CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 478/A

INTERPELLANZA DIANA Giampaolo sulla mancanza di un garante che possa seguire il regolare pagamento degli stipendi degli operai impegnati nella costruzione del carcere di Uta e l'andamento dei lavori delle infrastrutture carcerarie.

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Il sottoscritto,

premesso che da recenti notizie di stampa si apprende delle proteste dei circa cinquanta dipendenti della società Opere pubbliche impegnati nella costruzione del carcere di Uta, nel cantiere di Santa Lucia, per il mancato pagamento della cassa edile e della la tredicesima di muratori e capomastri;

appreso da fonti sindacali riportate su quotidiani locali che:
- la società Opere pubbliche, vincitrice dell'appalto, il 14 novembre 2013 ha comunicato ai sindacati la progressiva dismissione del cantiere;
- la smobilitazione dovrebbe avvenire in tre fasi: 15 operai saranno licenziati entro il mese di novembre 213, altri 15 a dicembre 2013 e i restanti quando tutti i lavori di rifinitura saranno conclusi;

evidenziato che la società Opere pubbliche non ha ancora versato ai suoi dipendenti la cassa edile relativa al semestre aprile-settembre, somme peraltro già trattenute mensilmente dalle buste paga ma non ancora accreditate nei conti correnti dei dipendenti;

preso atto dell'iniziativa unitaria di protesta circa lo sciopero a oltranza di questi giorni degli operai, che andrà avanti sino a quando l'impresa non avrà assolto ai suoi obblighi;

rilevato sempre da fonti stampa che:
- a cinque giorni dall'inizio dello sciopero, il Commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie ha dato comunicazione che la cassa edile a breve sarà pagata e che il suo compito è finito, ossia, non sarà il garante del regolare pagamento degli stipendi futuri e dell'andamento dei lavori;
- secondo il Provveditore regionale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), dal 15 gennaio 2014 i detenuti di Buoncammino saranno trasferiti a Uta;

sottolineato che:
- sarà un problema non irrisorio la mancanza di un garante per gli operai della società Opere pubbliche che devono affrontare il problema dei licenziamenti, oltre quello del pagamento del TFR;
- il trasferimento dei detenuti al carcere di Uta, previsto per metà gennaio, in realtà non potrà effettuarsi se non dopo un altro anno poiché le celle e gli spazi della struttura devono poter essere resi agibili per ospitare i reclusi;
- è importante concludere quanto prima i lavori del carcere di Uta sia per offrire ai detenuti una condizione che ne salvaguardi la dignità umana, sia per rendere a Cagliari uno spazio da utilizzare per fini socio-culturali di cui la città ha estrema necessità,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici affinché intervengano d'urgenza presso il Governo e il Ministero della giustizia per chiedere:
1) la nomina di un garante che possa seguire il regolare pagamento degli stipendi futuri degli operai della società Opere pubbliche e l'andamento dei lavori delle infrastrutture carcerarie;
2) di prorogare i contratti dei lavoratori impegnati nella costruzione del carcere di Uta sino a completamento reale della struttura carceraria, delle celle e degli spazi utilizzabili per ospitare i reclusi, al momento non utilizzabili.

Cagliari, 29 novembre 2013