CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all’interrogazione ESPA - BRUNO - CARIA - MELONI Valerio sull'esercizio della pratica della contenzione nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura n. 1 di Cagliari, sulla riduzione degli orari di apertura dei servizi territoriali per la salute mentale e sull'attuazione della legge n. 180 del 1978 (cosiddetta legge Basaglia).
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In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, anche sulla base di quanto illustrato dal Direttore del Centro Salute Mentale in merito alla problematica in oggetto, si rappresenta quanto segue.
La pratica della contenzione risulta un intervento attuato, da vari decenni, nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del presidio ospedaliero SS. Trinità dì Cagliari, unico Servizio Psichiatrico Ospedaliero della ASL n. 8 di Cagliari sino al 2008. Nel periodo sottoposto a monitoraggio, dal 2006 al 2010, il ricorso alla contenzione si è costantemente e significativamente ridotto, passando dai n. 158 episodi di contenzione del 2006, ai n. 28 episodi del 2010. Nello specifico, il fenomeno della contenzione è stato valutato dalla Direzione del Dipartimento di Salute Mentale e dallo stesso Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, a partire dal 2006, tramite una apposita scheda di rilevazione, inviata obbligatoriamente dal Servizio al DSM per ogni singolo episodio di contenzione.
Sull'argomento è stata redatta, inoltre, una ricerca che rilevava, tra l'altro, n. 158 episodi di contenzione nell'anno 2006 e n. 122 episodi nell'anno 2007. Nell'anno 2008 su n. 900 ricoveri si registrarono n. 40 contenzioni. Mentre, per quanto riguarda il primo anno di attività dei due Servizi, ossia, il periodo febbraio 2009 - febbraio 2010 (il 2°SPDC è stato aperto nel 2009), dai report di attività risultano n. 29 contenzioni su n. 448 ricoveri nel SPDC 1 e n. 15 contenzioni su n. 467 ricoveri nel SPDC 2. Infine, dal monitoraggio degli eventi sentinella in corso di ricovero nel biennio 2009-2010, risultano n. 41 contenzioni su n. 871 ricoveri nel SPDC 1 e n. 30 contenzioni su n. 920 ricoveri nel SPDC 2; rispettivamente il 4,7% ed il 3,2% di contenzioni sui ricoveri totali.
Dall'analisi del fenomeno si può dedurre che le pratiche di contenzione non fanno parte dei dispositivi ordinari di cura dei pazienti negli SPDC e che esse vengono considerate interventi scaturenti da uno stato di necessità che si tende, comunque, a prevenire.
Nel corso dell'anno 2010 sono state diffuse e condivise nei due SPDC, le Raccomandazioni redatte dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome nel mese di luglio 2010, contenute nel documento "Contenzione Fisica in Psichiatria: una Strategia possibile di Prevenzione". Le sette Raccomandazioni finali del documento coincidono in gran parte con le iniziative già in corso nei due SPDC quali, ad esempio, il monitoraggio del fenomeno, la trasparenza, la formazione degli operatori, i progetti finalizzati.
E' stato, inoltre, osservato il suggerimento espresso per il Ministero della Salute da parte del Gruppo Interregionale della Salute Mentale che recita: "In ogni caso gli Interventi vanno adeguatamente documentati, anche per dimostrare che non è stato applicato un livello di violenza superiore a quello della violenza cui si voleva porre rimedio".
La Regione Sardegna e l'Azienda Sanitaria di Cagliari rientrano a pieno titolo tra le regioni e le aziende sanitarie che attuano un ridotto numero di contenzioni e che stanno attivando programmi e strategie per la prevenzione delle contenzioni fisiche in situazioni di emergenza psichiatrica. In particolare, il 1° SPDC nel 2010 ha realizzato, con esito positivo, un progetto dal titolo "Riduzione di eventi sentinella: aggressione verso operatori e terzi, contenzioni, tentativi di suicidio, fughe".
La sospensione del servizio posti letto presente presso i C.S.M. di Quartu Sant'Elena e di Cagliari A è stata adottata dal Dipartimento di Salute Mentale in quanto gli stessi sono risultati scarsamente utilizzati (sempre al di sotto del 50%), anche a fronte delle risorse mediche ed infermieristiche impegnate, e ad ogni modo, ritenute poco utili rispetto alle esigenze assistenziali relative agli interventi residenziali ed alle condizioni d'acuzie. Ad ogni buon conto, l'Azienda Sanitaria di Cagliari intende garantire, tramite il Dipartimento di Salute Mentale, gli interventi centrati sul territorio e finalizzati alla diagnosi, cura e riabilitazione, onde assicurare e migliorare i livelli qualitativi di assistenza nel territorio aziendale, anche all'interno degli interventi integrati dei PLUS, valorizzando il protagonismo e la responsabilizzazione di utenti, familiari e cittadini attivi nello spirito della legge n. 180 del 1978.
Per quanto riguarda, infine, il quesito di cui al punto 4, ossia, quali azioni si intenda intraprendere affinché la Regione Sardegna possa continuare a garantire il rispetto dell'attuazione dei principi stabiliti dalla legge n. 180 del 1978, si informano gli Onorevoli Interroganti, che la Giunta Regionale, su proposta dell'Assessore scrivente, con Deliberazione n. 16/13 del 29.03.2011 ha approvato le Linee guida in materia di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e di Accertamento Sanitario (ASO) per persone sofferenti mentali. Le Linee Guida in materia di TSO e ASO, sono state formulate sulla base delle "Raccomandazioni in merito all'applicazione di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori per malattia mentale" (artt. 33, 34, 35 Legge 23 dicembre 1978 n. 833), approvate dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano in data 19 marzo 2009, e dispongono indicazioni omogenee sull'utilizzo di tali procedure, con lo scopo di rimediare alla difformità di applicazione nel territorio regionale.
Il provvedimento rappresenta un importante strumento non solo per garantire la corretta applicazione delle procedure di trattamento sanitario obbligatorio, ma anche per ridurre le pratiche di contenzione attraverso progetti di prevenzione, col coinvolgimento in rete di tutti gli operatori dei servizi territoriali. A tal fine è prevista, fra l'altro, l'attivazione di programmi di formazione interprofessionale, finalizzati alla condivisione delle competenze necessarie.
L'Assessore
Antonio Angelo Liori