CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 145/A

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all’interrogazione LAI - SANNA Matteo - BARDANZELLU sulla situazione del Consorzio di bonifica della Gallura e sui provvedimenti da adottare per superare le difficoltà del Consorzio medesimo, conseguenti all'applicazione della riforma della legge regionale 6 dicembre 2006, n.19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), deliberata nella precedente legislatura, in attuazione di alcune disposizioni della parte terza del decreto legislativo n. 152 del 2006 quali il recepimento della direttiva comunitaria n. 2000/60/CE.

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Con riferimento all'interrogazione n. 145/A, presentata dai consiglieri regionali SANNA Matteo - BARDANZELLU, si trasmette la relazione predisposta dall'ufficio competente per materia di questo Assessorato contenente utili elementi di risposta alla suddetta interrogazione avente ad oggetto la situazione del Consorzio di bonifica della Gallura e sui provvedimenti da adottare per superare le difficoltà del Consorzio medesimo, conseguenti all'applicazione della riforma della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), deliberata nella precedente legislatura, in attuazione di alcune disposizioni della parte terza del decreto legislativo n. 152 del 2006 quali il recepimento della direttiva comunitaria n. 2000/60/CE.

L'Assessore
Angelo Carta

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Con riferimento alla nota trasmessa dall'Ufficio di gabinetto della Presidenza prot. n. 0006207 del 22.10.2009 si forniscono, relativamente ai punti che riguardano specificatamente questo Assessorato, gli elementi di risposta riguardanti in particolare la L.R. n. 19/2006 "Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici" di competenza di questo Assessorato.

    Principi ispiratori della Legge n. 19/2006

Tra i principi ispiratori della Legge n. 19/2006 deve annoverarsi in primo luogo la Direttiva Quadro sulle acque 2000/60/CE. Direttiva che, oltre ad individuare una serie di obiettivi principali volti alla salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità ambientale, nonché all'utilizzazione raccorta e razionale delle risorse idriche, detta alcune forme di intervento, tra cui la riorganizzazione amministrativa per evitare la frammentazione delle competenze tecnico-amministrative in materia di risorse idriche, attribuite alle varie strutture create e trasformate dagli Stati membri nel corso del tempo.

A questi principi si ispira la Legge n 19/06, che, all'art 1, comma 1, riconosce "...l'acqua quale patrimonio da tutelare in quanto risorsa limitata di alto valore ambientale, culturale ed economico; considera altresì l'accesso all'acqua quale diritto umano, individuale e collettivo e ne regolamenta l'uso, in attuazione dell'articolo 43 della Costituzione, al fine di salvaguardare i diritti e le aspettative delle generazioni future".

    Contesto normativo

La citata L.R. n. 19/2006 disciplina funzioni e compiti primari per il governo delle risorse idriche sotto il profilo quantitativo e qualitativo.

L'art. 3 della legge definisce, tra l'altro, il sistema idrico multisettoriale regionale come l'insieme delle opere di approvvigionamento idrico e di adduzione che, singolarmente o perché parti di un sistema complesso, siano suscettibili di alimentare, direttamente o indirettamente, più aree territoriali o più categorie differenti di utenti, contribuendo ad una perequazione delle quantità e dei costi di approvvigionamento.

L'art 11 "Disposizioni concernenti l'utilizzazione delle risorse idriche" stabilisce che la Regione subentra nella sola titolarità di tutte le concessioni di acqua pubblica, o dei titoli a derivare comunque denominati in corso ovvero di tutte le domande di concessione in istruttoria, in capo ad enti pubblici o a partecipazione pubblica, che utilizzino o prevedano l'utilizzo delle infrastrutture, degli impianti ad essa trasferiti ai sensi dell'articolo 6 della Legge 2 maggio 1976, n. 183 (Disciplina dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno per il quinquennio 1976-80), e quelli realizzati con finanziamenti regionali, nazionali e comunitari, purché inseriti nel sistema idrico multisettoriale regionale.

