CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 436/A

Risposta scritta dell’Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale all’interrogazione SANJUST sulla possibilità che nelle ASL della Sardegna possa essere avviata la sperimentazione del metodo promosso dal prof. Paolo Zamboni per la cura della sclerosi multipla attraverso l’intervento di angioplastica per la cura della CCSVI.

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Con riferimento all’interrogazione in oggetto, relativa alla necessità di inserire le ASL della Sardegna nella sperimentazione clinica finalizzata a verificare l’efficacia del metodo terapeutico promosso dal Prof. Zamboni per la cura della sclerosi multipla, si concorda con l’Onorevole Interrogante sulla necessità di garantire alle persone affette dalla patologia le più moderne opportunità diagnostiche e terapeutiche. Tuttavia, pur condividendo l’opportunità di mettere a disposizione dei pazienti metodiche efficaci e all’avanguardia, non pare ragionevole consentire l’utilizzo di protocolli diagnostici e terapeutici non sufficientemente validati dalla comunità scientifica, in particolare quando non siano scevri da rischi, e quindi, ingenerare false speranze nelle persone ammalate.

Il Ministero della Salute, con propria nota del 27 Ottobre 2010, inviata a tutti gli Assessori Regionali alla Sanità, ribadiva il divieto di utilizzare le procedure di disostruzione delle vene centrali per la terapia della Sclerosi Multipla, nonché la necessità, alla luce delle numerose e autorevoli perplessità manifestate in letteratura non solo sulla procedura diagnostica ma sull’esistenza di un legame causale tra CCSVI e SM, di una sperimentazione multicentrica che verifichi gli assunti del Prof. Zamboni.

Ciò premesso, gli indirizzi politici e gestionali non possono costringere ad utilizzare metodologie diagnostiche e terapeutiche, soprattutto invasive, potenzialmente rischiose per l’incolumità dei pazienti (la Stanford University ha sospeso le procedure di disostruzione per un decesso, e sono segnalati altri gravi eventi avversi) quando non validate dalla comunità scientifica. L’Assessorato della Sanità non è un organo scientifico e non ha competenza nel campo della ricerca, perciò non spetta all’organo politico prendere decisioni inerenti alla validità delle metodologie di cura. Ad ogni modo, la Giunta Regionale ed in particolare il sottoscritto che ha delega per la Sanità, non può che ribadire quanto sopra affermato in merito alla massima disponibilità a sostenere le sperimentazioni sul metodo Zamboni qualora dovesse essere dimostrato il fondamento scientifico e giungessero dal Ministero della Salute direttive per rendere disponibili le succitate procedure terapeutiche, nel superiore interesse dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla.

Per quanto riguarda l’opportunità di incrementare nelle ASL della Sardegna il numero di ecocolordoppler necessari per la diagnosi della CCSVI, l’Assessorato ha già provveduto a dare disposizioni affinché le Aziende Universitarie di Cagliari e di Sassari acquistino due ecografi dedicati e validati per la diagnosi di CCSVI.

L'Assessore
Antonio Angelo Liori