CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione SANNA Matteo - DIANA Mario sulla necessità di adottare misure adeguate per la lotta al lepidottero defogliatore Lymantria dispar.
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La Sardegna, con un patrimonio censito di oltre 1.000.000 di ettari di superficie boscata, rappresenta la seconda regione italiana per patrimonio forestale, contribuendo in modo sostanziale a determinare il capitale nazionale dei serbatoi di C02, la cui importanza è strategica per il rispetto degli impegni del Protocollo di Kyoto.
La Sardegna è anche la regione che ospita la quasi totalità della popolazione italiana della quercia da sughero (Quercus suber) che rappresenta, oltre al già detto valore ambientale, un valore economico fondamentale nella economia della Gallura, dato che in questa area si concentrano le imprese che lavorano e trasformano quasi 100.000 q.li/anno di materia prima ricavata dai boschi locali.
In questo contesto l'Amministrazione regionale, in accordo con le Province e con la collaborazione del Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università di Sassari, ha varato nel 2006 un piano organico triennale finalizzato al controllo e al contrasto dei lepidotteri fitofagi, quali la Lymantria dispar, che rappresentano un pericolo endemico per le foreste di latifoglie autoctone e in particolar modo per la quercia da sughero. L'attacco di questi parassiti, analoghi a quelli della più nota Processionaria, determinano la totale detonazione degli alberi colpiti con danni analoghi a quelli determinati da un incendio di vampa e conseguente perdita di capacità vitale delle piante. Almeno da un decennio, sempre in collaborazione con il Dipartimento sopra citato, sono stati finanziati e realizzati interventi sperimentali di lotta con l'utilizzo di metodi biologici (Bacillus thurigensis Kurstaki o BtK) che, date le dimensioni fisiche delle aree da trattare, sono stati veicolati con il mezzo aereo.
Le sperimentazioni effettuate si sono sempre svolte con l'autorizzazione del Ministero della Salute e sotto la direzione tecnico scientifica del Dipartimento e i dati da questo raccolti hanno confortato sulla bontà della strada intrapresa e hanno determinato le condizioni per varare il piano triennale sopra richiamato.
Nel corso dell'anno 2007, con uno stanziamento di 1.200.000 euro di fondi regionali, si è proceduto a trattare con mezzo aereo, previo un monitoraggio di 400 punti campione, oltre 20.000 ettari di foreste di latifoglie col risultato di aver salvato gli alberi da un attacco che, dati i presupposti, si preannunciava drammatico.
Anche per il 2008, i dati del monitoraggio, suggerivano l'effettuazione di un intervento analogo in aree differenti rispetto all'anno precedente e, segnatamente, per la Gallura.
In relazione a ciò la Direzione Generale di questo Assessorato, con nota n°7888 del 25 marzo 2008, ha richiesto alla Direzione Generale del Ministero della Sanità SAN Uff. VII, ai sensi dell'art. 8 comma 3 del D.Lgs. 17 marzo 1995 n°194, l'autorizzazione straordinaria e provvisoria per l'utilizzo del prodotto fitosanitario a base di Bacillus thurigensis Kurstaki (Btk) con distribuzione a mezzo aereo.
A questa richiesta non è mai stata data risposta e si è giunti al 22 aprile 2008 con la decisione del Ministero della Salute di registrare ed autorizzare un solo prodotto anti fitofagi, differente da quello testato negli anni precedenti in Sardegna.
Senza voler entrare nel merito delle scelte operate, che competono agli organi ministeriali preposti, non si può non sottolineare che è stata operata una scelta a favore di un prodotto, pur in assenza di una adeguata sperimentazione.
In conseguenza di questa scelta, non si è potuto operare l'intervento pianificato e ritenuto necessario, ma si è comunque deciso di avviare un intervento sperimentale su 1000 ettari di superficie forestale interessata da infestazione di Lymantria dispar e Malacosoma neustrium, utilizzando l'unico prodotto registrato.
L'intervento, come attestato dal Dipartimento dì Protezione delle Piante, ha dimostrato la sostanziale inefficacia del prodotto registrato per i lepidotteri fitofagi in argomento, lasciando, di fatto, i boschi della Sardegna privi di una qualsiasi difesa.
Questa situazione ha creato allarme e preoccupazione nell'opinione pubblica locale e negli operatori agroforestali, segnatamente in quelli della Gallura, che hanno visto un patrimonio così importante per l'ambiente e per l'economia locale, gravemente compromesso.
In relazione a ciò, l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente ha avanzato formale protesta al SottoSegretario di Stato alla Sanità per la mancata autorizzazione all'utilizzo del prodotto testato in tanti anni di prove positive ed alla contemporanea registrazione di uh prodotto non testato sulle sughere che ha fornito il deludente risultato sopra richiamato.
Per il 2009, grazie all'azione congiunta svolta dall'Assessorato della Difesa dell'Ambiente con il Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università di Sassari, il Ministero della Salute, nei giorni scorsi, ha dato il via libera all'utilizzo del Foray 48 B a base di Bacillus thurigensis Kurstaki (BtK), il prodotto che aveva dimostrato la sua efficacia nei boschi della Sardegna. Pertanto, in data 16 aprile u.s.. presso l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente è stata convocata la riunione operativa, presenti tutte le Province della Sardegna, il Corpo Forestale regionale, l'Ente Foreste e il Dipartimento dì Protezione delle Piante, al termine della quale è stato predisposto il programma 2009, finanziato con 1,200.000 €, che prevede interventi su oltre 20.000 ettari di foreste cosi suddivisi:
• circa 1.500/2000 ettari in Provincia di Cagliari (area Sette Fratelli e Domusdemaria);
• circa 4.000 ettari in Provincia di Nuoro (area di Mamoiada e Sa Serra);
• circa 3.000 ettari in Provincia di Oristano (area Altipiano di Abbasanta Ghilarza);
• circa 9000 ettari in provincia di Olbia Tempio (area Tempio, Monti Berchidda);
• circa 2.000 ettari in Provincia di Sassari (area di Villanova Monteleone, Romana, Thiesi)Gli interventi saranno realizzati attraverso la collaborazione della Provincia di Nuoro, titolare dei finanziamento regionale in qualità di capofila, che si avvarrà della consulenza del Dipartimento di Protezione delle Piante; il coordinamento tecnico è affidato al Corpo Forestale regionale che si avvarrà del supporto dell'Ente Foreste Sardegna e dei Centri Provinciali Antisetti.
Si ritiene che la fattiva collaborazione tra Amministrazione regionale, Province e Università nell'affrontare un problema di grande rilevanza per la tutela dell'ambiente e per la salvaguardia del patrimonio produttivo della sughera, produrrà gli effetti richiesti e desiderati.
L'Assessore
Dott. Emilio Simeone