Il nuovo gestore del sistema idrico multisettoriale regionale è individuato nell'Ente Autonomo del Flumendosa che si trasforma in Ente Acque della Sardegna (ENAS) con competenza territoriale su tutto il distretto idrografico unico regionale (art. 18).

Il combinato dei suddetti articoli introduce il nuovo assetto della gestione del sistema idrico multisettoriale regionale.

L'art. 30 "Trasferimento di gestione" sancisce che i soggetti che alla data di entrata in vigore della presente legge gestiscono singoli impianti del sistema idrico multisettoriale regionale cessano nell'attività di gestione a decorrere dall'effettiva operatività del nuovo soggetto gestore delle opere rientranti nel sistema idrico multisettoriale regionale.

L'art. 30, comma 3, prevede che " In sede di prima applicazione l'Assessorato regionale dei lavori pubblici procede, entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla ricognizione e identificazione delle opere del sistema idrico multisettoriale regionale di competenza della Regione da affidare al soggetto gestore e del personale adibito alla gestione delle opere, individuato sulla base delle certificazioni dei rappresentanti legali dei soggetti gestori di cui al comma 1".

In attuazione del comma 3, dell'art. 30, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 51/57 del 20.12.2007, è stata approvata la ricognizione e identificazione delle opere del sistema multisettoriale regionale di competenza della Regione, da affidare al nuovo gestore.

In attuazione del comma 4, dell'art. 30, con Decreto del Presidente della Regione n. 135 del 27.12.2007, le opere appartenenti al SIMR, di cui all'elenco approvato con Delibera 51/57, sono state dichiarate di competenza regionale e trasferire in gestione all'ENAS.

L'allegato n. 6 al Decreto del Presidente della Regione n. 135 del 27.12.2007 individua la diga sul fiume Liscia ed il torrino di presa, gestiti dal Consorzio di Bonifica della Gallura, tra le opere rientranti nel sistema idrico multisettoriale regionale e pertanto ne dispone il trasferimento.

Infine, l'art 32 prevede che "Al fine della migliore ed unitaria gestione pubblica del sistema idrico integrato, multisettoriale ed idropotabile la Giunta Regionale, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, presenta al Consiglio regionale una relazione sullo stato di attuazione delle normative regionali concernenti il governo della risorsa idrica e i soggetti gestori e sulla loro efficacia proponendo, inoltre le eventuali integrazioni e modifiche necessarie alla legislazione vigente."

    Conseguenze del nuovo assetto della gestione del Sistema Idrico Multisettoriale Regionale (SIMR)

L'applicazione della L.R. n. 19/2006 ha comportato, come visto sopra, il passaggio all'ENAS, tra l'altro, di tutte le dighe ad uso multisettoriale che precedentemente erano gestite dai Consorzi di bonifica.

Nel caso specifico del Consorzio di bonifica della Gallura la diga sul fiume Liscia a Punta Calamaiu aveva un ruolo fondamentale nei ricavi del Consorzio per effetto della vendita dell'acqua grezza al CINES (Consorzio industriale Nord Est Sardegna) e ad Abbanoa spa.

Questo ha comportato, avendo il Consorzio di bonifica della Gallura un'utenza agricola molto limitata, che non garantisce i ricavi necessari per coprire le esigenze di bilancio ed i costi del personale, un aumento dei costi in capo agli agricoltori, che, come riferito nell'interrogazione che si riscontra, sono diventati di euro 540 ad ettaro per coloro che irrigano e di euro 400 per coloro che non irrigano.

Mancati ricavi derivanti dalla vendita dell'acqua grezza a CINES ed Abbanoa il Consorzio, che andavano compensati con la riduzione dei costi relativi al personale impiegato nella gestione della diga transitato all'ENAS e dal fatto che i costi di manutenzione e gestione della diga non sono più a carico del Consorzio. Questo fatto non si è verificato perché evidentemente i ricavi introitati dal Consorzio erano superiori ai reali costi di gestione della diga.

