno molto in comune con quella neuroradiologica che, come le altre, necessita di conoscenze ed esperienze estremamente approfondite e specifiche ed aggiornamenti continui: anche una piccola carenza o errore nell'espletamento di questi trattamenti può avere, infatti, conseguenze mortali.

Ciò ha comportato come conseguenza, che l'unico operatore del settore Neuroradiologico ha accumulato, in tutti questi anni di intensa attività (basti pensare che ognuna di queste procedure dura in media oltre 3 ore di lavoro con i raggi X), una dose di radiazioni ionizzanti che è nettamente superiore a quella di tutti gli altri radiologi e, a detta dei medici e fisici abilitati, è ormai arrivata "a livelli di guardia", ai limiti dell'allontanamento obbligatorio dal servizio; lo stesso pertanto, malgrado la totale dedizione e la continua reperibilità generica per possibili chiamate in emergenza da oltre 15 anni, non è più in grado di garantire una attività adeguata, sia per l'aumentata richiesta di prestazioni, ma anche per l'impossibilità di assicurare gli interventi per l'intero arco temporale della giornata, come auspicato dal documento Ministeriale succitato e come anche previsto per le strutture ospedaliere sede di DEA di 2° livello. Ciò comporta che, sempre più spesso, pazienti ricoverati con gravi emorragie cerebrali e subaracnoidee nei quali può essere preferibile, secondo protocolli accettati oramai da tutti in ambito internazionale, la terapia interventistica endovascolare, debbano invece essere trattati con terapie meno adeguate.

Purtroppo non sono solo i pazienti emorragici ad essere penalizzati dalle carenze del servizio in argomento. Da qualche anno è in corso, nei più importanti centri neurologici e neuro radiologici italiani, uno studio, approvato dal Ministero della Salute, chiamato "Syntesis expansion" per il trattamento dei pazienti colpiti da ictus ischemia). Questo studio, che in molti casi prevede la terapia interventistica del neuro radiologo, conferma i dati secondo i quali più precoce è l'atto terapeutico, da intraprendere entro le 4-6 ore dall'insorgenza dei sintomi, e migliori sono i risultati in termini di decessi e di residue invalidità. La carenza di operatori neuro radiologici ha impedito di partecipare allo studio, un'importante occasione di esperienza professionale sulle nuove possibilità terapeutiche da utilizzare al servizio dei pazienti.

Un'altra patologia nella quale, in quest'ultimo periodo, si sta prospettando un'applicazione terapeutica di interventistica neuroradiologica è la sclerosi multipla, patologia ad elevata incidenza nella nostra regione.

Alcuni studi recenti sembrerebbero mettere in relazione la malattia, o un decorso della stessa meno benigno, con la presenza, nei pazienti, di alterazioni del lume di alcune importanti vene cerebrali (stenosi), il trattamento delle quali, normalmente eseguibile nelle strutture di interventistica vascolare, sembrerebbe apportare notevoli miglioramenti nel quadro cinico dei malati; i risultati, apparentemente positivi ancorché in gran parte da verificare con riscontri obiettivi, hanno suscitato grandi aspettative nei pazienti che chiedono l'istituzione di centri di diagnosi, da eseguirsi con ecografia-doppler, secondo criteri standard già codificati e di terapia; questi centri non possono che essere identificati nelle strutture di interventistica vascolare presenti, per la specifica competenza sia diagnostica che terapeutica.

