CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 203/A

Risposta scritta dell'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale all'interrogazione LADU - BARDANZELLU - FLORIS Rosanna - PETRINI - RANDAZZO - RASSU - SANNA Paolo Terzo - SANJUST sull'importazione di latte da Paesi esteri che non rispetterebbe la normativa sulla tracciabilità e sulle gravi conseguenze nel mercato lattiero-caseario locale.

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Con riferimento all'interrogazione in oggetto si riferisce quanto segue:

Attualmente non si configurano rischi di alcun genere sulla commercializzazione di latte fresco in quanto le difficoltà logistiche e l'ottima organizzazione dei produttori isolani fanno sì che il mercato interno sia praticamente inaccessibile. Diverso è il caso del cosi detto "alto pastorizzato", una via di mezzo tra il fresco e l'uht che, però, non è soggetto alla normativa nazionale sullo stesso fresco. Allo stato, quindi, non si configura alcun caso di prodotto spacciato per sardo in tale comparto e non risultano violazioni in merito alla tracciabilità dei prodotti.

Ugualmente per le produzioni diverse dal latte fresco, pur non rientrando nell'oggetto dell'interrogazione, si comunica che, allo stato non si registrano anomalie sul sistema né notifiche di violazioni da parte degli organismi preposti al controllo.

In merito al prezzo dei latte la criticità grave attiene esclusivamente all'ovino e non è certo da ascrivere a importazioni, bensì alla debolezza strutturale di un comparto poco dinamico e incline alla riconversione produttiva, troppo dipendente dalla mono cultura del pecorino romano. Per gli altri latti, vaccino e caprino, il prezzo regionale, attualmente, è tra i più alti in europa, di circa cinque centesimi quello vaccino e addirittura di 15 centesimi quello caprino.

Nel 2009 sugli oltre 550 milioni di litri di latte prodotti nell'isola, di cui oltre 200 vaccini e 350 ovicaprini, sono stati importati circe 8 milioni di litri in Sardegna, 6 ovicaprini e 2 vaccini. Il fenomeno che vale circa l'1,6% è da motivare prevalentemente alla necessità di lavorare latte fresco destagionalizzato.

Nel caso del latte caprino, invece, è dovuto, al deficit tra domanda e offerta. Nell'ultimo decennio, infatti, vi è stata una vera e propria riscoperta di questo prodotto, emarginato in passato dalla monocultura dell'ovino, tanto che oggi la Sardegna non è più in grado di soddisfare il fabbisogno dell'industria casearia regionale.

Attualmente le statistiche istat indicano in circa 50 milioni di litri la produzione annua, di cui oltre il 70% resta indifferenziato da quello ovino e solo il 30% viene trasformato in quanto tale da più di 150 trasformatori privati e cooperatori, grandi e piccoli. Nella scorsa legislatura sia produttori che trasformatori hanno esortato la giunta a finanziare l'acquisto di capi caprini per procedere a soddisfare il fabbisogno, a valere sulla LR 21/2000. La misura avrebbe avuto il doppio vantaggio di attuare una riconversione dall'ovino e di velocizzare il processo grazie ad un contributo pubblico pari al 50% della spesa sostenuta. Il precedente esecutivo ha preferito investire in altre direzioni tanto che fu forte la contrapposizione tra chi allora produceva e trasformava e il governo regionale. Attualmente tale misura non e' più finanziabile a causa del nuovo regolamento comunitario che dal 2007 disciplina gli aiuti di stato.

importazioni 2009

- formaggi a base di latte crudo: 69 tonnellate

- formaggi a base di latte trattato: 906 tonnellate (-29% rispetto al 2008)

- latte liquido crudo: 824.560 litri (-16% rispetto al 2008)

- latte liquido pastorizzato: 167.742 litri (+68% rispetto al 2008)

- latte liquido termizzato: 5 milioni 170mila litri (+120% rispetto al 2008. Il dato è dovuto al bassissimo
costo del latte vaccino)

- latte liquido uht: 2 milioni 721 mila litri (+50% rispetto al 2008)

i dati comprendono sia latte vaccino (la maggior parte), caprino e ovino (in minima parte), tutto questo
latte e formaggi sono comunque importati da Paesi Ue (Francia, Germania e Olanda tra tutti) e
vengono controllati sia in arrivo che in partenza dai vari Servizi veterinari.

l'Assessore
Andrea Prato