    Risposte ai diversi punti dell'interrogazione

1. Una modifica dei criteri di individuazione delle opere multisettoriali, da apportare con la relazione di prevista dall'art. 32, della L.R.. 19/06, tali da poterne comportare una riconsegna - nel caso di opere che posseggano più i requisiti per essere considerate facenti parte del sistema multisettoriale regionale - ai precedenti gestori sembra allo stato di difficile attuazione.
Si ritiene infatti che, una modifica di questo tenore, trasformi l'intero assetto organizzativo del sistema idrico multisettoriale regionale e si ponga in contrasto con i principi ispiratori, volti alla gestione unitaria della risorsa idrica, sanciti della Legge n. 19/06, visti sopra.
Si ritiene infatti, che tali modifiche, introdurrebbero, nell'ambito della legislazione regionale, la possibilità di una gestione separata della risorsa acqua, con una frammentazione delle competenze tecnico-amministrative in materia di risorse idriche.
A questo proposito si fa osservare, infatti, che la relazione di cui all'art 32 è prevista "Al fine della migliore ed unitaria gestione pubblica del sistema idrico integrato...". Si ribadisce pertanto l'esigenza di una gestione unitaria della risorsa idrica.

2. Per quanto riguarda nello specifico la diga sul fiume Liscia transitata dal Consorzio di Bonifica all'ENAS, appare particolarmente complicato una riconsegna al Consorzio, a seguito di una modifica dei criteri di individuazione delle opere multisettoriali. Infatti risulta che la diga veniva gestita dal Consorzio di Bonifica della Gallura in quanto titolare di una concessione pluriuso, e cioè una concessione ad uso irriguo, umano ed industriale. A questo proposito si fa notare che uno dei criteri principali al fine dell'inserimento di un opera nel sistema idrico multisettoriale regionale consisteva nel fatto che le opere "...siano suscettibili di alimentare, direttamente o indirettamente, più aree territoriali o più categorie differenti di utenti...".

3. Per quanto riguarda i possibili interventi da mettere in campo per assicurare agli agricoltori la fornitura dell'acqua a un "prezzo politico", nell'evidenziare che determinati interventi potrebbero essere considerati come aiuti di stato, e quindi vietati dalla Comunità Europea, si segnala che attualmente esistono disposizioni legislative che impongono all'ENAS e alla Regione, interventi volti al contenimento dei costi di gestione dei consorzi di bonifica. A questo proposito si richiama il comma 1, art. 6, della L.R. n. 6/2008 che prevede "Al fine di concorrere al contenimento dei costi di gestione dei consorzi di bonifica, le spese per il consumo dell'energia elettrica, escluse quelle già poste a carico dell'Ente acque della Sardegna (ENAS), relative all'esercizio degli impianti pubblici di bonifica, sono poste a carico della Regione nella misura dell'80 per cento delle spese sostenute''.

4. e 5. Per quanto riguarda la restituzione degli introiti derivanti dalla fornitura dell'acqua grezza a CINES ed Abbanoa con conseguente riduzione della partecipazione della Regione alle spese del Consorzio, si ritiene che tale ipotesi debba rientrare in un accordo tra l'Assessorato dei LL.PP. e l'Assessorato dell'Agricoltura, e comunque non possa essere attuata a discapito dei vincoli di bilancio in capo ad ENAS.

6. Per quanto riguarda la possibilità di un progetto pilota per consentire al Consorzio di Bonifica della Gallura di gestire la diga del Liscia, si ribadisce che tale gestione si porrebbe in contrasto con i principi ispiratori della L.R. n. 19/06 che prevedono una gestione unitaria della risorsa idrica in Sardegna.

    Conclusioni

Assume particolare urgenza intraprendere le seguenti azioni:
• ristrutturazione organizzativa del Consorzio per contenere i costi fissi;
• misure di finanziamento per il superamento della situazione transitoria di crisi applicando quanto previsto dalla L.R. n. 6/2008 agli art 5 e 6.

Il Direttore Generale
Dott.Ing. Edoardo Balzarini