CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all’interrogazione MELONI Valerio - MANCA - BRUNO - LOTTO - CARIA - ESPA - SOLINAS Antonio sui gravi disservizi all'utenza determinati dalla carenza di personale nel Dipartimento di salute mentale della ASL n. 1 di Sassari.
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Con riferimento all'interrogazione in oggetto concernente la situazione organica e organizzativa del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) della ASL n. 1 di Sassari, sulla base delle informazioni acquisite presso la Direzione aziendale della stessa, si rappresenta quanto segue.
A fronte delle problematiche che oramai da diversi anni caratterizzano il funzionamento del Dipartimento della Salute Mentale, la ASL 1 ha sottoposto all'attenzione dell'Assessorato dell'Igiene e Sanità un piano di riassetto nel quale, oltre ad indicare le criticità del contesto preesistente (in particolare quelle relative alla consistenza numerica degli operatori e al necessario adeguamento di alcune strutture), vengono illustrate le possibili strategie atte a rendere il DSM più rispondente ai bisogni della popolazione e al perseguimento dei compiti attribuiti dalla normativa nazionale e regionale. Nelle more di un riassetto organizzativo e logistico, tenuto conto del contesto di straordinario rigore economico e dei vincoli di spesa per il personale sanitario, l'Azienda ha, comunque, avviato ogni possibile iniziativa utile a migliorare i servizi di salute mentale. In particolare, nell'ambito delle risorse derivanti dal finanziamento straordinario per la riqualificazione dell'offerta dei servizi di salute mentale, disposto dalla Giunta Regionale con Deliberazione n. 49/28 del 5.12.2007, si è provveduto ad avviare la procedura per la sostituzione di due psichiatri di ruolo cessati dal servizio, anche al fine di consentire l'ampliamento dell'orario di apertura dei Centri di Salute Mentale per almeno 12 ore al giorno.
Per quanto riguarda la situazione relativa alle strutture complesse, l'art. 39 dell'atto aziendale prevede specificamente che le strutture complesse e semplici dipartimentali verranno attivate progressivamente sulla base della effettiva capacità organizzativa ed economica dell'Azienda. Tale concetto è rafforzato da un'ulteriore disposizione contenuta nell'art. 47 dell'atto aziendale, che recita "L'articolazione dei servizi (...) disegna prospetticamente, a partire dalla situazione attuale, il futuro assetto organizzativo dell'Azienda, tenendo conto delle risorse disponibili e dei vincoli posti dalla normativa nazionale relativamente alla evoluzione del costo del personale e, conseguentemente, delle dotazioni organiche; pertanto le nuove strutture complesse e semplici dipartimentali verranno attivate in maniera graduale, previa autorizzazione regionale e verifica della compatibilità con le risorse disponibi".
