CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 335/A

Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell’ambiente all’interrogazione VARGIU sull'invasione di catrame nell'arenile del Poetto di Cagliari e Quartu.

***************

L’ARPAS, il giorno 14 luglio 2010 ha ricevuto dalla Capitaneria di Porto di Cagliari la segnalazione della presenza di sostanze catramose provenienti dal mare e depositate dalla corrente sulla battigia a partire dai pressi dell’Ospedale Marino sino al Margine Rosso unitamente alla richiesta di campionamento ed analisi dell’arenile interessato dal fenomeno.

Il personale del Dipartimento ARPAS ha provveduto ad effettuare una ispezione di verifica, secondo quanto previsto dall’art. 12 del DLgs 116/2008, lungo gli arenili delle località Calamosca e Poetto (Comuni di Cagliari e di Quartu Sant’Elena).

L’arenile di Calamosca è stato ispezionato in tre punti, a partire dal punto di balneazione n. 64 (Centro Spiaggia) sino alla baia di Is Pruinis (Concessione La Paillotte): solo lungo il lato sinistro della spiaggia di Calamosca è stata evidenziata una esigua presenza di sostanza catramosa depositata sui ciottoli nella battigia, mentre negli altri punti ispezionati non è stata evidenziata alcuna anomalia.

Per quanto riguarda il litorale del Poetto, l’ispezione ha riguardato n. 8 punti di balneazione (dal n. 62 Marina Piccola al n. 49 Margine Rosso sotto ringhiera) ricadenti nel Comuni di Cagliari e di Quartu Sant’Elena. Nelle acque dei punti ispezionati, relativi alle zone di balneazione, non è stata rinvenuta alcuna anomalia relativamente alla presenza di film idrocarburici e di materiali catramosi in sospensione, e la trasparenza è risultata superiore a 1 m (disco secchi). Per il tratto di litorale Margine Rosso – sotto ringhiera dove è stata evidenziata una notevole presenza di materiale algale misto a sostanze catramose è stata sollecitata la predisposizione di un’ulteriore intervento di bonifica da parte del Comune di Quartu Sant’Elena.

Riferisce l’ARPAS che per quanto attiene all’individuazione delle responsabilità di tale danno, nessuna informazione può derivare dall’analisi dei campioni di catrame rinvenuti sulla battigia, in quanto le miscele di idrocarburi sono sostanze che, a contatto con l’aria e con l’acqua di mare, subiscono variazioni di composizione (legate alle differenze di volatilità e solubilità), per cui è impossibile risalire alla composizione originaria.

A causa della variabilità delle direzione dei venti e delle correnti marine risulta difficoltosa l’individuazione della provenienza del materiale inquinante.

Qualche ausilio potrebbe venire dall’analisi delle foto da satellite, quando disponibili.

Per quanto attiene al quesito n. 2 dell’interrogazione si informa che il Corpo Forestale svolge, tra le attività ordinarie dei propri reparti, attività di controllo e vigilanza per la salvaguardia degli ecosistemi costieri, marini, fluviali e lacustri. Nello specifico, i mezzi e gli uomini delle basi logistico operative navali (BLON) vengono utilizzati nell'attività di sorveglianza e custodia del patrimonio naturale e in particolare nelle aree marine protette.

Pur garantendo un’attenzione vigile sui potenziali danni all’ambiente causati dallo sversamento in mare di sostanze nocive in occasione dei servizi di istituto, il C.F.V.A. non ha, al momento, specifiche competenze in ordine al monitoraggio satellitare (come il blue box) e rintracciabilità delle petroliere che transitano in prossimità delle nostre coste.