Allo scopo dunque di fronteggiare le nuove e sempre più impegnative esigenze del settore neuro radiologico, la struttura complessa di Radiologia dell'AO Brotzu aveva progettato, già da qualche anno, l'acquisizione di un radiologo da avviare all'attività interventistica neuroradiologica, preferibilmente già introdotto alla materia e con un'esperienza lavorativa in qualche grande centro Neuroradiologico nazionale, per contribuire al miglioramento anche culturale del servizio. L'affiancamento all'operatore in organico avrebbe garantito un più regolare e sicuro svolgimento degli interventi e l'avvio del processo di fisiologico rinnovamento degli operatori, senza intralci o interruzioni nell'erogazione di un servizio fondamentale per la sanità regionale. Ciò anche in considerazione degli indirizzi del Ministero della Salute che, nel documento già menzionato, afferma che "tenuto conto che il numero dei Neuroradiologici interventisti (solo 75 in Italia) non è tale da fornire un servizio adeguato............si ravvisa la necessità, soprattutto in alcune Regioni particolarmente carenti, di............e formare nuovi neuroradiologi per coprire le esigenze nazionali".

L'esigenza di formazione di operatori neuroradiologi si è fatta pressante ed inderogabile con l'acquisto di un angiografo di ultimissima generazione, uno dei più moderni e completi attualmente in funzione nell'intero Servizio sanitario nazionale, in grado di offrire diagnosi sempre più precise, che pone la nostra regione all'avanguardia nell'attività della neuroradiologia interventistica (la prima consegna in Italia è stata fatta all'azienda Brotzu nel gennaio del 2011).

Considerato tutto quanto sopra, appare chiaramente dimostrata e di tutta evidenza, l'assoluta necessità ed urgenza dell'acquisizione della figura professionale specializzata nelle procedure interventistiche Neuroradiologiche, richiesta nel bando di mobilità in esame.

A tal fine è stato ritenuto opportuno utilizzare, quale procedura di reclutamento, l'istituto della mobilità, a detta degli interroganti "di dubbia legittimità". Al riguardo, è bene rammentare che le disposizioni normative vigenti hanno sancito il principio per tutte le amministrazione pubbliche, compreso il comparto sanitario, per cui le amministrazioni, prima di procedere all'espletamento di procedura concorsuali finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità. Da tali previsioni normative e dal consolidato orientamento giurisprudenziale, emerge la chiara volontà del legislatore di privilegiare, anche in un'ottica di contenimento del costo del personale, l'acquisizione di risorse umane tramite la mobilità rispetto alle altre ordinarie misure di reclutamento, salvo che la P.A. non reputi di operare diversamente, in situazioni eccezionali e per motivate esigenze di interesse pubblico.

Le considerazioni ed illazioni poste a base dell'interrogazione, sono quindi da respingere in toto perché assolutamente infondate e non rispondenti al vero. Si precisa, al riguardo, che:
a) l'organico della struttura operativa di Neuroradiologia interventistica, al momento dell'avvio della procedura, non era (ed è ancora in parte) sufficiente e adeguato a garantire le esigenze ordinarie, né tantomeno straordinarie, di un ospedale come il Brotzu, oggi centro di riferimento regionale per la cura delle patologie neurologiche, anche in considerazione dei sempre più vasti campi di applicazione di questa attività;
b) i tempi di pubblicazione del bando di mobilità (dal 27 dicembre 2010 al 7 gennaio 2011) contestati dagli interroganti, hanno compreso solamente 3 giornate festive consentendo la disponibilità di n. 9 giorni lavorativi, sicuramente idonei alla presentazione delle domande;
d) le graduatorie esistenti dei precedenti concorsi per medici radiologi, contrariamente a quanto asserito, non erano utilizzabili, a norma di legge, per ricoprire un posto di nuova istituzione, non inserito nel bando di precedenti concorsi.

Per quanto sopra illustrato e considerate le argomentazioni svolte in merito dal Direttore Generale dell'AO Brotzu (già Commissario nel periodo del bando di selezione in argomento), si deve ragionevolmente ritenere che la scelta dell' Azienda di utilizzare la procedura di mobilità quale modalità di reclutamento del personale, sia stata effettuata in coerenza con le disposizioni normative in materia e in ossequio dei principi di economicità, efficacia ed efficienza che devono improntare l'azione amministrativa.

L'Assessore
Antonio Angelo Liori