Rispetto a quanto asserito dagli interroganti in merito alla presunta violazione delle norme relative alla destinazione degli edifici degli ex ospedali psichiatrici, si osserva che la scelta di ubicare i servizi per la salute mentale al di fuori dell'ex Ospedale Psichiatrico Rizzeddu rappresenti un doveroso atto di ripristino della legalità che intende seguire lo spirito e la sostanza di quelle disposizioni di legge che si collocano nell'ambito del processo di superamento della realtà delle ex aree manicomiali. L'art. 32 comma 6 della Legge 27 dicembre 1997 n. 449 prevede, infatti, che "I beni mobili ed immobili degli ospedali psichiatrici dimessi possono essere utilizzati per attività di carattere sanitario, purché diverse dalla prestazione di servizi per la salute mentale o dalla degenza o ospitalità di pazienti dimessi o di nuovi casi...". La posizione del legislatore di collocare i servizi per la salute mentale al di fuori degli ex ospedali psichiatrici è stata successivamente ribadita dalla legge 388/2000 che, all'art. 83 comma 8, stabilisce che "I beni mobili e immobili degli ex ospedali psichiatrici già assegnati o da destinare alle aziende sanitarie locali o alle aziende ospedaliere, sono a loro volta destinati alla produzione di reddito attraverso la vendita, anche parziale, degli stessi, con diritto di prelazione per gli enti pubblici, o la locazione". Nell'individuazione dei locali da destinare ai servizi del DSM si è tenuto conto, quindi, delle indicazioni di cui alla Legge 833/1978 per la quale la tutela della salute mentale deve essere attuata privilegiando il momento preventivo e inserendo i servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali, in modo da eliminare, pur nella specificità delle misure terapeutiche, ogni forma di discriminazione e di segregazione. Nello specifico, la Direzione aziendale, per motivi di ordine economico e logistico, ha ritenuto necessario rinunciare ai locali di via Zanfarino utilizzati in locazione per la sede del CSM 1, in quanto valutati, dal responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione aziendale, non idonei dal punto di vista igienico-sanitario e non conformi alle norme di sicurezza. La soluzione prescelta dalla Direzione aziendale individua, come sede del CSM 1 e del DSM, i locali di via Amendola, immediatamente fruibili e finora assegnati al Dipartimento di Prevenzione. Tale sistemazione appare ampiamente migliorativa rispetto alle precedenti ubicazioni in quanto consente di porre in essere sinergie ed economie di scala tra componenti del Dipartimento e di fornire importanti servizi accessori. Si prevede, infatti, di centralizzare gli ambulatori del Servizio Antidiabetico e di aprire uno sportello nutrizionistico di cui potranno avvantaggiarsi, in primis, gli utenti del CSM per contrastare le sindromi dismetaboliche correlate all'utilizzo dei neurolettici atipici necessari per la terapia dei disturbi psicotici gravi. Tipologia e dimensioni dei locali di via Amendola si prestano, inoltre, all'ubicazione di un centro diurno e di un day hospital (strutture attualmente non disponibili a Sassari) ai sensi del Progetto obiettivo "Tutela della salute mentale 1988-2000, del vigente PSR e delle Linee di indirizzo per l'organizzazione dei dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze di cui alla DGR n. 35/6 del 12.09.2007. La centralità della sede di via Amendola consente, inoltre, un facile accesso con i mezzi pubblici ed evita la marginalizzazione che inevitabilmente conseguirebbe ad un'ubicazione periferica.
Tale sistemazione si colloca, inoltre, nell'ambito di quel processo di definitivo superamento della realtà degli ex ospedali psichiatrici posto che consentirebbe, a differenza di quanto accadrebbe nel caso in cui il servizio trovasse allocazione nella struttura dell'ex Ospedale psichiatrico di Rizzeddu, di evitare l'etichettamento di coloro che si rivolgono alla struttura. Di converso, si è scelto di collocare nell'area Rizzeddu, il Dipartimento di Prevenzione, ciò anche al fine di favorire l'integrazione tra le sue varie articolazioni che comprendono servizi essenziali quali il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spresal), il Servizio Sanità Animale, il Servizio Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati, il Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, l'U.O. Coordinamento delle attività di educazione sanitaria, prevenzione e promozione della salute e l' U.O. Medicina Legale.
Asseriscono, infine, gli interroganti, che la decisione di cambiare la destinazione alle strutture ristrutturate nell'ex Ospedale di Rizzeddu farebbe venir meno il progetto di integrazione del servizio psichiatrico con l'archivio e la biblioteca. Al riguardo si osserva, invero, che è intenzione della ASL 1 valorizzare il patrimonio storico e artistico della struttura, rendendolo fruibile alla collettività. A tal fine, l'intero piano della palazzina, già sede del DSM, è stato destinato a conservare la memoria storica dell'ospedale psichiatrico e della realtà manicomiale. La Direzione aziendale sta, inoltre, valutando la possibilità di partecipare, mediante un progetto specifico, al bando a regia regionale "Sistema Museale".
L'Assessore
Antonio Angelo Liori